“Mi dispiace per Giampaolo, perché la Samp ha giocato bene ma la Roma alla fine ha meritato” ha detto Spalletti a fine gara. “La mia lettura è semplice: per 25′ abbiamo fatto la Roma, poi negli ultimi 20′ del primo tempo siamo calati nella personalità e quindi loro sono passati giustamente in vantaggio. Nella ripresa, poi, abbiamo giocato bene e abbiamo meritato giocando in sintesi meglio dei nostri avversari per 70 minuti contro 20”.
Ogni tanto ci sono dei black out, Spalletti: come se lo spiega?
“Ci sono dei black out che poi sono messi a posto dal capitano. Io di Totti ne voglio 4-5 in squadra, se non lo faccio giocare se la prendono con me, ma il mio obiettivo è farne nascere un altro come lui. C’è da trovare un equilibrio in questa squadra, che si può raggiungere attraverso l’entusiasmo pubblico, come visto nel finale di oggi, e attraverso l’avere in squadra altri Totti, come già detto. Non basta solo un grande calciatore ma ce ne voglio più di uno per gareggiare ad alti livelli. Io voglio riuscire a trovare altri Totti nella squadra: voglio fare crescere altri giocatori come lui nella nostra rosa, ne abbiamo bisogno”.
Che piacere è avere uno che gioca così come Totti a 40 anni?
“E’ chiaro che è un piacere, fino ad ora è stato difficile farlo giocare per me ma l’unica partita dove lo potevo farlo scendere in campo era con l’Udinese, perché con il Cagliari non era disponibile e contro il Porto nelle due gare l’inferiorità numerica ha condizionato la gara e le mie scelte. Per me Totti gioca anche il prossimo anno: se si allena e gioca come ora può farlo. Io Francesco non l’ho mai visto allenarsi con questo entusiasmo. Lui è attaccato a questa maglia e ai suoi tifosi”.
Gli darà più spazio?
“Dipende dal tipo di partita, si può far giocare anche di più. Queste sono state sempre le mie intenzioni, lui ha fatto vedere l'anno scorso di meritare più spazio e oggi ci ha fatto rimontare nel finale di campionato, ma se siamo la Roma e dobbiamo essere costretti sempre a usare Totti per avere la personalità questo non va bene. Vedrete che anche se si cambieranno altri allenatori e ne arriveranno di migliori e di più bravi, se non si trovano altri giocatori di questo spessore e questo carisma è difficile competere al meglio. Oggi nel primo tempo abbiamo sbagliato cose che non si possono sbagliare e nel secondo invece potevamo triturare tutti”.
Era rigore quello su Dzeko?
“Chi dice che non era rigore è di parte. Il difensore gli prende la gamba, gliela sposta di 20 centimetri ed è quindi rigore netto: chi dice che non è rigore è quindi, ripeto, di parte. Lo stesso Edin mi ha detto di aver preso il colpo”.
Sembra un po’ l’azione contro il Porto in cui riceve una botta e rimane in piedi…
“Ne sono successe diverse di queste occasioni lui dove è rimasto in piedi, quindi, se si va a dire simulatore ad uno come Dzeko, che è uno dei giocatori più corretti che esistono, mi sembra il colmo. Poi vi fa vedere lui stesso se volete dove ha preso la tacchettata”.
28.08.2016 CAGLIARI - A.S.ROMA 2-2
Spalletti: “Dobbiamo trovare equilibrio mentale”
Dopo il 2-2 subito in rimonta al Sant’Elia dal Cagliari Luciano Spalletti ritiene che la sua Roma deve andare alla ricerca di un maggiore equilibrio mentale.
Il tecnico giallorosso infatti ha sottolineato come i suoi ragazzi avrebbero dovuto gestire la partita in maniera diversa.
“La partita di stasera dice che dobbiamo trovare equilibrio mentale” ha detto Spalletti nelle interviste post match. “Dobbiamo infatti porre maggiore attenzione nella nostra testa nel raggiungere i nostri obiettivi. Potevamo gestire una gara del genere ma alle prime difficoltà non abbiamo retto”.
Era questa una partita determinante per evitare ricadute del genere?
“Sul finire di gara abbiamo fatto due avanzate con le quali potevamo vincere, il Cagliari aveva raggiunto la parità e c'è mancato il centimetro per andare di nuovo avanti. Lì abbiamo fatto le cose bene, ma quello che abbiamo fatto sul 2-1 per noi è invece difficile da spiegare: abbiamo riconquistato 10 palle senza provare giocate facili. Se non hai la personalità di fare le cose semplici, quelle difficili lo sono di sicuro ancora di più. Ma l'allenatore ha sicuramente più colpe”.
Questa è una squadra con giocatori di livello internazionale ma con la maglia della Roma però a molti viene il piedino: perché non c’è mai una crescita?
“Per quello che mi riguarda sono poche queste situazioni a cui fate riferimento. Dobbiamo lavorarci su. A volte c’è mancanza di carattere”.
Una decisione delicata sulla fascia da capitano, come l’ha spiegata?
“Si spiega bene, abbiamo un’etica tra di noi e siamo un gruppo unito. Anche lo stesso De Rossi è d’accordo ad avere un regolamento a cui tutti devono attenersi. E’ tutto sotto controllo. Se vale solo per questa sera questa cosa? Dipenderà da quelle che saranno le sanzioni che verranno fuori. Daniele è il più dispiaciuto di tutti, ma è convinto della bontà di questo regolamento”.
La Roma se non gioca benissimo non riesce a vincere. E’ difficile essere brutti ma efficaci?
“Sì, questo sembra molto difficile per noi, perchè abbiamo visto già lo scorso anno che in alcuni casi abbiamo rischiato di pareggiare gare già vinte. Ci compiaciamo troppo a volte e non capisco come mai. Bisogna lavorare meglio su questo, il nostro DNA è quello di tenere alta la qualità”.
Le scorie del Porto ci sono ancora?
“La sconfitta con il Porto non deve essere una scusa. Chi si spegne dopo una sola sconfitta è difficile che possa arrivare a raggiungere obiettivi importanti. Se uno non reagisce ha finito di giocare già prima di smettere la carriera. A tratti siamo andati bene, a tratti male. Dobbiamo tornare a casa con questo risultato perché abbiamo meritato di pareggiare”.
Il gol di Strootman, quanto vale per voi?
“Vale molto, abbiamo ritrovato un grande giocatore. In quella situazione è stato bravo anche Dzeko”.
23.08.2016 A.S.ROMA - PORTO 0-3
Spalletti: “Risultato duro da digerire, ora dobbiamo pensare solo a lavorare”
Il tecnico giallorosso sostiene che la sconfitta interna contro il Porto nei preliminari di CL sarà dura da digerire e che l’unica ricetta per riuscire a superarla sarà il lavoro.
Il tecnico della Roma infatti crede che il periodo che aspetta i suoi ragazzi non sarà facile, ritenendo che lui e i suoi giocatori dovranno essere bravi a isolarsi dall’esterno, fare gruppo e mettere la testa solo sul lavoro.
“E’ un risultato duro da digerire questo con il Porto” ha detto Spalletti a fine gara. “Ci aspetta un periodo difficile dove tutti metteranno il dito dentro questa sconfitta e noi dovremmo essere bravi a chiudere le orecchie, tapparci il naso, chiudere gli occhi e pensare solo a lavorare. Lavorare e andare avanti”.
Cosa è successo questa sera?
“Abbiamo perso una gara importante che ci crea delle difficoltà importanti nel ricreare un ordine nel nostro percorso. Ripeto, è un risultato difficile da digerire per come è arrivato e per le fatiche fatte per giungere a disputare queste partite”.
Ci aspettavamo una Roma determinata e invece non ci è parsa tale: concorda?
“Noi abbiamo sbagliato nella gestione della palla all’inizio della gara. Era quello che invece mi premeva, ma non ci siamo riusciti. Loro sono poi stati bravi ad andare subito in vantaggio. Noi quando ci stavamo riorganizzando siamo rimasti di nuovo in dieci e allora lì si è fatto molto difficile per noi…”.
Come giudica i tre rossi in due gare?
“Sono ingenuità. Lo scorso anno, da quando sono arrivato, non abbiamo mai finito in dieci una gara, ma ora ci è successo in due partite nel giro di una settimane. Non riesco a capire come mai. Si poteva sicuramente essere più calmi a gestire quelle situazioni”.
Non abbiamo visto una squadra compatta: concorda?
“Noi siamo arrivati non al meglio della condizione alla gara di oggi, per via soprattutto degli infortuni. Io ovviamente mi ero fatto un disegno per gestire la partita e per quello ho scelto De Rossi come centrale, lui ci sa stare bene in quel ruolo. Però abbiamo sbagliato nella gestione della palla, perdendo dei palloni non a causa della loro pressione ma a causa di alcune nostre leggerezze. Loro dopo il gol hanno preso anche più coraggio e tranquillità, mentre noi ci siamo innervositi. Poi è arrivata anche l’espulsione e quindi si è fatta davvero difficile. Certo, in due gare di fila, in gare così importanti, siamo rimasti due volte in dieci e questo non va bene”.
C’è qualcosa che cambierebbe nella impostazione di questa stagione?
“No, non cambierei niente, perché, a parte l’inizio di gara di oggi, le cose erano andate sempre bene. Non vedo quello che si vuole andare a cercare… stasera abbiamo sbagliato l’inizio di partita e loro ci hanno creato delle difficoltà psicologiche sui nostri errori. Poi, dopo aver preso gol, nonostante l’inferiorità numerica, anche in 9 abbiamo creato delle opportunità per pareggiare. Per cui, ripeto, non cambierei niente a parte l’inizio di gara di oggi. Ora bisognerà digerire questo risultato e ci aspetta quindi un periodo difficile come ho detto: bisognerà pensare solo a lavorare”.
News/Commento partita
Fonseca: "Dzeko sarà con noi a Verona. Manca ancora qualcosa dal mercato"
Il tecnico della Roma in vista del debutto stagionale: "Kumbulla è appena arrivato, partirà dalla panchina. Giocheranno Karsdorp e
Spinazzola. Smalling vuole tornare"
Alla vigilia del debutto della Roma nel campionato 2020/2021 contro il Verona, il tecnico giallorosso Paulo Fonseca ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Queste le sue parole.
Kumbulla è pronto per domani? Chi sarà il centravanti?
"Il centravanti vediamo domani. Kumbulla è appena arrivato, si è allenato ieri e oggi. Verrà con noi ma non penso sia pronto per iniziare, deve capire il modo in cui giochiamo, è diverso da quello del Verona. Sono soddisfatto perché mi sembra un ragazzo molto intelligente e ha capito quasi tutto di quello che gli ho detto".
L'affare Kumbulla dà un'idea della strategia di Friedkin. Lei quando arrivò disse che era venuto per vincere, con questa politica dei giovani si profilano anni di attesa. Vuole sposare questo progetto?
"Sono d'accordo con la linea di avere una squadra più giovane. Abbiamo anche giocatori con molta esperienza, possiamo fare un mix. Mi piace il progetto di avere giocatori giovani".
Karsdorp può essere il titolare?
"Giocherà domani e rimarrà con noi perché abbiamo fiducia in lui. Ha fatto bene in settimana, è pronto per aiutarci perché rimane con noi in stagione".
Ha mai schierato un giocatore arrivato dopo 48 ore?
"Non ricordo, comunque dipende dalle situazioni. Se non avrò un difensore centrale Kumbulla giocherà, ma non è facile per un giocatore appena arrivato giocare, perché non sa come gioca la squadra. Ma può succedere se non ci sono alternative".
Soddisfatto del mercato?
"Non è un mercato facile, non abbiamo molto tempo. Siamo lavorando tutti insieme con Guido e con il presidente per trovare le migliori soluzioni. Manca ancora qualche giocatore e c'è qualcuno che deve andare via, ma siamo soddisfatti".
Punterà su Pau Lopez?
"Vediamo domani"
A prescindere dal sistema di gioco, le coppie di esterni sono Karsdorp e Peres e Spinazzola e Calafiori. Sono combinazioni sufficienti a partire da domani?
"C'è anche Santon. Il Verona sfrutta molto le fasce. Karsdorp e Spinazzola giocheranno domani e sono pronti, siamo tutti pronti. In difesa non dipendiamo solo dagli esterni, sono tutti importanti. Loro sono pronti per fare una buona partita".
La Roma si rinforza con Milik al posto di Dzeko?
"Dzeko è con noi. Domani sarà a Verona con noi, non ha senso parlare di questo".
E' fiducioso su Smalling?
"Sì, sono fiducioso. Sono sempre in contatto con lui, ci ho parlato anche ieri. Lui ha voglia di tornare alla Roma e noi abbiamo voglia di riaverlo, penso che noi prossimi giorni potremo riaverlo".
Quanto ha imparato dal calcio italiano nella prima stagione?
"Tanto. Negli altri campionati non ci sono squadre che giocano come il Verona. Per giocare contro di loro dobbiamo adattarci, è difficile giocare contro chi marca a uomo. Ma nella scorsa stagione abbiamo fatto due buone partite contro di loro. Sarà una partita diversa dal solito".
Giocheremo con la difesa a 3 o a 4?
"Siamo pronti per giocare con entrambi i sistemi. Possiamo anche iniziare in un modo e cambiare in corso. Vediamo domani".
Che partita ci possiamo aspettare?
"Il Verona è una squadra difficile da affrontare, le grandi squadre lo scorso anno hanno sofferto molto. E' difficile avere il possesso della palla contro di loro, perchè sono fortissimi in pressing e con le marcature a uomo. Bisogna esser rapidi nell'uscita del pallone, per evitare di farti venire addosso, dobbiamo adattare il nostro modo di giocare".
29.09.19 LECCE - A.S.ROMA 0-1
Fonseca: "Questa è una vittoria molto importante"
La Roma esce con tre punti improtanti dallo Stadio Via del Mare. Edin Dzeko segna il gol decisivo che stende il Lecce, con un colpo di testa nella ripresa. Diverse occasioni per il raddoppio, anche con un rigore calciato da Kolarov e parato da Gabriel.
“Potevamo fare cinque o sei gol", ha dichiarato Paulo Fonseca alla fine del match. "Nel secondo tempo il Lecce non ha avuto occasioni, stiamo trovando l’equilibrio nella nostra squadra e sono contento: abbiamo vinto senza subire gol. È sempre difficile fare tre punti fuori casa, questa è una vittoria molto importante”.
Smalling ha giocato molto disinvolto: se lo aspettava così?
“Ha fatto una buona partita, come la prima. È un giocatore importante e anche Mancini ha giocato
bene”:Come sta Pellegrini?
“Ha un problema che dobbiamo risolvere, non è semplice. Ha giocato bene, ma sente dolore”.
Tra Smalling, Mancini, Fazio e Juan Jesus quali sono i due che compongono la coppia più affiatata?“Io ho fiducia in tutti i giocatori della rosa. È vero che Mancini e Smalling hanno fatto una buona partita, ma lo stesso si può dire di Fazio nell’ultima che ha giocato. Per me è difficile scegliere, ma sono contento così. Abbiamo cambiato dei giocatori e la squadra ha mantenuto l’idea che è alla base del nostro gioco”.
Ti piace vincere uno a zero o quattro a tre?
“Uno a zero, non mi piace subire gol. Ma oggi potevamo farne cinque o sei”.
22.09.19 BOLOGNA - A.S. ROMA 1-2
Dzeko: “All’ultimo respiro è ancora più bello”
Una partita tosta, combattuta e vinta all’ultimo pallone disponibile spinto in rete da Edin Dzeko.
“Così all’ultimo respiro è ancora più bello”, ha commentato il bosniaco a fine gara. “È stata una partita difficile come sempre qui, contro una squadra forte e tosta. Ma credo che abbiamo vinto meritatamente”.
Il gol del 2-1 è arrivato con la Roma ridotta in dieci uomini per l’espulsione di Mancini all’84’.
“Ci abbiamo creduto fino alla fine, siamo stati bravi anche con un uomo in meno a non prendere il secondo gol ma anche prima del notro gol ho avuto un'altra grande occasione. Nel primo tempo
abbiamo fatto il nostro gioco, poi ci è mancato l’ultimo passaggio. Qui è sempre difficile giocare, ma in generale abbiamo fatto una buona partita”.
“Loro forse erano più freschi ma credo che stiamo bene fisicamente e alla fine si è visto”, ha concluso Edin. “Con un uomo in meno siamo stati bravi, compatti e abbiamo sfruttato una ripartenza per segnare il gol”.
Florenzi: “Si respira un’aria diversa ma non dobbiamo sentirci appagati”
Paonessa, Roma Tv : quanto è importante aver iniziato la stagione con tutte queste partite in casa?
“Sicuramente giocare in casa ha un altro sapore, ma noi abbiamo un obiettivo comune che è quello di essere noi stessi in casa e fuori. Giocare il nostro calcio qualsiasi sia l’avversario e lo stadio in cui giochiamo. E’ ovvio che in casa ci sentiamo più a nostro agio, ma è questo l’obiettivo comune di quest’anno”.
Moio, Il Romanista: tu e Pellegrini ora rappresentate l’anima romana della squadra. Sentite la responsabilità?
“Sì sentiamo la responsabilità, penso di parlare per entrambi: abbiamo un grande senso di appartenenza verso questa società e siamo fieri di vestire questa maglia così importante. La responsabilità ci sta e ce la prendiamo a tutti gli effetti e speriamo di fare bene e cercare di far capire anche ai nostri compagni che cos’è Roma e la Roma”.
Pugliese, Gasport: i terzini non spingono entrambi nello stesso momento. Così ti senti più tranquillo?
“Ci saranno partite in cui se il mister lo riterrà opportuno si alzeranno entrambi i terzini, ogni partita viene analizzata nei minimi dettagli. Contro il Sassuolo il mister ha ritenuto opportuno salire solo con Alex, con io che ero più impegnato a restare dietro e dedicato all’impostazione da dietro. E’ quello che avevamo provato e che per larga parte della partita si è visto. Domenica potevamo giocare con qualsiasi sistema di gioco: ho visto una squadra vera, umile, pronta a battagliare per il compagno, pronta ad aiutare il compagno, ma non a parole, con i fatti. Mi viene in mente la corsa che fa Justin e fa fallo su Berardi. Mi vengono in mente molte cose e se abbiamo questo piglio in tutte le partite ci sarà da divertirsi. Non dobbiamo fare un errore: quello che qui a Roma è stato fatto, quello di appagarsi. Il più grande errore che possiamo fare e che io da capitano sento di dover evitare per tutta la squadra. E’ uno dei miei obiettivi che ho nella mia testa. Poi è ovvio giocando bene e con gli accorgimenti che ci dà il mister se viene tutto più facile siamo tutti felici”.
Pinci, Repubblica: come mai secondo lei in questi anni spesso la Roma è mancata dal punto di vista del ‘mutuo soccorso’, come diceva Sabatini? E una squadra che cade nell’appagamento?
“Ci sono passato e l’ho vissuto molte volte. Dipende tutto dalla mentalità: te la può dare i giocatori, l’allenatore, la società stessa. Tante volte siamo mancati sotto questo punto di vista ed anche io con il passare degli anni potevo fare di più perché questo non succedesse. Ma questo è il passato, ora pensiamo al presente e cerchiamo di fare delle cose che secondo me sono giuste, lineari, niente di straordinario: solamente una corsa in più per il compagno. Cose che in queste prima partite ho visto”.
D’Ubaldo, Corsport: quando tornerà Zappacosta ti senti pronto a fare l’esterno d’attacco? Ti piace? Oppure ormai hai preso coscienza che il terzino è il tuo ruolo?
“Attenzione che non si fa male Pau Lopez sennò potrei ricoprire anche quel ruolo. Sono focalizzato sulla Roma, quello che serve per la Roma e servirà darò il 100% e darò il mio contributo per la squadra in quel ruolo: che sia avanti, dietro, destra e sinistra, non fa la differenza”.
Biafora, Il Tempo: volevo capire il punto di vista della squadra sugli infortuni. Vuoi mandare un messaggio a Bouah?
“Non penso che solo la Roma ha avuto infortuni, vero? Ci siamo su questo, siamo tutti allineati. Ci sono tanti fattori, ti dico quello che pensa Alessandro e quello che già sa la società su quello che ha chiesto a me, possono essere le tante partite, lo stress, le sollecitazioni dei campi, come avete visto hanno preso dei provvedimenti hanno speso tanti soldi per fare il campo perché anche la società pensava che il campo potesse influire sugli infortuni che l’anno scorso sono stati evidentemente troppi e quindi da qualche parte si è sbagliato. Cerchiamo di ridurre al minimo questa mora degli infortuni, ma non c’è un solo indizio. Detto questo se non mi facevi la domanda era una cosa che volevo dire alla fine: ho sentito anche Marco Tumminello che stava qui in Primavera, ma ovviamente quella di Devid ce l’ho più a cuore. Fa il mio ruolo e perché ho vissuto tutto questo: io l’ho saputo durante la risonanza. Mi ci sono sentito la sera e i giorni a seguire, deve essere forte: è facile dirlo a parole i primi giorni, ma facile non lo è. Gli ho detto di stare tranquillo di vivere questa cosa come un grande piccolo ostacolo e che alla fine della salita, il panorama sarà ancora più bello. Ce l’ho fatta io con questo fisico, figuriamoci lui. Un grande in bocca al lupo”.
De Angelis, Rete Sport: che cosa può dare di diverso rispetto a Totti e De Rossi?
“Hai detto bene una cosa: prima avevo degli esempi davanti a me, sono stati dei grandissimi esempi. Se dovevo sceglierne due ti dicevo Francesco e Daniele, è la cosa che mi porto dietro di loro: mettere la Rom al primo posto. Voglio darlo in campo il mio esempio, devono vedermi come un esempio prima di tutto di lealtà, umiltà in campo. Ma umiltà non vuol dire: “Bravo, bravo, tutto a posto”. L’ulmiltà giusta per entrare in campo e dire: “Mi ritengo più forte di te, però, se non sono determinato, cattivo, se non corro quanto te sono sicuro che la partita a casa la porti tu e non io”. Quello di non mollare mai, neanche dopo un 4-0 e al 90′ stiamo, speriamo che non succeda, non simmolla finché non fischia l’arbitro perché non c’è cosa più bella che uscire dal campo con la testa alta e essere orgoglioso di quello che hai fatto in campo. Ho perso, vinto o pareggiato ma esco dal campo e dico: “Io ho dato il massimo”. E se hai dato tutto in campo tutti lo percepiscono. Il mister se vede la gente che lotta e suda per 90 minuti può perdere la partita e non la battaglia. Io non voglio vincere la partita, ma la guerra ed è questo che spero di dare ai giovani che verranno ad indossare questa grande maglia”.
Di Carlo, TRS: Petrachi ha detto: “Quando sono arrivato ho trovato disgregazione”. Cosa non ha funzionato tra di voi lo scorso anno? Quanto è cambiata la Roma all’interno quest’anno?
“Si respira un’aria diversa, quello che ha detto Lorenzo è giusto, anche se stiamo lavorando anche per farci levare un pranzo dal mister almeno una volta pranziamo con i famigliari… A parte gli scherzi. Stiamo bene insieme e stiamo creando un gruppo dove tutti sono importanti e danno un contributo per vincere una partita. Non voglio più parlare dello scorso anno ma del presente e quello che possiamo fare questa stagione dove possiamo toglierci soddisfazioni. Ma tutto passa dal lavoro, pensare partita dopo partita senza fare grandi proclami per il futuro”.
FLORENZI A SKY SPORT
“L’Europa League rappresenta una competizione importante, non come la Champions League, ma la onoreremo già da domani. Nella Roma mi convince l’unione di intenti che stiamo mettendo in campo, senza pensare a chi fa gol o assist. Il bene della Roma è al centro di tutto il nostro lavoro. Stiamo cercando di migliorare la fase difensiva, che non vuol dire solo subire meno gol, ma anche fare meglio il pressing che ci chiede il mister. Sappiamo fare una buona fase offensiva, ma senza una buona difesa non serve a nulla. Dobbiamo prendere degli accorgimenti, c’è tanto lavoro da fare in settimana e il mister sta lavorando su questo”.
Dopo la firma del contratto per la sua seconda avventura da allenatore della Roma, Claudio Ranieri ha rilasciato un'intervista in cui ha parlato delle emozioni per il suo ritorno in giallorosso e degli obiettivi di questa stagione.
Partiamo dalle emozioni: cosa significa per lei tornare alla Roma?
“Tornare a Roma per me significa tanto, tutto. Sono sempre stato tifoso della Roma, sin da bambino. Dormivo da tanto tempo la notte, ma stanotte quando ho realizzato questa opportunità non ho dormito. E questo è un buon segno”.
Che cos’è che la lega così profondamente alla Roma?
“Alla Roma mi lega la mia romanità. L’essere nato a San Saba e stare all’oratorio a Testaccio. La Roma è nel mio DNA, tutta la mia vita è legata alla Roma”.
Ha visitato il centro sportivo, quanto lo ha trovato cambiato dopo 8 anni di assenza?
“La giornata è stata lunga, ma bella: quando fai le cose con piacere non senti la fatica. Trigoria l’ho trovata cambiata, ci sono molte cose nuove e il Club si sta dando davvero una struttura da squadra internazionale. E questo da tifoso romanista non può che farmi piacere”.
Dopo due sconfitte nelle ultime due partite, cosa dirà ai calciatori per rialzare il morale dello spogliatoio?
“Ai giocatori chiederò di dare il meglio, di aiutarsi a essere squadra. Di sentire la Roma come vogliono i tifosi, sentire il valore della maglia, della città. Solo così sarò contento e appagato. Il risultato è importante, ma a me interessa che loro nei 90 minuti diano tutto quello che hanno”.
Qual è il primo aspetto sul quale si concentrerà per centrare l’obiettivo stagionale?
“Il primo aspetto importante da valutare per me è quello psicologico. Dopo due sconfitte consecutive e l’uscita dalla Champions League i ragazzi saranno sicuramente abbattuti, ma questo ormai è passato. Devono saper reagire da uomini. Io cerco sempre di collegare la vita calcistica con quella di tutti i giorni. Siamo fortunati, facciamo un mestiere per il quale pagheremmo. Io mi reputo una persona fortunata. Dobbiamo fare di tutto per questo motivo. Dobbiamo essere noi stessi e tirar fuori il meglio che abbiamo. L’attaccamento alla maglia, alla Società e ai tifosi. I tifosi sono passionali ed è logico che siano insoddisfatti se la squadra perde. Ma se vedono che la squadra si impegna e un arbitro all’ultimo minuto non ti dà un rigore e non va nemmeno a rivederlo con il VAR, sanno apprezzare lo sforzo della squadra. Batterò i tasti su questi aspetti, sulle motivazioni: dare tutto per i tifosi”.
Come è cambiato come allenatore negli anni?
“Sono cambiato, perché quando ho iniziato 32 anni fa il calcio era diverso. Se sono stato chiamato ora dalla Roma, una squadra che sta lottando per la Champions League, vuol dire che mi sono aggiornato. La voglia di migliorare non mi abbandona. Sono sicuramente migliore dell’anno scorso e di due anni fa o di quando ho iniziato”.
Ha un messaggio da inviare ai tifosi?
“Ho già parlato con la squadra e ho chiesto determinate cose. Ai tifosi vorrei dire che il momento è particolare e che in dodici giornate ci giochiamo il futuro. C’è la possibilità di tornare in Champions League, i ragazzi sono sensibili, magari qualcuno dei giovani non è ancora abituato a giocare in serenità e in tranquillità in una piazza così. Chiedo quindi ai nostri sostenitori di star vicino ai ragazzi, soprattutto nei momenti difficili. Perché poi alla fine chi soffre veramente siamo noi tifosi”.
Atalanta-Roma 3-3
Di Francesco: "Non siamo guariti. Merito all'Atalanta, ma non si può buttare un 3-0"
Il tecnico dopo il pareggio di Bergamo: "Non mi capacito del fatto che non è la prima volta che ci accade"
Eusebio Di Francesco ha commentato l'incredibile rimonta dell'Atalanta contro la Roma, dopo il vantaggio giallorosso di 3-0: a Bergamo la partita è finita 3-3 con un rigore sbagliato per l'Atalanta. Queste le parole del tecnico romanista.
Di Francesco a Sky Sport
Perché due volti?
"Bella domanda. La squadra stava giocando come avevamo preparato la partita, cercando la verticalità e difendendo bene. Non mi capacito del fatto che non è la prima volta che ci accade. Probabilmente fa parte delle caratteristiche mentali di questo gruppo. E' assurdo vedere una squadra con gli stessi giocatori cambiare così tanto. Dal punto di vista mentale il nostro lavoro non è finito, questa squadra non è guarita. Diamo anche grandi meriti all'Atalanta, che ha messo in difficoltà tutte le grandi squadre, ma un vantaggio di 3-0 non si butta così. E dobbiamo anche ringraziare del pareggio".
La gestione del risultato è ciò che fa la differenza con una grande squadra?
"Gestione del risultato non è mettersi sotto la traversa e guardare gli altri, che è ciò che abbiamo fatto. E' ripartire velocemente, capire i tempi d'uscita, trovare varchi come sappiamo fare. Abbiamo perso tropi duelli individuali, tenendo meno palloni, e quando succede questo non riesci a risalire. L'Atalanta, se le permetti di abbassarti, ti uccide. Il 3-1 è stata una enorme ingenuità che ha ridato forza a un avversario in difficoltà".
Troppi contrasti persi.
"E' un discorso generale. Quando si fa una partita contro una squadra nei duelli fisici e tecnici puoi perderla non solo davanti ma in tutto il campo. Alla fine ho cambiato sistema per rinforzare la linea difensiva dove stavamo subendo troppo. Uscite in ritardo, 2 contro 1... Cose che nel primo tempo abbiamo fatto bene. Non riusciamo ad avere continuità, come a Cagliari, come col Torino... Se non miglioriamo questo aspetto, non possiamo diventare una squadra di livello".
C'è un problema fisico?
"Il primo tempo lo abbiamo retto, poi no. Abbiamo giocatori in difficoltà che vengono da infortuni. Zaniolo ha fatto benissimo da esterno dando gamba e corsa. Gasperini gli ha anche cambiato la marcatura mettendogli Palomino. Non parliamo di cambi però, perché se la squadra nel primo tempo è giusta, nel secondo non si può sparire. Da Kluivert voglio di più, quando ha la palla deve far male".
Di Francesco a Roma Tv
Qual è lo stato d'animo dopo questo pareggio?
"C'è il rammarico di aver buttato un primo tempo straordinario con un secondo tempo deludente, nell'approccio e nella gestione. Nel primo tempo abbiamo aggredito nella loro metà campo ripartendo spesso in verticale, nel secondo questo non si è visto. Abbiamo anche difeso con poca cattiveria e perso troppi duelli. Questa squadra non è la prima volta che ci fa vedere due volti, devo sperare che in futuro il volto principale sia quello del primo tempo".
Che spiegazione si è dato per il calo?
"Datemela voi perché io non lo so. Ci sono state anche volte, è un aspetto mentale e di personalità che dobbiamo migliorare, ed è una cosa palese. Come si fa a pensare in un secondo tempo del genere dopo quel primo tempo? Questo è quello che fa riflettere. Questa squadra era spumeggiante, viva. Nel secondo tempo loro invece erano degli animali da battaglia, noi tutto il contrario".
Perché la squadra si lascia andare? Segale negativo?
"Sicuramente non è positivo, c'è anche un aspetto inconscio. Non è che vinciamo 3 a 0 e pensiamo di regalare la partita. Spesso non ritroviamo quello che abbiamo fatto di buono. Col Torino siamo riusciti a riprenderci, siamo stati bravi tirando fuori una bel carattere. La sensazione è stata che se ci fosse stata una squadra in grado di vincerla sarebbero stati loro. Puoi soffrire negli ultimi minuti, ma c'è stata la sensazione che dal secondo tempo non potessimo mai fargli male".
La squadra accuserà il colpo?
"Il pareggio dal 3-0 infastidisce, per come si era messa e come è finita. Dobbiamo essere bravi a ripulirci subito da questo secondo tempo. Gestire una partita non significa non correre più e schiacciarci, è il contrario, e invece è quello che abbiamo fatto. Accorciare e andare sul portatore di palla ci ha permesso di fare bene nel primo tempo, nel secondo tempo vinci 3-1 e devi avere la capacità di avere maggiore equilibrio. Di questo ho visto tutto troppo poco, ed è un peccato perché il primo tempo era stato esaltante".
Come si spiega prendere gol dopo 46 secondi dal rigore sbagliato?
"Viene da un nostro errore di disimpegno, per gestire la palla bisogna correre. Prima o poi gli uomini te la prendono se aspettiamo troppo. Nel primo tempo siamo stati bravi a trovare sbocchi e a muovere la palla, nel secondo tempo non si è visto niente e non siamo esistiti sotto tutti i punti di vista".
ROMA - GENOA 3-2
Di Francesco: "Siamo ancora una squadra malata, ma è stata la partita emotiva che volevo"
Il tecnico giallorosso dopo la vittoria con il Genoa: "Zaniolo con il piglio che ha può giocare ovunque. Tutti ci aspettiamo di più da Schick"
Il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato ai microfoni dei giornalisti dopo la soffertissima vittoria contro il Genoa all'Olimpico. Ecco cosa ha dichiarato.
Sky Sport
Partita sofferta. Dove avete trovato le risorse?
Devo fare i complimenti ai ragazzi, in un ambiente particolare. Siamo arrivati a questo anche per il nostro demerito, per i ragazzi non è stato facile. Si vede che siamo una squadra ancora malata da questo punto di vista. A volte abbiamo fatto partite migliori senza portare a casa niente.
Mancavano anche dei big. Un gigante in campo c'era, Zaniolo...
Un ragazzo che ho mandato in campo per la prima volta a Madrid e ha dimostrato che con talento e dedizione, spesso caratteristiche mancate alla squadra, l'abbiamo ritrovate con un ragazzino che ha fatto una grande partita. Come lui Cristante, ma in tanti l'hanno fatta. Ho visto la partita emotiva che volevo, il Genoa è una squadra in salute, capivano che c'era una squadra dall'altra parte che un po' di paura ce l'aveva.
L'aspetto emotivo è fondamentale. Ritrovate delle certezze...
Oggi anche le scelte tattiche si legavano a tante situazioni. Ho cercato di mettere in campo tanta emotività, ho avuto risposte positive. Se guardo dal punto di vista tecnico ci sono molte lacune però, ma stasera non mi interessava.
Ti sono piaciuti i tre davanti?
Zaniolo stava troppo alto in partenza, però per poca abitudine. Cengiz e Kluivert stavano troppo larghi. Quando hanno cominciato a lavorare dentro ha permesso altre giocate e abbiamo giocato meglio. Ho cambiato nel secondo tempo perché ci siamo messi a tre in mezzo al campo perché non arrivavamo sulle loro mezzali, i centrali opposti alla palla facevano fatica ad accorciare e da lì è nato il primo gol.
Zaniolo può giocare in quel ruolo che avevi pensato per Pastore?
Può far tutto con il piglio che ha. Deve migliorare le scelte con la palla, deve temporeggiare anche quando va ad aggredire, Ma ben vengano queste caratteristiche, sono fondamentali per giocare ad alti livelli. Se pensiamo che siamo la Roma e non dobbiamo accorciare sugli avversari, sbagliamo. Sono contento di trovare queste cose in un 19enne.
Qual è la prima caratteristica che guardi per scegliere i giocatori?
Quelli liberi di testa. Volevo liberarli, cercando di mettere in difficoltà gli avversari. Kluivert ha gamba, non fa sempre la scelta giusta, ma volevo liberarlo. Schick solo poteva giocare dall'inizio, in mezzo al campo non potevo scegliere. Ho messo uno in più dietro che fosse aggressivo e ho scelto Jesus, che è sempre duro e determinato.
Schick?
È entrato con la voglia di rendersi importante, l'ha fatto anche in altre occasioni. Da quando è qui gli è mancato nervo e determinazione. Deve fare l'attaccante, deve attaccare la porta e non farsi problemi. È una cosa mentale: da lui ci aspettiamo tutti qualcosa in più, ma io capisco i ragazzi perché al di là di quello che uno guadagna ci sono dei ragazzi e degli uomini che devono essere aiutati.
Roma TV
Una vittoria importante, che ci voleva. Sotto il piano della prestazione cosa le è piaciuto?
"La voglia di portare a casa questi 3 punti e non fermarci ai nostri errori. Spesso abbiamo regalato qualcosa ai nostri avversari e reagire non è mai facile, soprattutto in questa atmosfera, che solo che ci ha giocato nelle grandi piazze può capire del peso che può portare una maglia importante in certe situazioni. E secondo me i ragazzi hanno reagito bene, soprattutto i giovani, nonostante le difficoltà, nonostante il cambio di modulo che potrebbe anche avergli creato in certi momenti della gara dei problemi. Ma è stato fatto anche per spostare certi equilibri mentali. Però devo dire che questo risultato alla fine ci dà ragione, nonostante avremmo potuto fare molto meglio in generale. Però oggi era importante vincere".
Cosa l'ha spinta a cambiare modulo?
"Per la scelta e le caratteristiche dei giocatori. Non avevo altre scelte viste le disponibilità. Non avendo grandi scelte ho voluto responsabilizzare paradossalmente i giovani davanti. Mettendo la loro velocità e la loro freschezza, la loro capacità di essere continui, rapidi e veloci, contro una difesa meno veloce ma più fisica, che può essere contraddittoria a seconda di come vuoi giocare. E devo dire che ho avuto ragione. Anche se come diceva prima anche Ruggero, Justin deve migliorare nella prima scelta, Cengo fa i gol difficili e sbaglia quelli facili. Un insieme di cose che vanno migliorate. Poi nel secondo tempo ho cambiato, ho messo un centrocampista in più dentro. Perché facevamo difficoltà ad andare a prendere le loro mezz'ali, e quando uscivamo l'opposto non riusciva ad accorciarlo prima. E infatti il primo gol è arrivato su questa situazione che vi stavo dicendo, dove poi è arrivato l'errore di Olsen".
Il discorso dello spostamento di Zaniolo. Ci hai detto il perché. Però perché ancora un gol subito da calcio d'angolo?
"Sì, pensa che abbiamo lavorato mezz'ora solo su questo. Sull'attenzione e l'applicazione. Però ti assicuro Ubaldo, e tu hai vestito questa maglia e in certi momenti già non è facile in generale e poi ti gira tutto male. In quella situazione ad esempio Zaniolo essendo un destro doveva essere un pochino più aperto. Lui così non ha sentito l'uomo che è arrivato in quella zona e da lì è arrivato il gol. Queste cose. Piccoli errori di piazzamento che nella velocità della gara fai fatica a sistemare, ma che poi li analizzeremo e cercheremo di sbagliare il meno possibile".
Non era facile. Alcuni giocatori soffrono più di altri. Nei singoli, cosa ti è piaciuto? Giornata storta per Olsen.
"Mi viene da sorridere. A volte sembra che uno lo faccia a posta. E' incappato in una giornata storta, anche se ha avuto una crescita esponenziale in quel ruolo, anche nel gioco con i piedi. Peccato, però il secondo gol è stato annullato fortunatamente per fuorigioco e questo ragazzo è un po' rinato, come siamo rinati un po' tutti dopo quel gol annullato. Ma sul podio devo mettere i giovani insieme, compreso Zaniolo che credo abbia fatto una partita di sacrificio, di temperamento, e mi piace questo suo modo di essere. Perché deve essere trainante questa sua voglia di andare a sradicare palloni agli avversari, di non farsela portare via, di non mollare mai, di correre dietro a tutti. Questa determinazione non può mancare mai per giocare nella Roma o in una grande squadra. E poi Cristante, perché si è sdoppiato nei ruoli e sta crescendo sempre di più partita dopo partita".
Ora un po' di situazioni negative possono andare via...
"Eh... Non si finisce mai".
Quel gol annullato ci ha dato un po' di vigore.
"Ogni tanto capita anche a noi. Tante ce le hanno levate...".
Se poi uno analizza la prossima partita... Ma non si sa mai.
"Se uno deve andare a Torino con la situazione sulla carta si può andare a pensare a una partita a senso unico. Invece noi dobbiamo essere bravi a spostare questi equilibri. Secondo me contro le grandi squadre abbiamo fatto le nostre migliori prestazioni".
Si può portare avanti questo sistema di gioco anche a Torino?
"Se mi chiami te lo dico (ride, ndr). Ma io voglio far capire che al di là dei sistemi di gioco contano gli atteggiamenti, il modo di vivere la partita in campo. Poi le partite vanno preparate. Io non voglio mettere una squadra in campo che non sa quello che fa. Se vai ad analizzare la partita si vede che la squadra ha faticato un po' con questo sistema di gioco, ma io me lo aspettavo anche. Io contavo però su questo, sui nervi, sulla voglia di fare qualcosina. Poi nell'intervallo gli ho spiegato nuovamente quello che volevo perché durante la partita avrebbe portato a un po' di confusione".
Infortunati. Chi si può recuperare? Quanto è stato importante De Rossi in partita?
"Se avesse potuto avrebbe giocato. Mi ha dato anche la disponibilità. Ma era un rischio. Con noi aveva fatto solo un'esercitazione tattica, semiattiva, nemmeno una partitina ieri. Però aveva una voglia pazzesca di essere disponibile nei miei confronti e nei confronti della squadra, perché ha la Roma nel sangue e ben vengano questi giocatori. A disposizione ci auguriamo sabato, ma non voglio anticipare, Dzeko ed El Shaarawy se venerdì dovessero fare il provino finale di rifinitura, li porterei con me".
ROMA - INTER 2-2
Totti: “A cosa serve il VAR? È impossibile andare avanti così”
Colpita dall'ennesimo errore arbitrale della stagione, la Roma ha deciso di mandare ai microfoni di Sky e Roma TV solamente Francesco Totti. La leggenda giallorossa ha parlato dell'episodio del rigore su Zaniolo e della prova dei ragazzi di Eusebio Di Francesco. Queste le sue parole.
Totti a Sky
Ci siamo divertiti tantissimo, tanto volume di gioco. Cosa ti ha colpito di più?
"E' stata una partita giocata da due grandi squadre a viso aperto. Azioni. Pali. Rigori non dati. Una partita molto eccitante da vedere".
Rigore non dato.
"Io sono qui solo per quello. Ma c'è poco da vedere penso, l'abbiamo visto tutti".
Passano i replay dell'azione.
"C'è poco da spiegare. Ci chiediamo tutti come . È una vergogna. Lo abbiamo visto tutti allo stadio da uno schermo molto molto più piccolo. Perché non chiamate loro e non danno loro una spiegazione a questo? Abbiamo messo il Var per questo. Ha fischiato fallo a sfavore, non so per quale motivo. Non so chi c'era al Var... Fabbri. Stava vedendo un'altra partita. Scherziamo, ridiamo, tutto quello... Ma così non si può andare avanti. A Coverciano, a Milano, riunioni per la Var, non Var, poi vediamo questi episodi. Non si può andare avanti così. Non solo la Roma, può capitare una cosa così anche a un'altra squadra. Ma non si può andare avanti così".
Siamo tutti d'accordo.
"Sarebbe da chiamare Rocchi e chiedere. Non si può andare avanti così. Di cosa parliamo?".
Si discute dell'episodio in studio.
Incomprensibile che non si vada a rivedere.
"Non stiamo cercando alibi, però sicuramente cambia la partita. Potresti andare in vantaggio. Azione successiva fallo su Zaniolo e si prende il gol. Sono cose importanti. Cambia tutta la partita e possono cambiare anche i campionati".
Zaniolo è un patrimonio del calcio italiano?
"Sembra un veterano, sta dimostrando il proprio valore. Man mano che riesce a trovare la continuità, dimostra di essere esplosivo, di avere forza, tecnica, di avere tutti i mezzi di diventare un grande calciatore. Ma non facciamoglielo sentire, perché se poi cambia rotta per colpa mia... Non voglio questa responsabilità eh! (ride, ndr)".
La reazione della squadra
"Il pubblico c'è sempre. L'amore c'è sempre tra il pubblico e la Roma. Bisogna fare i complimenti alla squadra che è già riuscita a qualificarsi in Champions. Siamo convinti che con la forza dei ragazzi e del mister potremo riuscire i nostri risultati".
Le difficoltà della Roma vengono anche dalle assenze, dai moduli... Cosa vedi dalla partita di oggi?
"Fino ad oggi alti e bassi. Non da grande squadra, però alla fine già siamo passati agli ottavi di Champions. Stiamo cercando di riconquistare fiducia e compattezza, la consapevolezza di essere una grande squadra. L'allenatore sta cercando anche il modulo migliore. Oggi abbiamo dimostrato di essere la squadra che tutti vogliamo, levato il punto, anche se oggi chi meritava di vincere durante la partita era la Roma".
Peccato che vai via, tra due minuti arrivava Spalletti.
"Eh... Va bene, ciao! Facciamo una tavola rotonda".
Totti a Roma TV
"Io penso che sia una cosa vergognosa quello che è successo. Tutti hanno visto il fallo su Zaniolo. Non riesco a capacitarmi, non dico di Rocchi, che può essere coperto o meno, ma di Fabbri che sta davanti allo schermo e non lo ha chiamato. Non trovo le parole, ogni aggettivo sarebbe sbagliato. Vergognoso sarebbe il più appropriato. Vorrei che uno di loro venisse qui in tv a spiegare perché non lo hanno chiamato. Lo dicessero in tv. Il secondo era ancora meno visibile del primo. Il primo ci ha cambiato la partita, da 1-0 per noi a 1-0 per loro. E quando andiamo sotto in questo periodo è difficile riprenderci. Oggi sono stati bravi tutti dal primo all'ultimo: grande carattere, grande forza fisica. E c'erano anche molti giovani".
Una settimana particolare dopo il Real. C'è stato un discorso, un cambiamento?
"Nello spogliatoio rispetto agli altri dirigenti riesco a capire un po' di più tante cose che non riusciranno mai a capire, ma non voglio mettermi davanti a tutti e prendermi i complimenti, voglio stare dietro le quinte e dare una mano alla società, al mister, ai compagni. Cerchiamo di tirar fuori il meglio da tutti quanti e io quello che posso fare cerco di farlo".
Come se ne esce?
"Ne usciamo con la grande prestazione della squadra di questa sera. E poi tutto il resto. Poi si fanno riunioni a Coverciano, a Milano... Ma concretizzando, non mi sembra che le cose che ci erano state dette siano state rispettate. Certe riunioni sono inutili, parla il campo. Se non metti in pratica ciò che dici di voler fare, è inutile. Bisogna fare qualche cambiamento. Vorrei sentire le parole di Fabbri, se era collegato... Anche perché non vedo altri spiegazioni".
UDINESE - ROMA 1-0
Udinese-Roma, Di Francesco: "Ci è mancata la voglia di vincere"Le parole del tecnico nel post gara:
Le gare sono determinate dagli episodi che fanno parte del calcio e non riusciamo mai a portarla dalla nostra parte. Non è sfortuna"
Le parole dell'allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, al termine della gara persa alla "Dacia Arena" contro l'Udinese:
Sky Sport
Vi è mancata la fame...
"Secondo me la prestazione con l'80% palla nel primo tempo c'è stata, è mancata la determinazione nell'andare a vincere la partita. Non possiamo permetterci di avere la partita in mano e perderla con un tiro dopo 60 minuti. Abbiamo creato tante occasioni di pericolo, ma siamo sempre qui a leccarci le ferite. Dal punto di vista del gioco la squadra stava esprimendo giocate importanti tranne negli ultimi 15-20 metri dove non andavamo a concretizzare".
Perché manca la finalizzazione?
"Le gare sono determinate dagli episodi che fanno parte del calcio e non riusciamo mai a portarla dalla nostra parte ma non è sfortuna. Non posso dire che la squadra non abbia fatto la partita, sono mancate alcune altre cose. E' inutile cercare alibi, dopo il gol abbiamo dato fiducia agli avversari, rischiando in qualche ripartenza. Quei 55 minuti prima del gol loro la squadra deve far gol, una squadra che vuole diventare grande deve far gol. Dirti perché sono avvelenato? Mi aspettavo tre punti e che la squadra dominasse, ma è la dimostrazione che nel calcio non sempre dominando la partita riesci a vincere".
A questa squadra manca il salto di qualità
"Condivido pienamente. Per diventare grandi, non abbiamo raggiunto ancora una crescita adeguata. Ci stiamo lavorando, ho visto cose interessanti. Il particolare fa la differenza abbiamo fatto 3-4 errori difensivi, sono cose che i miei difensori devono saper fare con maggiore determinazione e cattiveria. Mi fa rabbia perché la squadra ha dimostrato di esserci e ha mostrato identità, ma in partite così poi porti a casa 0 punti".
Sembra che prima della Champions League non siete concentrati...
"Per me no, la partita più importante era questa e sono veramente arrabbiato. Dovevamo avere quella cattiveria e determinazione che doveva fare la differenza. Ho visto la partita del Real Madrid, la nostra prestazione può essere giudicata in maniera diversa ma abbiamo di nuovo perso. Questo fa pensare che dobbiamo lavorare in maniera differente, abbiamo provato ad alzare l'asticella ma non ci siamo riusciti".
Roma Tv
Cosa non ha funzionato oggi?
"Dovevamo fare gol. Dovevamo avere più determinazione, quella che hanno avuto loro dopo abbiamo preso gol in una situazione assurda. Non abbiamo portato dalla nostra parte gli episodi. Fa rabbia che in tutte le situazioni avute non si fa gol. È colpa solo nostra non aver segnato in una partita in cui stavamo dominando".
Come sta Lorenzo Pellegrini?
Ha sentito un fastidio dietro, lo staff medico lo valuterà.
Domanda di Righetti: Non ho visto il gioco della Roma
"Sul gioco penso che abbiamo creato tanto, a livello di scelte finali siamo mancati. Una squadra che gioca con un mezzo attaccante pensi solo che difenda, ma per 50' loro non hanno tirato in porta. Non abbiamo lavorato male a livello difensivo, ma siamo mancati sempre nell'ultimo guizzo e bella giocata finale. Abbiamo avuto occasioni ma siamo stati poco cattivi, le abbiamo scrutate male".
Perché Dzeko in panchina?
"Dzeko mi ha chiesto di poter recuperare, veniva da due partite in nazionale. Io coi ragazzi parlo, ma fino all'altro ieri si doveva sfruttare il momento particolare di Schick, Edin veniva da impegni. Questo è un altro calcio, non è il calcio nostro (parla con Candela). I giocatori hanno bisogno di recuperare, poi sono d'accordo con te. I giocatori dovevano prendersi più responsabilità, devono farlo e questo fa la differenza. Poi alla prima occasioni prendi gol. Non sono capace a mettere una squadra in campo senza dare indicazioni, con due attaccanti come Dzeko e Schick insieme non abbiamo mai giocato quest'anno. Andare a cambiare tantissimo un'identità è osare un po' troppo, gli allenatori devono ragionare, altrimenti facciamo fantacalcio, ho visto troppi fenomeni".
Perché ogni volta che si riprende a giocare dopo le pause non arrivano i risultati?
"Per questo avevo alzato l'attenzione su questa partita. Dobbiamo osare, altrimenti gioco come ha fatto l'Udinese, con mezzo attaccante. Ma questo non è il mio calcio. Sono preoccupato ma voglio e devo assolutamente spostare questi equilibri".
ROMA - MOSCA 3-0
Di Francesco: "Dzeko è straordinario. Spero questa sia la strada giusta"
L'allenatore giallorosso ha parlato dopo la vittoria contro il Cska Mosca: "Oggi fatte cose interessanti. Se fosse finita 5-1 non ci sarebbe stato nulla da dire"
Eusebio Di Francesco ha parlato dopo la vittoria contro il Cska. Ecco le sue dichiarazioni:
Come si fa a passare dai fischi con la Spal alla partita perfetta oggi?
"Questa è la mia squadra adesso anche se aveva inanellato partite buone in precedenza, dopo il primo tempo con la Spal alla prima difficoltà abbiamo perso tutto il filo logico del nostro gioco mentre in questa gara abbiamofatto molte cose interessanti anche soffrendo all'inizio".
Vittoria anche grazie a Dzeko. Cosa si può aggiungere su questo giocatore?
"Che se avesse fatto gol domenica sarebbe stato ancora meglio (ride, ndr). E' un giocatore straordinario che quando ha la sua giornata non solo in fase di realizzazione ma di lavoro per la squadra è fortissimo, quando riesce a far giocare i compagni e a mettere giù palle lanciate sopra".
Avete vinto ma non avete entusiasmato
"C'è sempre qualcosa da migliorare mister perché questa squadra non ha mai avuto continuità e a volte le certezze vengono grazie ai risultati e alle vittorie. Sul recupero palla è soltanto un problema televisivo perché abbiamo recuperato 13 palloni nella metà campo avversaria nel primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo voluto a tutti i costi il terzo gol per cui vedo tante cose positive ma non sempre si possono dominare partite per 90 minuti e lei lo sa. C'è da migliorare, da lavorare tanto e su questo sono pienamente d'accordo con lei".
Faccio fatica a capire il diverso rendimento di Dzeko tra campionato e coppa
"Può essere anche una questione psicologica, è un grandissimo professionista lui, a volte dà la sensazione di essere svogliato ma lui è un ragazzo che prepara le partite veramente al meglio poi può capitare la partita storta. Magari la sera gli piace di più giocare, mi dà questa sensazione, ricordatevi Napoli l'anno scorso o Milano. Questa è la strada da cui ripartire, perché quello che è successo sabato non mi è piaciuto, ci sono state delle cose dietro che non mi sono piaciute sulle quali è venuto anche fuori qualcosa e su cui dobbiamo lavorare. Quando si hanno tanti giovani si può pensare di essere già bravini ma il calcio non ti permette di abbassare la guardia".
Quando dice 'qualcosa dietro', ci aiuta?
"Non mi è piaciuto come hanno preparato la partita con la Spal per alcuni episodi che so solo io e che dobbiamo sapere noi all'interno che ho sistemato. Le partite non si possono preparare 2 ore prima, si preparano durante la settimana e non si può pensare di arrivare il giorno prima e dire 'adesso si prepara la gara'. Non deve più accadere".
Bei gol stasera...
"Anche tante situazioni che abbiamo creato e che non abbiamo finalizzato sono state belle. Questa squadra ha creato veramente tanto, dobbiamo essere più bravi a concedere meno".
Le condizioni di Lorenzo Pellegrini?
"L'ho fatto uscire precauzionalmente, era stanco. E' un ragazzo che spende molte energie e me lo voglio tenere per la prossima, facendolo recuperare".
Roma Tv
Serata perfetta?
"L'immagine di Dzeko che torna in difesa è significativa, è quello che serve da far vedere ai ragazzi. Oggi siamo stati bravi anche in momenti difficili, in situazione in cui loro si sono infilati tra le linee. Siamo stati bravi a soffrire in quel momento ma poi determinati nel recuperare palloni nella loro metà campo. L'atteggiamento della squadra mi è piaciuto, normale che poi si può fare sempre meglio e dobbiamo portare tutto questo in campionato".
De Rossi ha detto che il Cska è apparso meno bravo grazie alla prestazione della Roma
"Vorrei ricordare che la Roma negli ultimi anni ha sempre fatto fatica in Champions, tranne l'ultimo anno, è difficile vincere qui. Il Cska è una squadra fatta di giovani di qualità e con un buon allenatore, hanno vinto col Real. Non sarà una partita facile lì a Mosca".
Avete preparato in maniera diversa questa gara da quella contro la Spal?
"Perché si è giocato di sera forse, giochiamo meglio. Qualcosa nella preparazione non mi era piaciuta, ed è venuta anche fuori ma rimane e finisce lì. Dobbiamo essere bravi a trattare tutte le partite in questo modo perché diventano fondamentali, lo dimostra il fatto che con una sconfitta che non devi subire con la Spal, va a pregiudicare tutto. Noi dobbiamo avere continuità, poi le partite di possono vincere o perdere. Ma io non transigo negli atteggiamenti e sulla preparazione".
ROMA - PLZEN 5-0
Di Francesco: "Sono molto contento, ho avuto le risposte giuste"
Il tecnico giallorosso dopo la vittoria all'Olimpico: "Felicissimo per Pellegrini. Siamo stati aggressivi e abbiamo fatto divertire i nostri tifosi"
Eusebio Di Francesco ha parlato dopo la vittoria della Roma per 5-0 ai danni del Viktoria Plzen.
Di Francesco a Sky Sport
La Roma ha avuto la fame giusta
Abbiamo dato continuità, siamo stati bravi a portare avanti questo gioco. I centrocampisti si muovono bene e mi è piaciuta l'interpretazione, la gente si è divertita e segnare tanti gol è importante per il girone.
Pensi di aver trovato quadratura della squadra?
Prima di tutto cercavo le soluzioni giuste, non è mai facile sperimentare a Roma. Abbiamo avuto delle difficoltà, non volevo modificare del tutto il mio 4-3-3 ma mi sono accorto che dovevo cambiare qualcosa. Ho avuto le risposte giuste, ora cercherò di cambiare il meno possibile e dare continuità. Sono contento della voglia mostrata dai ragazzi di giocare insieme e di quello che stanno mettendo in campo
Pellegrini meglio di Nainggolan?
Sono molto contento per lui perché l'ho fortemente voluto a Sassuolo dalla Primavera della Roma ed è cresciuto con me. Ha quasi sempre fatto la mezzala ma in altre situazioni mi ha sempre dato risposte importanti. Ora è presto per dire se sia meglio di Nainggolan ma lo può diventare. Molto bravo ad andare alle spalle dei mediani, ha l'idea giusta di verticalità e sono felicissimo per lui perché se lo merita. Ha ricevuto tante critiche a volte anche ingiuste. Le prestazioni gli hanno dato sicurezza che prima non aveva.
Di Francesco a Roma tv
Nelle ultime 3 giocate, 12 gol fatti e 1 subito. Come commenta questa vittoria?
Sicuramente contento di come l'abbiamo interpretata, l'abbiamo messa subito sui binari giusti. Siamo stati aggressivi, alti, concedendo poco agli avversari, i difensori hanno lavorato benissimo in preventiva. Loro dovevano spesso buttare via la palla. Dietro abbiamo lavorato benissimo anche sulle seconde palle. E questa è stata la chiave di lettura migliore della squadra. Bene gli interpreti, a partire da Lorenzo Pellegrini, ma anche Bryan Cristante che da mediano ha giocato davvero molto bene, pulito e sbagliando pochissimo. Sono davvero contento di questa prestazione perché doveva essere convincente e lo è stata.
Le cose negative sono alle spalle o c'è ancora da sistemare qualcosa?
Io sono positivo per natura. Ovvio che quando ci sono dei momenti difficili bisogna guardarsi in faccia per cercare di trovare le soluzioni, è il mio lavoro. A volte cerchi di fare qualcosina con la volontà e il desiderio di mettersi sempre in discussione in quello che si fa. E questo fa parte del nostro lavoro. In questo momento le cose positive sono tante, ma adesso ci vogliono continuità ed equilibrio all'interno della squadra nel gestire anche queste vittorie.
ROMA - LAZIO 3-1
Di Francesco: “Abbiamo fatto un derby da uomini. Ho visto facce differenti, degli occhi convinti”
DI FRANCESCO A ROMA TV
Chi l’ha dura la vince mister?
“Sì, effettivamente siamo stati molto bravi ad interpretare la gara, abbiamo fatto un po’ di fatica all’inizio ma ci poteva stare perché la Lazio veniva da un momento migliore invece noi nell’interpretazione generale siamo stati una squadra tosta e pericolosissima riuscendo a trovare manovre importanti”.
Secondo derby vinto da allenatore ma questo rispetto allo scorso ha un sapore diverso perché sta ridando alla squadra la voglia di stare in campo come lo scorso anno.
“I derby sono tutti belli da vincere, arriva in un momento particolare ma io sono felice per la Roma e per i romanisti. La squadra ha capito che per arrivare a qualcosa bisogna tirare fuori qualcosa in più che oggi hanno messo in campo ma che intravedevo durante gli allenamenti e il ritiro”.
Ottimo il secondo tempo…
“Abbiamo avuto diverse ripartenze per poter creare situazioni di parità e superiorità numerica per fare il secondo gol, siamo mancati nella scelta finale. Volevo che gli esterni stringessero e siamo stati molto bravi con i centrocampisti a creare triangoli sia difensivi che offensivi per poter sia fare un’ottima fase difensiva che offensiva”.
Preparazione, interpretazione e sviluppo, mi è sembrato di vedere la verticalizzazione. Oggi la partecipazione è stata totale sia a riconquistare che a ricompattarsi nella propria area.
“Sono contento perché ero convinto che con i tre attaccanti noi avremmo creato tante situazioni di tre contro tre anche se a volte non le abbiamo sfruttate. Nel primo tempo abbiamo recuperato tante palle nella metà campo avversaria, e questo è quello che voglio dai ragazzi”.
Cambio Pastore-Pellegrini è stata la mossa giusta, perché? Vista la prestazione possiamo dire che siamo fuori dal tunnel?
“Dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo ma la testa è quella giusta. Il campionato è ripartito dopo il Frosinone. Pellegrini è duttilissimo, anche prima dell paritita gli avevo detto che sarebbe potuto entrare al posto di De Rossi perché aveva un problemino al ginocchio ma anche sulla trequarti perché lui è bravissimo negli spazi ma anche ad attaccare la porta e dandogli quei 15 metri in più gli ho permesso di essere incisivo sotto porta. L’avevo già fatto con il Sassuolo perché nel mio integralismo ho avuto anche momenti di difficoltà e ho usato questo sistema di gioco e ho avuto anche risposte impotanti”.
Nella ricerca di far crescere la squadra manca l’uscita palla al piede…
“A volte ci sono le squadre brave che ti vengono a prendere ma dobbiamo lavorare molto, spesso abbiamo dato palla ad Olsen quando non gliela dovevamo dare e avevamo l’opportunità di fare una giocata differente per poter uscire e dare pressioni. Non l’abbiamo fatto sempre ma quando l’abbiamo fatto abbiamo dimostrato che venivamo fuori benissimo dalle loro pressioni. Non sempre abbiamo fatto questa ricerca”.
Ha parlato di un nuovo inizio, è una Roma nuova aveva ragione lei. Si pensava che Nzonzi e De Rossi non potessero coesistere, è la base del nuovo inizio?
“Io non mi fermerei a parlare di loro due ma anche come è entrato Cristante. Nell’insieme generale ci siamo trascinati tutti noi. Possono giocare insieme e devono migliorare il modo di muoversi perché spesso si appiattiscono e danno una giocata in meno ma hanno continuità di corsa per lavorare bene nella squadra”.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
In settimana si diceva che la Lazio era favorita, vi ha dato benzina questo?
“Non l’ho letto io. Dopo i primi 20’ siamo venuti fuori alla grande, ma non ho pensato alla Lazio durante la preparazione”.
La mossa Santon-Florenzi? Ha vinto la partita con 44% di possesso palla, è la Roma verticale che chiede lei?
“In determinate partite si, bisogna verticalizzare tra le linee. La mossa di Florenzi si lega all’equilibrio che sto cercando, e la Lazio è molto fisica. Volevo maggiore fisicità anche nei 4 dietro, avendo poi Santon che lo vedo in grande forma e ha fatto una grande partita”.
Nessuno dei marcatori era un attaccante.
“Non significa nulla, abbiamo giocato di squadra, Fazio oggi ha fatto assist e gol ci ha detto alla fine (ride, ndr). La squadra è cambiata mentalmente, oggi abbiamo messo sempre Immobile in fuorigioco, la costanza ci ha premiato. Un derby da uomini”.
Prima del Frosinone aveva detto che bisogna vedere gli uomini. Ma la Roma tatticamente l’ha convinta
“Tatticamente possiamo migliorare anche quando andiamo in fase di impostazione. Ma non significa che non torneremo al 4-3-3. Pastore ora non può fare la mezz’ala, per cui quando lo userò lo metteremo sempre dietro le punto”.
Alla fine hai scelto una mossa più difensiva sul 2-1?
“Perché volevo vincere visto che loro hanno messo più attaccanti. Florenzi aveva i crampi. Ci siamo messi 4-3-3 quando è entrato Cristante perché volevo togliergli spazi tra le linee”.
DI FRANCESCO A SKY SPORT
Il post Bologna? E’ successo qualcosa dopo...
“La scelta di portare la squadra al ritiro è dovuta a questo, oggi hanno fatto un derby da uomini, una partita da uomini. Fa capire che non può essere una squadra differente da quella che alleno. Questo è l’atteggiamento che ci porterà a levarci enormi soddisfazioni”.
Avete tenuto bene il campo?
“Anche con il Chievo abbiamo tenuto bene il campo ma abbiamo perso i punti per colpe individuali come successo oggi con Fazio, ho detto ai ragazzi di continuare a giocare perchè ero sicuro che saremmo ritornati in vantaggio”.
Il sistema di gioco vi ha permesso di limitare la Lazio?
“Si abbiamo lavorato tanto, abbiamo lavoro nei 3 di centrocampo cercando di trovare dei triangoli di gioco. Questa mattina ho fatto una riunione tecnica proprio per far vedere come si doveva giocare questa partita. Ho visto delle facce differenti degli occhi convinti e questo mi piace”.
I due gol sono arrivati da due lanci dalla difesa, ha sorpreso il cambio tra Pastore e Pellegrini, invece ha fatto benissimo…
“Nei momenti di difficoltà l’ho fatto anche col Sassuolo, ha le caratteristiche per poterlo fare. Per quello prima della partita gli ho detto che poteva entrare come sostituto in quella posizione o anche su De Rossi”.
C’è un giocatore che manca, Dzeko?
“Su di lui lavoriamo, mi è piaciuto come ha giocato la sua partita, ha saltato un paio di volte Acerbi, ha lavorato per la squadra. Mi tengo stretto Edin e lo aspettiamo contro il Viktoria Plzen”.
Pastore?
“Valuteremo se potrà essere presente in Champions contro il Viktoria Plzen”.
Eusebio Di Francesco ha parlato al termine della partita, commentando la vittoria giallorossa per 4-0 sul Frosinone. Queste le sue parole:
Roma TV
4 gol fatti e porta inviolata. Aveva chiesto questo alla squadra.
"Troppo facile dirlo ora. Ho parlato con i ragazzi di un nuovo inizio, di giocarsela come se fosse la prima. Importante non aver preso gol, al di là degli avversari, dimostra che abbiamo tenuto benissimo e ora ci aspettano altre partite. Godiamocela perché erano fondamentali tre punti e soprattutto non scontati. Poi ripartiamo dall'atteggiamento tenuto a partire dal ritiro e dalla partita di oggi".
La testa l'aspetto più importante per affrontare il derby più liberi?
"Non siamo troppo liberi, non abbiamo ancora fatto nulla. Non bisogna accontentarsi ma dobbiamo guardare avanti e ripartiamo dalle cose e gli atteggiamenti giusti messi in mostra in questa partita".
C'è ancora tanto da lavorare?
"Importante perché ci voleva anche per l'entusiaasmo prima del derby, ma dobbiamo ancora lavorare tanto e dare continuità. Abbiamo sempre creato tanto anche nelle altre partite, ma concedevamo la possibilità di far gol, dobbiamo tornare ad avere equilibrio e gestione delle partite. Dobbiamo essere equilibrati e corti senza fermarci al primo errore".
Santon?
"A volte si critica prima di vedere. Si sta allenando e io lo seguivo particolarmente in questo momento, ha guadagnato tante posizioni, dà garanzie difensive importanti, ha esperienza ed è abituato al campionato. Ci teniamo i giocatori di esperienza come lui così e quelli di prospettiva come Luca Pellegrini che può diventare un buon giocatore continuando a lavorare con umiltà. Non bisogna giudicare con fretta".
Una caratteristica dello scorso anno era l'aggressione immediata subito dopo aver perso palla. Cambiato qualcosa quest'anno?
"Lo facciamo molto meno, ma dipende ad tanti meccanismi. Paradossalmente questo lavoro lo abbiamo fatto tantissimo in ritiro ma non è venuto molto bene. Forse sono le caratteristiche o comunque sono giovani e devono imparare dei meccanismi. Oggi ho avuo risste importanti tatticamente per come voglio giocare, che sia 4-2-3-1 o 4-3-3 quando sarà possibile".
DAZN
Cercavate risposte, forse soprattutto questa risposta.
"Sì, ho parlato coi ragazzi nel prepartita e ho detto che per noi era come se oggi ricominciasse il campionato. Ripartire con una diversa mentalità, col desiderio di fare quello che sappiamo, ma anche con l'intensità, con quest'anima. Al di là della partita, che poi non è mai facile vincere in Serie A, contro una squadra che ha fatto benissimo lo scorso anno".
C'è il derby adesso.
"Sì, infatti. E' un punto di partenza, come ho già detto. Non abbiamo fatto niente. Portiamo a casa questi tre punti, ritroviamo determinate situazioni, facciamo gol, aiutiamo un paio di giocatori. E questo è importantissimo in vista di una gara così importante come il derby".
Avete fatto 4 gol, ma importante non averli subiti.
"Sì, avevo chiesto ai ragazzi di mantenere la rete inviolata. Una cosa che ci era riuscita tantissime volte l'anno scorso, mentre quest'anno avevamo fatto un po' più fatica. Anche nella gestione della palla sono stati molto bravi, e questo dimostra il lavoro che stiamo facendo. Ma per me siamo proprio all'inizio, anche se non lo siamo. Però è come un nuovo inizio".
Voleva gli uomini e sono arrivati.
"Ma io ho una squadra di ragazzi per bene, ma a volte bisogna solamente tirare fuori quel qualcosa in più. E' un gruppo sano e questa ne è la dimostrazione. Ma noi nel nostro mondo lo dobbiamo dimostrare giorno dopo giorno, partita dopo partita. E siamo qui apposta".
La prossima dichiarazione del Presidente Pallotta potrebbe essere "sollevato"?
"Il presidente può dire quello che vuole, è la proprietà. Ci auguriamo che le prossime dichiarazioni siano solo felici".
Pastore fa solamente grandi gol?
"Non ne fa tanti, ma di qualità. L'ho rimesso nella posizione che predilige di più mettendogli accanto interpreti che possano dargli una mano".
Lei è più sicuro oggi?
"Sono sereno del mio lavoro. Ho la capacità di mettermi in discussione, ma alla lunga quello che hai dentro paga".
Sky
Questa ripartenza è sufficiente?
"Una nuova ripartenza direi io. Oggi è come se iniziassimo un nuovo campionato. Vincere le partite non è mai facile, questa è una vittoria importante che deve essere solo l'inizio di un determinato cammino".
Si comincia a creare una fisionomia?
"Sì, ma la cosa più importante è riuscire a ritrovare gli equilibri che poi erano quelli che c'erano un po' nell'anno precedente. Io ho cercato di fare determinati cambiamenti, perché con il 4-3-3, con determinati interni, qualche fatica l'abbiamo fatta, anche se quello è il mio sistema di gioco preferito. Ma il 4-2-3-1, avendo un giocatore come Pastore o Zaniolo, mi permette di avere alternative differenti, magari lavorando più sulla verticalità e la gestione della palla, che ci fa avere più punti di riferimento".
Voleva vedere gli uomini. Oggi ha visto 14 uomini?
"Ne ho visti 25 e il ritiro è servito tantissimo. Spesso si pensa sia punitivo, invece era per ritrovare determinate situazioni tra di noi, anche quell'affetto che a volte viene a mancare tra le persone. Sai, Roma è una città dispersiva. Per ritrovare quel senso di appartenenza, che non significa per forza per la maglia della Roma, ma amor proprio per il proprio lavoro, dovevamo guardarci in faccia. E questo ritiro ci ha permesso di ritrovare questo. Ma non basta, dobbiamo continuare".
Se ti parlassi di Inzaghi?
"Ti direi che devo rifarmi con il fratello adesso".
Esordi sia per Zaniolo sia per Luca Pellegrini.
"Io i giocatori cerco di metterli dentro in situazioni difficili come a Madrid. Poi se ne è parlato in maniera differente perché abbiamo perso 3-0, ma quando vedi dei ragazzi di qualità, piano piano vanno messo dentro. Pellegrini deve lavorare con umiltà, però ha qualità importanti e non deve smettere. L'approccio di oggi è stato positivo, ma deve avere il suo tempo".
A.S.ROMA - CHIEVO 2-2 Di Francesco: "Amareggiato, non abbiamo chiuso la partita"
L'allenatore giallorosso ha commentato nel post-partita il pareggio casalingo: "Abbiamo tenuto in vita il Chievo e a Madrid non possiamo permettercelo"
Eusebio Di Francesco ha commentato nel post-partita il pareggio casalingo della Roma contro il Chievo. Queste le sue parole:Di Francesco a DAZN Amareggiato?
"Sicuramente sì, dovevamo chiudere la partita molto prima. Queste partite non mi piacciono. Abbiamo preso gol con troppa facilità. Alla prima occasione, e questo non va bene. Noi ci eravamo disimpegnati bene anche con il doppio mediano. La partita sembrava in controllo ma nella gestione non siamo stati bravi".
La sensazione dal campo era di un calo mentale.
"Anche sul 2-0 il mio ruolo è quello di tenere alta la concentrazione. Nel primo tempo con troppa facilità avevano raggiunto la porta. Ho provato a dare alcune direttive, loro giocavano con facilità su Radovanovic, e in seguito siamo stati bravi a coprire le linee dei passaggi. Abbiamo perso gli inserimenti delle mezzali. Abbiamo avuto occasioni per chiuderla. Poi per una palla non pulita abbiamo preso un gol che si poteva evitare. Abbiamo perso il controllo sulla partita".
Ora si passa al Real.
"Questi risultati vanno magari a ledere l'idea dei ragazzi, la convinzione, secondo me. La squadra ha molta qualità. Oggi posso dire poco. Partite così devi fare 4, 5 gol. Per non soffrire nel finale. Non aver chiuso la partita ha tenuto in vita il Chievo e a Madrid non possiamo permettercelo, bisognerà partire da una grande fase difensiva".
Volevi tenere ancora più alta la squadra. E c'eri riuscito. Volevi questo?
"Ovviamente. Grazie alla punta che va a prendere alta i centrali, a . Volevo che i centrali riuscissero ad accorciare, allargando il gioco con gli esterni. Ma alla fine abbiamo preso gol ugualmente".
Di Francesco a Sky
Rimonta molto grave.
"Eravamo in controllo, non gli abbiamo concesso molto nel secondo tempo, ma non l'abbiamo chiusa. Abbiamo espresso ottime manovre, ma la capacità di chiudere certe partite è necessaria, una disattenzione o un errore portano al pareggio degli avversari. E' un nostro demerito, non ci giustifica, ma dobbiamo analizzare la partita anche dal punto di vista tattico. Abbiamo costruito bene, ma poi non abbiamo difeso bene tra le linee. Dobbiamo trovare la compattezza di squadra, che in alcuni momenti si è vista. Oggi abbiamo giocato a fasi alternate".
Alla Juve però non capita mai di essere rimontata così.
"Lo so, ma questa è un'analisi che facciamo. Una problematica forse psicologica, e quando i risultati non arrivano si prendono gol ingenui e questa è una cosa che dobbiamo analizzare. Però il paragone è con una squadra che vince da tanti anni, sicuramente superiore alle altre. Una squadra che ha una mentalità. Una mentalità che noi dobbiamo acquisire, che è quella di arrivare a difendere certi risultati. E' una rimonta che fa male, ma dobbiamo analizzarla a mente fredda. Dovevamo fare tre punti ma non lo abbiamo fatto e ora ci prendiamo le critiche".
Kolarov sembra essere in ritardo e la Roma ne risente.
"Alexandar ha fatto una partita dal livello tecnico ottimo, sul gol poteva rinviare diversamente ma è in crescita. Abbiamo bisogno che torni al top e torni un leader. Sono fiducioso che la squadra torni ad interpretare al meglio quello che io chiedo".
Come si va a Madrid?
"Per rialzare subito la testa, guardare con ottimismo per lavorare meglio nella fase difensiva. Perché è lì che abbiamo dimostrato di essere più carenti. Ed è un dato di fatto, ma è un lavoro difensivo di squadra, non abbiamo la stessa determinazione nel difendere palla".
Quanto peserà a Madrid?
"Deve essere un insegnamento. Si passa anche da queste partite negative. Oggi è stata quella più continua ma non possiamo concedere così e non possiamo non chiudere una partita che avevamo dominato e che dovevamo vincere".
Di Francesco a roma tv
Momento di difficoltà ma oggi partita diversa, cosa è succseeo dopo il doppio vantaggio?
La squadra ha continuato a gestire ma dico sempre che certe partite vanno chiuse. Potevamo fare il terzo gol, non l'abbiamo fatto e le ingenuità si pagano. Io ho messo due uomini in mediana per lasciare solo la giocata esterna a al Chievo.Poi loro si sono appiatti e non deve succedere. Abbiamo fatto troppi errori non commettibili.
Visto applaudire, qualcosa in più di positivo s'è visto?
Potrei essere soddisfatto della fase offensiva, l'abbiamo portata avanti con continuità anche dopo il pari. Ci è macata fase difensiva di squadra. Abbiamo preso dei gol a difesa schierata sbalgliando le letture, dobbiamo capire che si deve difendere meglio. Son dispiaciuto, sono state fatte anche cose interessante ma non puoi comunque prendere il gol quando sei in controllo del match.
Come sta la squadra ?
La squadra aveva bisogno della vittoria di oggi. Applaudivo anche agli errori per rincuorarli. Ci aspettiamo sempre un risultato migliore per far fruttare il nostro lavoro, peccato perché meritano, devo ridare loro certezze e sicurezze mentali, ci manca continuità nella partita per cresce tanto.
Come si va a Madrid e come si alza l'autostima? Cosa dirai alla squadra?
Cercare di trovare la forma mentale, lavorando più di squadra essendo meno generosi ma più intelligenti e gestire megli le situazioni. Meno esuberanti e più ordinati nel controllare le partite.
MILAN- ROMA 2-1 DI FRANCESCO: "CI È MANCATA LA LUCIDITÀ"
“Abbiamo regalato un tempo al Milan in cui loro hanno fatto sicuramente meglio di noi. Però nella ripresa la squadra è cresciuta, l’abbiamo modificata. Peccato per l’ultimo gol perché c’è stata un’ingenuità nelle scelte, sono episodi che fanno parte del calcio: purtroppo è accaduto nel finale. Daniele in quel caso doveva accorciare verso la palla, lasciando due calciatori loro in fuorigioco. Ci è mancata
ucidità, freschezza mentale: l’abbiamo pagata profumatamente”.
Eusebio Di Francesco ha commentato così la sconfitta per 2-1 a San Siro contro il Milan.
Dopo il vantaggio firmato Kessie nel primo tempo, nella ripresa è arrivato il gol dell’1-1 di Fazio. Due interventi del VAR hanno tolto un gol per parte, prima della rete al 95’ di Cutrone.
La difesa a tre è una soluzione da rimandare?
“È ovvio che quando si fanno certe scelte lo si fa per dare sicurezze in più: questo non ha dato i suoi frutti, eravamo sempre in ritardo nell’accorciare. In questo inizio stagione partiamo sempre meno brillanti nel primo tempo e poi cresciamo più in là. Mi auguro che non accada più. Nella prima parte di gara ci sono stati degli errori nella difesa a tre: quando arriva una palla così schiacciata sulla linea bisogna coprire meglio la porta. Le scelte che ho fatto io non sono state fortunate in questo caso, non hanno portato il risultato voluto. Le analisi, però, si accettano anche perché sono determinate dal risultato”:
Qual è la prima risposta che ti aspetti dalla squadra?
“La cosa che si evince da queste gare è che nella fase difensiva non siamo più compatti e solidi come eravamo. Questo ci ha portato a subire troppi gol rispetto al solito. Sbagliamo troppe scelte, ci sono dei particolari che vanno curati con grande attenzione durante gli allenamenti e in partita non abbiamo la stessa lucidità per curarli con attenzione. Per questo ho messo una linea più compatta, senza perdere aggressività: tutto questo nel primo tempo non è accaduto. Un po’ per merito loro, un po’ per i nostri tempi di aggressione sbagliati”.
La costruzione del gioco è troppo lenta: colpa di chi ha la palla o dei mancati movimenti?
“È un insieme di cose. Certe cose dipendono dalla lucidità. Ci manca la freschezza fisica a volte, ma anche mentale per fare le scelte giuste. Nel primo tempo allungavamo poco, non attaccavamo la profondità, non attaccavamo le linee come nella ripresa in cui le manovre sono state più consone rispetto al solito”.
Gli esterni oggi non sono sembrate brillanti: cosa è successo?
“Volevo mettere un attacco più fisico. Schick è bravo a entrare negli spazi, altri giocatori non erano al massimo: Cengiz ha finito con i crampi l’ultimo match e volevo metterlo durante la gara. Però il sistema di gioco che avevo pensato per togliere il palleggio al Milan non ci ha dato le risposte giuste. Certe scelte si indovinano o si sbagliano e in questo caso ho sbagliato”.
Come è andata la coppia Dzeko-Schick?
“Meglio quando hanno giocato a tre perché erano più aperti. Non dipende solo da loro due, è fondamentale anche il movimento degli altri. Se io metto Schick e Dzeko davanti e andiamo solo due volte al cross c’à qualcosa che non va. Dovevamo sfruttare meglio l’ampiezza per servire in nostri attaccanti, ma non ci siamo riusciti”.
A.S.ROMA - BARCELLONA 3-0
Di Francesco: “Questa sera ha fatto la differenza la nostra mentalità”
“Credo sia giusto che i ragazzi festeggino nello spogliatoio, perché lì dentro ci credevamo veramente. A tutti ho fatto i complimenti, però ho detto loro che da domani c’è il Derby. La forza di questo gruppo è che guarda sempre avanti e non indietro: abbiamo fatto un’impresa, ce la godiamo, ma dobbiamo ambire sempre a qualcosa di più”.
Tutta la soddisfazione di Eusebio Di Francesco nella notte in cui la Roma fa l’impresa contro il Barcellona di Messi e ribalta il risultato dell’andata, dove aveva perso per 4-1 al Camp Nou. Dzeko, De Rossi su rigore e Manolas sono i nomi del tabellino che assicurano ai giallorossi l’accesso in semifinale di Champions League, nella bolgia dell’Olimpico, che ha spinto la squadra dal primo all’ultimo minuto.
Avete tirato fuori un nuovo assetto tattico, quanto c’è di Eusebio Di Francesco in questa vittoria?
“Sono felice per i ragazzi, ma non è l’assetto tattico: la differenza sta nella mentalità, nella capacità di essere aggressivi. Abbiamo scelto di mettere tre attaccanti vicini tra loro per dare meno ampiezza al loro gioco e per essere più aggressivi. Sono felicissimo di avere portato un nuovo sistema di gioco stasera, ma mi interessa di più la filosofia della squadra. Tutto questo deve darci ancora più forza”.
Serate come questa quanto servono nel vostro salto di qualità?
“Nella testa ci vuole sempre qualcosa di più, anche se in campionato abbiamo fatto grandissime partite. Oggi stiamo raccogliendo i frutti di un grande lavoro. Io sono un tecnico, mi prendo in complimenti come le critiche: ma voglio guardare avanti. Perché non credere nella finale? Deve essere un nostro obiettivo: io non voglio accontentarmi”.
La prestazione di Schick quanto è stata importante nel recuperare palla a centrocampo?
“Secondo me è un grande giocatore, questo sistema lo ha avvicinato a Dzeko e lo ha aiutato. Togliendogli l’ampiezza ha fatto vedere le sue qualità, è stato pericolosissimo e ha quasi fatto gol, ma a livello tattico è stato pericolosissimo. Sono contentissimo per lui e per il lavoro di squadra che è stato eccellente”.
Sembrava che Dzeko dovesse calciare il rigore, ma alla fine ha lasciato la palla a De Rossi.
“I rigoristi erano De Rossi e Nainggolan, Daniele è più abiutato a battere i rigori. Hanno fatto quello che dovevano fare, come è giusto che sia”.
Festeggerà questa sera?
“Serve serietà da trasmettere ai calciatori, festeggerò con i miei figli, la mia famiglia a casa: sarò tranquillo. E poi guarderemo avanti: c’è sempre qualcosa di più importante da festeggiare”.
CROTONE - A.S.ROMA 0-2
Di Francesco: "La squadra sta crescendo"
“Magari non è stato così in tutte le gare, ma abbiamo dimostrato che la squadra sta crescendo. Il primo tempo è stato ottimo per le scelte fatte: siamo stati bravi e pazienti, perché loro erano corti e bassi, abbiamo sempre tenuto il pallino del gioco e alla fine siamo arrivati dove dovevamo con una bellissima manovra, chiusa da Stephan El Shaarawy. Nella ripresa ce la siamo complicata da soli, nonostante il campo non aiutasse a causa del vento, i miei palleggiatori stati troppo superficiali”.
Così Eusebio di Francesco ha commentato la vittoria per 2-0 in trasferta sul Crotone. I giallorossi sono andati in gol nel primo tempo con El Shaarawy e nella ripresa con Nainggolan, rispondendo alla vittoria dell'Inter delle 12:30.
“Serve maggiore continuità. In certi momenti della gara non è necessario forzare certe giocate orizzontali, soprattutto quando c’è la possibilità di giocare avanti. Con certe squadre bisogna lavorare con pazienza, noi lo abbiamo fatto e nell’insieme la squadra ha fatto quello che avevo chiesto”.
Perché certi cali di concentrazione?
“Ci sono da considerare tanti aspetti. Quando cerchi di tenere la palla a terra qualche rischio devi prendertelo. A volte certi errori, però, sono stati senza senso, ma Alisson è stato bravo a coprire la porta. In certi casi abbiamo dato troppa sicurezza al Crotone”.
Come giudica l’ennesima prestazione di Alisson?
“Sono contento di averlo, è un portiere importante. Con lo Shakhtar lo abbiamo fatto riposare, oggi dovevamo farlo parare perché altrimenti rischiamo che si stufa di essere lì (ride, ndr). Il mercato? Non se ne parla oggi, soprattutto ora che ci stiamo giocando qualcosa di importante”.
Questa squadra, quando è libera di testa, sembra capace di qualsiasi cosa. Forse a volte sentite la pressione dell’evento?
“È lì che io devo essere bravo. I ragazzi devono giocare con spigliatezza, lavorare insieme e divertirsi. Questo dettaglio è troppo importante per mettere in atto quello in cui crediamo. Altrimenti si fa fatica con tutte le squadre”.
El Shaarawy è tornato a segnare: che pensa della sua partita?
“Sono contento che sia tornato al gol e che sia stato decisivo. Stamattina gli ho detto che sono queste le prestazioni che gli faranno ritrovare la Nazionale”.
A.S.ROMA - SHAKHTAR 1-0
Di Francesco: “È stata una partita fatta da uomini”
“È stata una partita fatta da uomini, da squadra: questo è l’aspetto più importante per provare ad ambire a certi sogni”.
Una notte magica, una serata memorabile. La Roma passa ai quarti di Champions League a dieci anni dall’ultima volta in cui ci era riuscita. I giallorossi, dopo il 2-1 dell’andata, trovano una vittoria per 1-0, grazie alla rete di Edin Dzeko, grazie a una grande prestazione di squadra, grazie a un pubblico che ha spinto dal primo al novantesimo minuto. Ecco le parole di Eusebio Di Francesco al termine del match.
Che segnale è questa vittoria?
“La mia squadra ha fatto una partita applicata e attenta, è stata brava a non concedere nulla agli avversari. Il calcio è fatto di errori e di situazioni di cui dobbiamo saper approfittare, noi siamo stati bravi questa sera: all’andata c’erano stati errori e sapevamo che loro avrebbero concesso qualcosina”.
Come giudica la prova di Cengiz?
“Un calciatore non può dare sempre il meglio, era una partita importantissima per lui, ha preso una botta che lo ha infastidito ma è ancora giovane. Non è stato brillantissimo, ci può stare ma vi assicuro che ha un grande futuro”.
Che avversaria vorrebbe affrontare ai quarti?
“Voglio continuare a sognare con questa squadra, credo che sia una bella realtà. Oggi mi ha entusiasmato vedere tanta gente incitare, soffrire: vivere queste serate genera solo grandi emozioni, spero di godermele ancora tanto. Ai quarti vorrei evitare solo la paura, voglio che la mia squadra abbia la capacità e la spensieratezza di affrontare sempre le squadre con questo piglio”.
Cosa vorrebbe migliorare della prestazione di questa sera?
“Possiamo sempre fare meglio, quando giochi con una squadra di grandi palleggiatori devi avere il coraggio di andare a prenderli e dovevamo essere più bravi a leggere le situazioni quando gli avversari scaricavano la palla sul portiere, perché il terzino rimaneva alto. Nell’insieme la squadra mi è piaciuta, dal punto di vista organizzativo stiamo crescendo tanto: ma non possiamo mai accontentarci, possiamo fare sempre meglio”.
Che voto dà alla Roma?
“Dal punto di vita dell’applicazione dieci. Dal punto di vista tecnico do un sei alla squadra, mentre tatticamente si merita un bel voto. Certi risultati si raggiungono anche grazie alla consapevolezza dei nostri mezzi”.
A.S.ROMA - TORINO 3-0
Di Francesco: "il pubblico sarà determinante contro lo Shakhtar"
“Il fatto di aver vinto oggi dimostra che abbiamo superato lo scoglio Olimpico. Oggi abbiamo avuto tanti angoli e calci piazzati e secondo me non sfruttiamo le nostre qualità per mancanza di precisione o perché siamo precipitosi. Martedì abbiamo bisogno di dodici uomini, io ritengo che il pubblico sarà determinante per la partita contro lo Shakhtar”.
La Roma trova la vittoria all'Olimpico grazie alle reti di Manolas, De Rossi e Pellegrini. I gol sono arrivati tutti nella ripresa, dopo una prima parte di gara sofferta.
“Effettivamente non abbiamo disputato un buon primo tempo. Ha fatto meglio il Torino ma per nostro demerito: eravamo macchinosi nella manovra e andavamo poco in verticale. Nella ripresa ho cambiato qualcosina, ho alzato Radja Naingoglan che ci ha permesso di avere più verticalità e poi siamo cresciuti dal punto di vista fisico e della pressione. Anche l’aspetto mentale ha influito stasera, i ragazzi stavano soffrendo la mancata vittoria all’Olimpico nell’ultimo periodo: lo sentivo. E purtroppo ci stavamo complicando la partita da soli, permettendo loro di essere pericolosi in due o tre occasioni”.
Come giudica la partita di Schick?
“Non ha fatto bene come tutta la squadra nel primo tempo, non è stato aiutato e servito nel modo giusto. Tende ad aprirsi troppo e a lavorare poco dentro. Sta lavorando e migliorando, ma questi sono giocatori che vanno aspettati: ricordiamoci Cengiz. Patrik ha qualità e chi è intenditore di calcio lo sa”.
Cosa ti lascia la partita di oggi in vista di martedì?
“Secondo me serve equilibrio, un dettaglio che è alla base per crescere come squadra, per diventare importanti e crescere. Spesso ci siamo trovati sfalsati. Lo Shakhtar è una squadra brasiliana davanti, ma sono sicuro che anche noi possiamo metterli in difficoltà grazie alla cattiveria sotto porta che stiamo ritrovando. I sette gol nelle ultime due gare sono un bel biglietto da visita e sono importanti anche per la fiducia dei ragazzi”.
Cosa è cambiato tra primo e secondo tempo?
“Tra il primo e il secondo tempo ho cambiato e mi sono messo 4-2-3-1. Nelle pressioni e nello sviluppo eravamo troppo distanti dagli attaccanti. Radja posizionato lì ci ha permesso di avere più pressione e di poter fare ripartenze puntando di più la linea difensiva della squadra avversaria. Nel primo tempo non ci riuscivamo e quindi ho cambiato qualcosa nella ripresa per permettere loro di modificare atteggiamento”.
Quanto rammarico c’è in lei, vedendo la rosa? Potevate competere con Napoli e Juventus?
“Io credo che c’è un grande difetto nel calcio e in primis a Roma: pensiamo sempre a quello che abbiamo lasciato dietro e non a quello che possiamo ancora fare. Qui c’è ancora tanto da fare, qualcosa è stata lasciata per strada ma guardare dietro non serve: dobbiamo guardare avanti, migliorare. E per farlo bisogna anche passare da partite poco positive. I tanti giovani, arrivati da campionati differenti, stanno migliorando e crescendo. Tutto quello che abbiamo fatto ci permetterà di migliorare”.
Che bel campionato sta facendo Alisson?
“Nella prima parte di campionato gli hanno tirato poco in porta, quindi ho chiesto di impegnarlo di più e fargli fare più tiri in porta, è per questo che lo stiamo facendo (ride, ndr). Lo allena molto bene Marco Savorani, che è bravissimo”.
NAPOLI - A.S.ROMA 2-4 Di Francesco: "Questo deve essere un punto di partenza"
“Abbiamo lavorato tanto in questa settimana, anche dal punto di vista mentale. Si parlava di un gruppo giù e senza idee, mentre abbiamo dimostrato che siamo tornati a essere squadra. Questo, però, deve essere un punto di partenza. C’è stato un grande lavoro contro una squadra che gioca a calcio. Ci siamo affrontati a viso aperto e si è vista in campo la continuità, cosa che era mancata a lunghi tratti nell’ultimo periodo”.
Così Eusebio Di Francesco ha commentato la bella vittoria della Roma per 4-2 allo Stadio San Paolo, sul Napoli. Dopo l'iniziale vantaggio di Insigne, i giallorossi hanno ribaltato il risultato grazie ai gol di Cengiz, Dzeko (doppietta per lui) e Perotti.
Dopo questa vittoria finalmente la squadra prenderà consapevolezza dei propri mezzi?
“Spesso abbassiamo l’attenzione e non riusciamo a mettere in campo quello che chiedo, perché sentiamo di aver già vinto. Questo è un atteggiamento che dobbiamo toglierci. Oggi abbiamo fatto quattro gol per vincere, mentre in alte occasioni ci siamo fatti superare perché non siamo stati determinati come stasera”.
Oggi si sente orgoglioso di essere l’allenatore della Roma?
“Io sono sempre orgoglioso di essere l’allenatore della Roma e di rappresentarla, nelle vittorie e nelle sconfitte. È troppo facile quando si vince. Bisogna metterci amore, passione e senso di appartenenza per far parte di questa squadra”.
Una squadra che gioca bene come stasera non si può perdere in certe partite come in passato. Cosa è cambiato oggi?
“Abbiamo lavorato tanto sotto questo punto di vista. In diverse occasioni abbiamo avuto atteggiamenti buoni ma solo in una parte della gara. Questo non basta, dobbiamo sempre rimanere in partita e aiutarci. Spesso ci soffermiamo sugli errori non ci aiutiamo. Bisogna sempre pensare alla palla dopo, non a quella prima: e oggi i ragazzi l’hanno fatto. Vincono le squadre che sbagliano meno e oggi noi abbiamo sbagliato meno del Napoli. Fare quattro gol al Napoli non è facile, è una delle migliori difese del campionato. Dobbiamo lavorare molto sull’aspetto mentale: oggi abbiamo dimostrato che questa squadra fisicamente c’è e ha identità, ha delle idee, ha una mentalità. Mi fa rabbia doverlo riscontrare oggi. Però non posso che essere felice questa sera”.
Quanto vale Cengiz oggi?
“Non parlo di valutazioni economiche. È un giocatore che ha lavorato con grande impegno e disponibilità. Si è messo al servizio della squadra e ne stiamo ricavando i frutti in questo momento. Ha la capacità di prepararsi le giocate impressionanti. Ritengo che sia letale come giocatore rispetto a tanti altri attaccanti”.
Oggi ha ritrovato Dzeko in una partita inaspettata.
“Mi ha dato una grandissima risposta, l’ho stimolatomolto in questa settimana. Ma è un po’ che parliamo di questo, anche prima della partita con il Milan. È un ragazzo di grandissima intelligenza e cultura: ha capito che doveva fare qualcosa di più per la squadra. Oggi, al di là dei gol, ha lavorato nel modo in cui gli avevo chiesto: i centrocampisti facevano fatica ad accorciare su Jorginho, lui è si è sacrificato e siamo riusciti a dare poche palle pulite ai nostri avversari. È bravissimo quando gioca tra le linee, ha la spigliatezza di districarsi con il pallone con grande qualità. Io non ho mai visto un attaccante strutturato come lui ad avere queste capacità tecniche”.
UDINESE - A.S.ROMA 0-2
Di Francesco: “Il cambiamento tattico è un valore aggiunto per la squadra”
“Avevamo fatto bene con il 4-3-3, ma a un certo punto ci eravamo appiattiti. Non riuscivamo a dare quello che avrei voluto. C’è stato un cambiamento tattico, ci abbiamo lavorato ed è un valore aggiunto per questa squadra”.
Eusebio Di Francesco ha commentato così la terza vittoria consecutiva della Roma, ora attesa dall’andata degli ottavi di Champions League in casa dello Shakhtar Donetsk.
“Ci vuole sempre la giocata di un singolo per vincere le partite, ma il nostro gol è arrivato da un’idea di gioco: abbiamo lavorato tutti insieme e avuto pazienza, creando tante situazioni e aspettando il momento giusto. L’Udinese è partita qualche volta in contropiede: il nostro atteggiamento tattico può concedere qualcosa agli avversari, ma poi ci ridà sempre altro”.
Il nuovo sistema di gioco sta funzionando?
“L’idea è sempre quella, ma è cambiato il vertice: invece che basso è alto. Qualche volta concedi qualcosa nelle ripartenze, hai poca copertura davanti alla linea difensiva. Ma l’ho fatto per spostare la testa a questi ragazzi.
Spesso ci sono cross che non vanno a buon fine: bisogna lavorarci di più?
Questo sistema di gioco sta funzionando?
“Sono d’accordo. Adesso stiamo osando di più nella verticalità. Non mi piacciono i cross dalla trequarti o certe palle per Dzeko che facilitano le difese avversarie. In Europa e in Italia raramente trovi giocatori che non sono bravi di testa. Va migliorata la scelta nel passaggio finale”.
Quanto può valere Under e in quanto deve migliorare?
“Deve migliorare nelle scelte, a volte mette la testa giù e non vede. Ora, però, gioca più di squadra rispetto a quando è arrivato. I mezzi tecnici come vedete sono incredibili e la capacità migliore che ha è proprio quella di riuscire a prepararsi il tiro con una velocità impressionante”.
La squadra sembra reggere di più fisicamente
“È stata una scelta legata alle tante partita che abbiamo da qua alla fine. C’era il rischio di fare qualche partita al di sotto per i carichi di lavoro, ma è stato giusto osare per ridare intensità alla squadra che è finita sempre in crescendo. Dobbiamo però migliorare ancora nell’approccio alla ara, oggi abbiamo fatto meglio ma serve fare qualche passo in avanti in tal senso”.
Lo Shakhtar giocherà contro di voi dopo essere stato fermo per molto tempo senza partite ufficiali.
“Dobbiamo essere bravi a sfruttare questo aspetto. Noi abbiamo più partite nelle gambe, ma loro davanti hanno qualità molto importanti nell’uno contro uno e nell’attaccare la porta. Serve intensità nell’andare a prenderli nella loro metà campo. La prima cosa è lavorare insieme. Ultimamente abbiamo alternato questa cosa e siamo rimasti poco squadra”.
Schick potrà giocare al posto di Dzeko?
“Patrik Schick è un giocatore importante, sta pian piano conoscendo quello che voglio io. Edin anche oggi si è messo a disposizione della squadra e a me la sua predisposizione nei confronti del gruppo sta piacendo”.
A.S.ROMA - BENEVENTO 5-2
Di Francesco: "I giocatori importanti come Cengiz cambiano le partite"
“Sono contento, i giocatori importanti cambiano le partite. A volte servono le giocate individuali, come quelle di squadra. I suoi movimenti sono stati importanti per fare gol. Certe cose le facevamo anche prima, ma tiravamo in curva o non concretizzavamo le tante giocate. Stasera Cengiz è stato bravo, è in un momento psicologico ottimale: è riuscito a concretizzare al meglio tutto quello che gli è capitato in mezzo ai piedi”.
Così Eusebio Di Francesco ha commentato la prova di Cengiz Under, uno dei protagonisti – con due gol e un assist – della vittoria per 5-2 sul Benevento. Le altre reti sono arrivate da Federico Fazio (suo il pareggio dopo l’iniziale svantaggio firmato Guilherme), Edin Dzeko e Gregoire Defrel, su rigore, che ha trovato la prima marcatura in giallorosso.
“Siamo partiti con un atteggiamento poco aggressivo ed eravamo sempre in ritardo sulle uscite. Poi la squadra ha creato tanto in fase offensiva e oggi abbiamo concretizzato molto. Però mi infastidiscono molto di più i due gol presi”.
È migliorata la situazione a livello offensivo? Avete concretizzato molto di più.
“Questo deve essere solo un punto di partenza nel concretizzare la grande mole di gioco. Il gol è stato importante per Edin e anche per Greg Defrel che si mette sempre a disposizione: i compagni hanno voluto fortemente che battesse lui il rigore, questo fa capire l’atteggiamento del ragazzo nei confronti della squadra”.
Cosa legge nell’esultanza rabbiosa di Dzeko?
“Ha cercato il gol anche nel primo tempo, ma il portiere è stato bravissimo. Lui vive per il gol e dopo aver segnato avete visto con che atteggiamento ha aiutato i compagni creando tanto nella manovra di squadra. Spesso si fa condizionare psicologicamente quando non riesce a fare gol: sono contento che oggi l’abbia fatto”.
Doppietta e assist per Cengiz: qualcuno deve chiedere scusa a Monchi?
“Qua non dobbiamo chiedere scusa a nessuno, oggi siamo bravi e domani meno bravi: è sempre così. Ci sono tanti giocatori come Cengiz, che è un classe ’97: viene da un altro calcio e un altro mondo, bisogna saperlo aspettare. In Italia non siamo abituati ad aspettare giovani italiani, figuriamoci gli stranieri. Ci esaltiamo e ci buttiamo a terra con molto facilità. Sono abituato a lavorare con i giovani, la verità sta sempre nel mezzo: certi giocatori vanno aspettati”.
Cosa non ha funzionato nel primo tempo?
“Eravamo tropo lenti nella manovra e non cercavamo la profondità. Quando abbiamo velocizzato le giocate in verticale siamo migliorati. Nel secondo tempo abbiamo occupato meglio gli spazi, trovando giocate in verticale e anche in ampiezza”.
Uno come Cengiz riuscirà a imporsi come leader?
“Leader ci si può diventare e lui deve migliorare: ora sta facendo anche degli allenamenti supplementari. A me piacciono quelli che diventano leader in mezzo al campo: mi servono calciatori che si prendono responsabilità, come ha fatto lui oggi”.
Quanto tornerà dal primo minuto Schick?
“Quando si allenerà con continuità. È rientrato oggi da un infortunio: serve un un po’ di pazienza e anche lui diventerà giocatore importante”.
In questa stagione è la prima volta che riuscite a vincere dopo essere passati in svantaggio.
“Devo dire che ho visto una squadra differente dopo la fine del mercato. Si è dimostrata molto più compatta e vogliosa di portare a casa un risultato, sapendo che si poteva soffrire. Loro non avevano nulla da perdere, c’erano tutte le componenti per una partita rischiosa e pericolosa: siamo stati bravi ad avere la pazienza di ribaltarla”.
A.S.ROMA - SAMPDORIA 0-1
Di Francesco: “Non mi è piaciuto l’approccio alla gara”
Quello che non mi è piaciuto è l’approccio alla gara, quei 25 minuti. Anche se la squadra ha poi reagito, creando diverse situazioni importanti. Ho cercato di mettere tanti giocatori offensivi, che ci hanno permesso di trovare tante occasioni favorevoli, ma non siamo riusciti a sfruttarle".
Queste le parole di Eusebio Di Francesco dopo la sconfitta casalinga contro la Sampdoria.
La Roma non riesce a trovare la via del gol. Dopo un primo tempo che vede Alisson protagonista in almeno tre occasioni e Viviano parare un rigore a Florenzi, nella ripresa c’è proprio il portiere blucerchiato a bloccare ogni occasione dei giallorossi. Gli ospiti, poi, a dieci minuti dal termine trovano con Zapata la rete che ha deciso il match.
“Siamo partiti malissimo i primi 25 minuti, è stato bravissimo il nostro portiere perché non eravamo proprio in partita. Avevamo questo continuo palleggio corto e non andavamo mai in profondità, ma appena ho invertito gli esterni di attacco loro erano costretti ad allungarsi e abbiamo trovato la soluzione giusta che ci ha ridato fluidità, manovra e occasioni. Siamo partiti benissimo nel secondo tempo e abbiamo preso gol su nostra ingenuità e sulla loro prima occasione nel secondo tempo".
La squadra oggi poteva rientrare in piena corsa per l’obiettivo Champions, invece sembrava debole e distratta. Che succede?
“La partita dura 90 minuti, io mi aspettavo meno brillantezza ma anche loro venivano da tre partite consecutive come noi e questo non è giustificabile. Non so perché siamo entrati impauriti e abbiamo messo in pratica un palleggio che non avevamo preparato. Sono stati bravi a tenerci nella nostra metà campo i nostri avversari. Noi facciamo fatica a fare gol e questo influenza il nostro cammino”.
Cosa succede a Schick?
“Si è fatto male ieri durante l’allenamento, ha un problema muscolare vicino a quello avuto in precedenza. Peccato perché era in grande crescita e fermarsi ora per lui è davvero inopportuno: poteva essere della partita. In genarle non ci riesce niente, al di là del calcio di rigore sbagliato. Questo non aiuta in un momento delicato come questo, non ci riesce niente. La squadra deve trovare la forza di reagire e restare in partita come ha fatto oggi, ma alla prima occasione della ripresa la Sampdoria ci ha punito oggi”.
Sembra venire meno anche la vostra solidità difensiva. Oggi avete preso davvero troppi tiri: cosa succede?
“Oggi sono stati troppi, è vero, abbiamo sempre avuto una buona fase difensiva, ma eravamo troppo aperti con i terzini. Quando un terzino va l’altro deve dare un minimo di copertura, questo dopo i primi 25 minuti lo abbiamo fatto e siamo usciti bene fuori. Poi è venuto il loro gol: lì potevamo difendere molto meglio il cross indirizzato a Zapata”.
Queste voci di mercato continue quanto influiscono nella testa di un giocatore come Edin Dzeko e anche nel suo lavoro?
“Se dovessimo pensare a questo dettaglio allora per come sono scesi in campo i primi 25 minuti anche gli altri dovevano essere tutti sul mercato. Questa sera il discorso non è legato solo a Edin. Meglio non parlare di mercato altrimenti rischia di essere travisato ciò che si dice”.
Le voci di mercato non la lasciano dormire?
“Non mi lascia dormire la prestazione dei primi 25 minuti e il fatto che non riusciamo a mettere la palla dentro. Poi del resto se ne parlerà alla fine di questa sessione”.
Ha parlato di qualche problema con i suoi calciatori durante la sosta invernale: qualcuno non si è comportato da professionista?
“Non ho detto questo, ho solo detto he bisogna avere maggiore attenzione in quello che si fa. Compresi noi che prepariamo queste situazioni. Sicuramente questa finestra di riposo è stata un disastro per noi, perché abbiamo giocato tre partite dopo una settimana. Secondo me ci vorrebbe la possibilità di riposare qualche giorno in più. Qualche errorino da parte nostra, in primis dell’allenatore, in questo periodo è stato fatto”.
Come mai la scelta di Florenzi rigorista?
“Uno doveva pur tirarlo, lo hanno sbagliato anche gli altri. Lui in allenamento li batteva benissimo ed è stato lui stesso a dirci che in caso di rigore sarebbe andato sul dischetto. Era il nostro capitano questa sera ed è un giocatore di esperienza, peccato che abbia sbagliato ma i rigori non li sbaglia solo chi non li tira”.
SAMPDORIA - A.S.ROMA 1-1
“Sicuramente per 65-70 minuti abbiamo fatto un’ottima gara, poi la squadra fisicamente stava calando e dalla mia non avevo tanti calciatori a disposizione a centrocampo. I problemi di Gerson ed El Shaarawy hanno influito nelle scelte tattiche. Ci siamo schiacciati troppo, non abbiamo più accorciato in avanti come prima. Peccato, peccato perché all’inizio avevamo fatto benissimo, ma dovevamo sfruttare al meglio quel predominino di gioco del primo tempo”.
Eusebio Di Francesco ha commentato così il pareggio contro l’Inter. Dopo il vantaggio grazie al gran gol di El Shaarawy nel primo tempo, nella ripresa i giallorossi hanno subito il pareggio di Vecino a quattro minuti dal novantesimo.
“Questo pareggio lo prendiamo con un po’ di rammarico. Eravamo venuti qui, nonostante le problematiche di giocatori in mezzo al campo, per vincere la partita e portare a casa i tre punti. Il questo campionato sicuramente abbiamo raccolto meno di quello che avremmo meritato, come nella sfida di andata contro l’Inter. Però in certi momenti, come oggi, la colpa è solo nostra e non degli altri”.
Dzeko anche oggi ha fatto tanto lavoro per la squadra: è ancora centrale al progetto Roma?
“È centrale sì, è un giocatore importante per noi, ma se mi volete far arrivare la mercato vi dico che questa non è una domanda da fare a me: basta parlarne. Fino a quando ho i giocatori a disposizione li faccio giocare, il mercato non lo faccio io anche se ci sono degli aspetti condivisi con il Direttore. Dzeko è un giocatore della Roma ed è importante per noi. Ha sempre giocato titolare e questo vi fa capire l’importanza”.
Per sessanta minuti una buona Roma, ma anche quando la squadra è stanca forse serve più attenzione nei particolari?
“L’errore di oggi è stato quello di non accorciare più in avanti con i centrocampisti e con gli esterni, nonostante ci fossimo messi a cinque dietro. Vedevo che loro volevano sfruttare l’ampiezza dei terzini e volevo dare più solidità con un centrale in più. In occasione del gol bisognava cercare di più l’uomo: a maggior ragione quando giochi a tre. Parte tutto dal presupposto che uno dei due calciatori fuori area deve accorciare sull’esterno. Non l’abbiamo fatto e l’Inter ci ha punito”.
Nel primo tempo c’è stata una grande aggressività. Strootman le è piaciuto?
“Strootman tende a venire prendere palla vicino ai difensori quanto fa la mezzala, cosa che non mi piace. In questo ruolo riesce a esprimere più aggressività e ha interpretato bene il ruolo. Nel primo tempo siamo stati bravi a recuperare la palla ma poco lucidi, anche nel finale”.
Rifarebbe gli stessi cambi oggi?
“Sicuramente sì, se andate a guardare i giocatori che avevo in panchina potevo far quello: avevo due difensori centrali o due terzini. Peres l’ho messo al posto di El Sharawy perché l’unico che poteva fare il terzo centrocampista era Florenzi, così l’ho avanzato. Le soluzioni erano queste magari le rivaluterò la prossima volta”.
Come ha visto la partita di Nainggolan? Ha paura di vederlo andare all’estero?
“Questa opportunità non dovrebbe esserci, è chiaro che Radja rimanga. La scorsa partita è stato fuori per il motivo che conoscete benissimo. Io sono molto contento di quello che fa ma può dare anche di più. Oggi l’ho fatto giocare più avanti e mi ha soddisfatto. In certe situazioni poteva essere ancora più incisivo, però è un ottimo giocatore”.
Di Francesco: “Dovevamo sfruttare meglio il primo tempo”
A.S.ROMA - SASSUOLO 1-1
Di Francesco: “Non abbiamo gestito bene il vantaggio”
“Serve un mea culpa oggi, non abbiamo gestito bene il vantaggio, mentre nel secondo tempo siamo andati meglio del primo: potevamo chiudere prima la gara. Non siamo stati bravi a farlo e il Sassuolo non ha demeritato, ha disputato un’ottima partitas. Noi siamo stati troppo sottotono nelle scelte finali. Nel primo tempo abbiamo sbagliato troppo, considerato il nostro livello tecnico: una squadra che vuole ambire a essere più grande non se lo può permettere”.
Punto amaro quello che la Roma prende all’Olimpico contro il Sassuolo. I giallorossi passano in vantaggio nel primo tempo con Pellegrini, ma subiscono nella ripresa il pareggio di Missiroli e non riescono a ritrovare la via del gol. Da segnalare due reti, una di Dzeko e l’altra di Florenzi, che nel secondo tempo non vengono convalidate da Orsato con l'ausilio del VAR.
C’è stanchezza o appannamento dei giocatori, oppure è un momento che può capitare? A inizio stagione non succedeva questo?
“Mi auguro che sia un momento che possa capitare. Ci può stare. Non siamo stati efficaci come serve in questi casi. Eppure ci sono state le risposte positive della squadra negli allenamenti della settimana. Abbiamo creato occasioni, ma il gol del vantaggio andava gestito meglio. Dobbiamo concretizzare di più la mole di gioco, gestiamo sempre tanto la gara. Conoscevamo le insidie degli avversari: abbiamo sofferto le ripartenze del Sassuolo nei primi 45 minuti, mentre nella ripresa abbiamo preso gol quando eravamo messi bene nel posizionamento difensivo su un loro traversone. Peccato perché era una partita importante e da vincere nonostante non siamo stati così brillanti nelle scelte”.
È un problema di condizione fisica o altro?
“Può essere fisica o mentale, ma ci sono giocatori che hanno spinto e fatto bene. Solo che nelle scelte finali ci è mancata la lucidità nel fare l’ultimo passaggio o nel chiudere i cross fatti: purtroppo non siamo stati brillanti e determinati”.
Cosa succede a Dzeko? Forse è un problema di sistema di gioco?
“Lui ha grandissime potenzialità e mi dispiace che non riesca a fare gol, sono domande che mi faccio anche io. Lui crea situazioni importanti e nell’andare a concretizzare a volte non riesce a far gol. È un peccato perché ha provato anche conclusioni importante. Rimane per noi un calciatore importante e mi auguro si sblocchi: per questo è anche importante farlo giocare”.
Dzeko forse non è più felice e spensierato? Si mette meno a disposizione squadra rispetto all’anno scorso?
“Si mette a disposizione della squadra e forse questo toglie qualcosa dalla capacità di fare gol. Credo che abbia avuto le sue opportunità. È uno dei calciatori che tira di più: e questo è un dato importante. Il fatto che non faccia gol a livello psicologico ti frena e non ti aiuta: si deve risbloccare”.
La squadra non ha digerito ancora il suo modulo?
“Quando vincevamo e abbiamo passato la Champions digeriva il sistema di gioco, non è che adesso non lo fa più. La squadra crede in determinate cose e domina la gara. Oggi, rispetto ad altre occasioni, non siamo stati tanto lucidi nell’arrivare a creare certe situazioni nell’ultimo passaggio. Se andate a vedere le percentuali d’errore nel primo tempo sono state alte, nel secondo abbiamo creato di più ma non abbiamo concretizzato come spesso ci capita, anche quando abbiamo giocato con più attaccanti”.
Le verticalizzazioni del Sassuolo ti hanno impedito di fare pressing alto e di rubare palla per fare gol?
“Spesso le squadre che ci affrontano come primo pensiero mettono la palla lunga, che può essere un vantaggio per noi. L’errore fatto nel primo tempo è stato nei nostri disimpegni: abbiamo sbagliato tanto e non siamo riusciti a fare superiorità numerica. e palleggi, loro ripartivano velocemente e non riuscivamo a fare la superiorità numerica. Dovevamo sfruttare meglio le corsie esterne con la qualità delle giocate”.
Non è il caso di utilizzare il 4-3-1-2 quando si sceglie l’opzione Schick?
“Di allenatori ce ne sono tanti che fanno queste domande, ma poi le cose vanno allenate. Quando questa squadra ha fatto veramente bene il 4-3-3 era il sistema di gioco di riferimento. Poi c’è stata una settimana abbiamo perso contro la Juventus, siamo usciti dalla Coppa Italia contro il Torino e questa cosa mi ha fatto arrabbiare molto e psicologicamente ci ha tolto qualcosa a livello mentale. Ora dobbiamo avere la capacità di avere equilibrio. Tutti i sistemi sono validi se si ha voglia di far gol e lavorare insieme, ma vanno sempre allenati”.
A.S.ROMA - CAGLIARI 1-0
Di Francesco: “Tre punti importantissimi”
“Abbiamo cercato dall’inizio alla fine di fare la partita contro una squadra organizzata, volendo fortemente questa vittoria. Ci teniamo questi 3 punti importantissimi”: per Eusebio Di Francesco la vittoria sul Cagliari è tanto meritata quanto di massimo valore.
“Gol a parte credo che sia giusto parlare di come abbiamo giocato la partita” ha detto il tecnico giallorosso a fine incontro “ visto che abbiamo creato tante occasioni durante la gara e potevamo e dovevamo segnare prima, e visto che alla fine dei conti abbiamo preso il primo tiro in porta solo a 5 minuti dalla fine”.
La squadra comincia un po’ a fare fatica a fare gol, come mai?
“Io quando vedo la squadra costruire calcio sono contento e lo sono quando vedo una mentalità corretta in campo. Anche dal punto di vista difensivo concediamo pochissimo. Sapevamo che il Cagliari stasera avrebbe cercato una palla sporca e lunga su Pavoletti lavorando sulle seconde palle e non ci avrebbe quindi permesso di essere aggressivi come avremmo voluto. Noi abbiamo avuto una grandissima supremazia territoriale e la possibilità di segnare prima ma non siamo stati cattivi, determinati e cinici. Noi ci siamo allenati su questo aspetto, si vede che non basta. Non ho la bacchetta magica, ma vedo una squadra che crea comunque tanto: poi quando segni solo al 94’ e si dice che la squadra ha difficoltà a segnare, ma io non sono assolutamente d'accordo: la squadra, anche se ha fatto una partita sporca in alcune situazioni, voleva fare la partita come sempre”.
Va migliorata l’intesa Dzeko-Schick?
Non mi piace questo binomio, perché noi giochiamo con tre attaccanti davanti e non con due. Il fatto che oggi io abbia schierato Schick è per farlo crescere: non ha ancora una condizione ottimale ma è un giocatore che per capire come deve muoversi dentro la squadra deve giocare. Si sono scontrati in campo? Sì, ma è del tutto casuale la cosa. Non dobbiamo creare un caso e fare un film sulla coppia Schick-Dzeko. Devono semplicemente giocare e affinare determinati meccanismi, tutto qui”.
Abbiamo visto una Roma meno intensa: dopo mesi spettacolari ci può essere un calo fisiologico o mentale?
“Con il Chievo abbiamo tirato 40 volte, oggi ‘solo’ 20 tiri in porta. Magari con più precisione l’avremmo potuto risolvere anche prima del 94’. Devo dire che abbiamo accelerato di più nel secondo tempo. Nella prima frazione le situazioni di pressing della mia squadra non mi sono piaciute quasi per niente, ma quando affronti una squadra che non ha come primo obiettivo il fraseggio, ma la butta lunga, non ci aiuta a recuperare subito le palle in attacco che per noi sono spesso determinanti. Dobbiamo migliorare in alcune situazioni, la qualità di alcuni movimenti, ad esempio sugli esterni però nella settimana ho dovuto fare del lavoro sui miei giocatori in modo mettere dentro loro benzina e lavoro in modo da portarli ad affrontare meglio tutte le prossime gare. In questo modo si rischia di avere meno brillantezza però alla fine abbiamo ottenuto quello che dovevamo ottenere”.
Nainggolan ha giocato, nonostante fosse diffidato: l’ha visto un po’ condizionato?
“Prima di tutto non mi piaceva che si pensasse alla Juve, quando avevamo oggi una gara determinante e l’abbiamo sofferta. Io da allenatore sapevo bene quanto fosse difficile la gara di stasera e dovevo e volevo dare con lui in campo un segnale alla squadra, facendo capire che questa di oggi era una partita importante. Ho voluto fortemente mettere in campo Radja e poi Strootman non era stato bene in settimana”.
E’ arrivato il momento di far tirare i rigori a Dzeko?
“Ricordatevi di quanto li tirava, non li ha indovinati tanti. Devo dire che un attaccante poi ti chiede quando vuole tirare i rigori ed Edin non lo chiede. Abbiamo poi nel caso altri rigoristi, come De Rossi. Diego lo scorso anno è stato un cecchino quasi infallibile poi quest’anno ne ha sbagliati due: può accadere di sbagliare, ma chi non li batte non li sbaglia. Alla fine si fanno delle scelte e io ritengo che ad ogni modo Perotti sia uno dei migliori rigoristi d’Italia”.
A.S.ROMA - CAGLIARI 1-0
Di Francesco: “Tre punti importantissimi”
A.S.ROMA - QARABAG 1-0
Di Francesco: “Abbiamo sempre creduto in questi ragazzi”
“È stata una gande vittoria, difficile: non è mai facile vincere in Champions. Sono davvero sodisfatto del primo posto. Non era facile, inizialmente nessuno ci dava come favoriti anzi ci davano quasi sicuramente come eliminati”.
È tanta la soddisfazione di Eusebio Di Francesco dopo la vittoria per 1-0 contro il Qarabag, arrivata grazie al gol di Diego Perotti. La Roma conquista tre punti che le permettono di qualificarsi agli ottavi di Champions da prima classificata nel gruppo C.
“Abbiamo sempre creduto nel lavoro e in questi ragazzi, fin dall’inizio, perché hanno subito giocato con grandissima determinazione a partire dalla gara contro l’Atletico in casa: lì non hanno espresso un gran gioco ma hanno saputo soffrire. Quello è stato l’inizio di un grande girone”
Qual è stato il motivo di quei 50 minuti di sofferenza?
“C’è stata differenza tra primo e secondo tempo. Io chiedevo ai ragazzi di sfruttare l’ampiezza che ci concedevano i nostri avversari e di buttarci dentro, ma noi ci muovevamo poco senza palla. In quel modo facevamo troppa fatica a creare le situazioni che avremmo voluto. Nel secondo tempo la squadra si è espressa meglio, poi magari nel finale un po’ di braccino corto è venuto: qui a Roma non è che si è abituati a vincere e andare avanti in Champions. Però fa tutto parte del nostro percorso di crescita. Ci deve servire da lezione: io dico alle mie squadre di cercare sempre un altro gol, non mi piace il palleggio fino a se stesso, voglio più verticalità”.
I meriti sono suoi o del gruppo?
“I meriti sono principalmente del gruppo, io cerco solo di trasmettere il mio pensiero. Come ho già detto, la cosa più importante era entrare nella testa dei calciatori. Credo di esserci riuscito, ma non mi accontento: dobbiamo lavorare ancora molto”.
Lei nella qualificazione agli ottavi ci ha creduto da subito o in corsa?
“Uno che fa in questo lavoro deve credere in quello che propone. Io per mentalità io sono sempre positivo e propositivo”.
A.S.ROMA - SPAL 3-1
Di Francesco: “L’approccio mentale di questa sera è stato ottimo”
“L’approccio mentale di stasera è stato ottimo, sia nella preparazione della gara sia nella voglia di conquistare i tre punti. Dobbiamo fare la stessa cosa martedì a prescindere da chi scenderà in campo”.
Tre punti importanti, per riprendere il cammino in campionato dopo il pareggio di Genova e per concentrarsi al meglio in vista della sfida interna contro il Qarabag. Così Eusebio Di Francesco ha commentato la vittoria per 3-1 sulla SPAL allo Stadio Olimpico, arrivata grazie ai gol di Dzeko, Strootman e Pellegrini.
iete ripartiti col piede giusto: è questa la Roma che lei vuole?
“Oggi la squadra voleva la vittoria a tutti i costi e ha giocato con grandissima aggressività, specialmente nel primo tempo. Abbiamo tirato 37 volte in porta, ma tre gol sono pochi per quello che abbiamo creato: possiamo fare molto meglio nel concretizzare la mole di gioco. Abbiamo lasciato due punti per strada a Genoa, mentre oggi abbiamo ripreso il cammino. Era importante vincere. Peccato per il gol preso perché ogni domenica regaliamo una piccola ingenuità con tre-quatto tiri in porta degli avversari”.
Forse c’è stata, in occasione della rete avversaria, troppa stanchezza mentale per la pressione che i ragazzi stanno subendo nella lotta al vertice della classifica?
“Se la squadra tira 37 volte e mantiene l’80 per cento del possesso vuol dire che c’è. Ma certe disattenzioni vanno eliminate, si può fare a meno di sfiorare un avversario girato spalle alla porta e che per fare gol deve inventarsi una grande giocata. Le partite non sono mai facili da vincere. Oggi contavano i tre punti per arrivare pronti alla sfida contro il Qarabag di martedì”.
C’è determinazione per portare a casa il primo risultato importante in Champions nella sua gestione giallorossa?
“Il nostro obiettivo è quello di qualificarci cercando la vittoria con una grande prova di determinazione e cattiveria agonistica, la stessa vista oggi”.
Come ha visto Gonalons, Cengiz e Schick?
“Siccome Gonalons aveva preso l’ammonizione non volevo rischiare di rimanere in dieci e per questo ho scelto di toglierlo: lui fa dell’agonismo un’arma importante e volevo evitare di riaprire questa gara, anche perché mi ero già arrabbiato sul rigore. Schick, invece, è entrato bene in partita per quella che era la gara e perché la SPAL si difendeva bassissima. Ha avuto le sue chances non giocava da tantissimo tempo: ha talento e si vede, ora gli serve solo continuità in allenamento e nelle partite. Cengiz non fa ancora sempre le scelte giuste ma ha preso iniziative importanti. Fa sempre un tocco in più o sbaglia nella scelta finale su quando scegliere l’attacco alla profondità”.
Questi giocatori hanno la consapevolezza di far parte di una squadra forte?
“Sì, sono convinto che la squadra inizia a essere consapevole dei propri mezzi, lo ha dimostrato in diverse occasioni, ma deve dare maggiore continuità a quello che chiedo. Non bisogna mai essere distratti nella gare, serve sempre massima attenzione, per diventare una squadra davvero forte e importante in questo campionato. Oggi per rimanere attaccati al carro lì davanti bisogna vincere e dare continuità con qualche gol in più ed evitare di prenderli. Quello che ci ha dato fastidio stasera è stato il gol: non c’era necessità di prenderlo, serve massima attenzione. Da una grande fase difensiva viene sempre una bella fase offensiva”.
GENOA - A.S.ROMA 1-1
Di Francesco: “Oggi abbiamo perso due punti”
“Peccato perché stiamo crescendo, non ci dobbiamo far male da soli: stiamo dimostrando che abbiamo la forza di fare le partite su qualsiasi campo. Questa battuta di arresto non ci voleva, sono due punti persi”.
Così Eusebio Di Francesco ha commentato il pareggio dello Stadio Luigi Ferraris. La Roma è uscita dalla trasferta di Genova con un punto: al vantaggio firmato El Shaarawy ha risposto Lapadula dal dischetto, dopo un fallo di Daniele De Rossi che gli è valso anche il rosso.
“È un peccato, Daniele sa di aver sbagliato, con questi strumenti attuali non si scappa. Al di là di questo, l’arbitraggio oggi non mi è piaciuto per i cartellini e della gestione di gara, cosa che ho detto anche di persona al direttore di gara”, ha dichiarato il tecnico giallorosso dopo
“Daniele non è un ragazzino e lo sa, sa prendersi le sue responsabilità, ma lui fa parte di una squadra e quanto si pareggia o si perde ne usciamo tutti sconfitti, non uno solo. Dobbiamo rilavorare insieme per evitare che accadano situazioni del genere. Quando noi la mettiamo sul piano del gioco siamo una squadra importante, quando invece andiamo dietro agli avversari in certi atteggiamenti, ci succedono queste cose che non devono accadere”.
Nel primo tempo la Roma è stata poco efficace: cosa è successo?
“È accaduto perché i nostri avversari erano in attesa e si difendevano vicino l’area di rigore. Ci concedevano ampiezza e possesso, ma noi siamo stati bravi a sbloccarla e ci siamo mossi meglio da quel momento. Loro non avevano mai tirato in porta, quando sblocchi e sai far gol devi gestirla meglio: l’ingenuità l’abbiamo pagata, ci ha complicato la vita. In 10 abbiamo concesso sì un’occasione importante a loro, ma anche noi ne abbiamo avuto due per fare gol”.
El Shaarawy è in continua crescita: come lo hai visto oggi?
“Stephan è cresciuto tanto, oggi non c’è stato Diego che ha sempre fatto bene ed è stato meno brillante del solito. El Shaarawy, quando l’ho spostato a sinistre, ha fatto una gran giocata tagliando verso il centro come voglio io, peccato aver perso questi due punti anche se in queste situazioni non è mai facile venire a giocare qui”.
Come si riparte ora?
“La squadra deve essere consapevole dei propri mezzi, rispettare gli avversari e non perdere il filo del gioco come oggi. Siamo stati ingenui e lo abbiamo pagato: avevamo sbloccato la partita, peccato. Ce la siamo pareggiata da soli questa partita”.
Quanto mancano i gol di Dzeko?
“Oggi si è messo a disposizione della squadra in una partita non facile, quando siamo stati pericolosi è perché lui si è mosso in quel modo. Parliamo sempre di individualità ma la squadra come gruppo è cresciuta, questo è quello che conta veramente. Edin tornerà a fare gol perché ce l’ha nel sangue”.
A.S.ROMA - LAZIO 2-1
“Vincere il Derby da allenatore è una grande soddisfazione, questa partita me la tengo davvero stretta: è il primo successo da allenatore nella stracittadina. È bellissimo e vi assicuro che si soffre più in panchina…”.
La Roma batte la Lazio 2-1 e conquista il primo Derby della stagione, il primo con Eusebio Di Francesco sulla panchina. Decisivo il rigore segnato da Perotti e conquistato dall’ex Kolarov, seguito da una grande conclusione dalla distanza di Nainggolan. Sì, proprio Radja: il belga era in dubbio fino all’ultimo, ma è stato autore di una partita sensazionale
“Aveva uno stiramento otto giorni fa”, ha dichiarato il tecnico giallorosso al termine del match. “Questo fa capire la grande capacità di recupero che ha, assieme a una volontà di ferro: lo chiamano il Ninja, ma io lo definirei un supereroe”.
Il gol dei biancocelesti è arrivato dal dischetto con Ciro Immobile, dopo l’intervento del VAR che ha portato Rocchi ad assegnare il tiro dagli undici metri per un tocco in area con il braccio di Manolas. Per il resto, in pochissime occasioni la squadra di Inzaghi è riuscita ad impensierire De Rossi e compagni.
“Avevo parlato alla vigilia delle grandi qualità nelle ripartenze della Lazio: dovevamo esser bravi ad assorbire la loro profondità senza cambiare mentalità. Siamo rimasti aggressivi lì davanti, concedendo magari un po’ di spazio: questo ci ha permesso di avere per larghi tratti la partita in mano”.
Florenzi è uscito per un fastidio: come sta?
“Era semplicemente un po’ appesantito, ha giocato una partita molto importante con la Nazionale, ha cercato di recuperare e ha dato tanto pure oggi”.
C’è stata una grande pressione offensiva della tua squadra: come l’avevi preparata la partita?
“Abbiamo fatto una partita simile a Firenze, con una grande pressione e con i movimenti di attaccanti e terzini. Avevamo preparato certe situazioni, forse nel primo tempo dovevamo farlo di più. Quando una squadra cerca di giocare con tre difensori e di aprirsi, noi siamo sempre lì alti a cercare di mettere difficoltà con la nostra pressione. Questa scelta rischiava di toglierci qualcosa con la loro grande capacità di andare in verticale, invece ci ha dato tanto”.
La squadra sembra recepire quello che dici con una convinzione totale.
“A Roma la cosa più difficile è entrare nella testa dei calciatori e devo dire che questo aspetto per noi ormai è superato: i ragazzi sono convinti di quello che fanno e prepariamo tutte le partite in una determinata maniera. Ora la fase offensiva mi piace anche di più, vedo diversi movimenti che mi fanno molto piacdre. In questo ambiente non dobbiamo fermarci, serve continuità. Siamo cresciuti tanto e soprattutto in allenamento. Questo fa la differenza”.
Come si sente lì in alto a due punti dal Napoli?
“Lì in alto speriamo di restarci per tanto tempo, non tutti ci davano per favoriti. Io credo molto nel lavoro e in quello che propongo. Ora i calciatori si rendono conto che quando riescono stare dall’altra parte hanno grandissimi vantaggi”.
A.S.ROMA - LAZIO 2-1
Di Francesco: “Nainggolan è un supereroe”
FIORENTINA - A.S.ROMA 2-4
Di Francesco: “Questo atteggiamento ci deve contraddistinguere”
“Questo gruppo deve essere consapevole di quello che fa: deve andare sempre a prendere gli avversari nella loro metà campo, oggi i gol sono arrivati su delle riconquiste. Questo atteggiamento ci deve contraddistinguere”.
Prosegue il cammino positivo della Roma in trasferta, che arriva alla dodicesima vittoria consecutiva in trasferta in campionato, un record in Serie A. La notizia della giornata, però, è legata a Gerson, schierato da titolare: il brasiliano ha segnato i suoi primi due gol in giallorosso, giocando la gara da vero protagonista. Per due volte la Fiorentina è riuscita a pareggiare le reti del calciatore ex Fluminense, prima con Veretout, poi con Simeone. Nella ripresa, poi, la squadra di Eusebio Di Francesco ha fissato il risultato su 2-4, grazie a Manolas e Perotti.
“Effettivamente oggi abbiamo preso gol fuori casa per la prima volta in questa Serie A”, ha dichiarato il tecnico giallorosso al termine del match. “È stata una bella sfida, molto intensa. Nel primo tempo sembrava che avessimo la partita in mano, poi però abbiamo subito le reti degli avversari. Conoscevamo la grande forza della Fiorentina, è una bella squadra e bisogna riconoscerle il grande merito per quello che ha fatto vedere sul campo. Ci aspettavamo una partita di rabbia, dopo la brutta sconfitta a Crotone. È una buona squadra quella viola e vi assicuro che non è mai facile vincere su questo campo”.
Mentalmente questa squadra sembra sempre avere il colpo in più, gioca tranquilla a prescindere dall’avversario...
“Devo dire che abbiamo iniziato il secondo tempo con un’altra idea, dopo il nostro primo gol ci siamo abbassati e non abbiamo lavoravamo bene come blocco squadra in fase difensiva, cosa che ci ha permesso di fare risultati fino a oggi. Questo ha fatto sì che i nostri avversari riuscissero a segnare su una nostra ingenuità. Le squadre che sono più attente alla fine portano a casa determinate gare. Avevo paura di questa trasferta perché venivamo dalla vittoria sul Chelsea e poteva esserci un po’ di appagamento, invece abbiamo dato una risposta importante nonostante il gioco intermittenza nel primo tempo”.
Lei ha creduto tanto in Gerson, che con questa prestazione ha ripagato la sua fiducia.
“Lo seguivo dai tempi del Sassuolo e in quel periodo giocava alto come oggi. Mi è stato presentato come centrocampista, ruolo che sa fare, ma ha grandi qualità e come mancino può fare benissimo schierato esterno offensivo. Oggi ha interpretato molto bene quel ruolo andando spesso in taglio e facendo giocate. Oggi però i miei complimenti vanno a Edin Dzeko, che ha fatto una rincorsa al novantesimo per andare a riprendere il contropiede della Fiorentina. Questo atteggiamento di squadra è fondamentale. Edin, anche se non fa gol, è molto importante per la nostra squadra”.
Cosa è successo nei due gol subiti oggi?
“Non dobbiamo appiattirci troppo in certe occasioni. Ma ci sta di sbagliare. Anche noi abbiamo segnato su una riconquista veloce nella loro metà campo. Quando vuoi il pallino del gioco in mano, però, devi osare. Ovviamente poi alla fine chi sbaglia meno fa il risultato”.
A che punto è la costruzione della tua “casa” alla Roma. Continuate a migliorare giorno dopo giorno, anche a livello mentale.
“Paradossalmente abbiamo preso gol quando ci siamo abbassati. Nonostante spesso concediamo tanto campo siamo bravissimi a difenderlo, perché c’è alla base ci sono tante esercitazioni in tal senso. Il lavoro più importante, però, è stato fatto sulla testa dei miei calciatori, per far sì che interpretino le mie idee. E ora stanno sposando a pieno la mia teoria”.
Lei aveva ragione quando questa estate chiedeva pazienza quindi…
“Io non devo chiedere pazienza a nessuno, lavoro sul campo. A volte si è scettici quando non si conoscono certe persone. Io sul campo ho fatto passare le mie idee, facendo capire ai campioni come fare il salto di qualità. Sono contento di questo filo di vittorie in trasferta condiviso con quanto fatto da Spalletti nella scorsa stagione. Mi auguro di ottenerne uno solo mio sul campo continuando a vincere fuori casa”.
Dopo la sosta ci sarà il Derby: sarà una sfida valida per la lotta al vertice?
“Non penso che una partita possa decidere il titolo. Il derby non è una partita come le altre, l’ho vissuta da calciatore: è fuori dal contesto del campionato e noi cercheremo di portare a casa i tre punti che sarebbero importanti anche per la classifica”.
A.S.ROMA - BOLOGNA 1-0
Di Francesco: “Questa squadra sta migliorando in tutti i suoi elementi”
“Non la chiamerei sporca questa vittoria, così come quella prima contro il Crotone: quando crei tanti presupposti per far male agli avversari la vittoria per 1-0 ha un senso diverso. Davanti oggi abbiamo trovato un buon Bologna che è venuto qui a giocare la partita come mi aspettavo, ci ha creato difficoltà con tagli e movimenti, ma la linea difensiva ha lavorato davvero bene. Siamo stati aggressivi, nonostante il i rossoblù diano sempre fastidio alle grandi. Questa squadra sta migliorando determinati meccanismi in tutti i suoi elementi”.
Ancora una vittoria, ancora per 1-0, ancora con la porta inviolata: la Roma esce dall’Olimpico con i tre punti, battendo il Bologna grazie al gran sinistro di El Shaarawy. Per Eusebio Di Francesco è questa la giusta strada da percorrere, anche perché martedì nella Capitale ci sarà il Chelsea.
“Ora so solo che c’è il Chelsea martedì, cerchiamo di recuperare il più possibile le energie. Ho fatto questa scelta di cambiare determinati giocatori per arrivare a determinate gare con più per dare freschezza, magari giocheranno tanti martedì di quelli scesi in campo stasera. Non voglio guardare troppo avanti, partita dopo partita valuteremo. È ovvio che giocheremo con il Chelsea per mantenere vivo il discorso qualificazione e anche per vincere: noi giochiamo sempre per vincere”.
Le vittorie che aveva chiesto sono arrivate, per trovare fiducia e per avvicinarvi alle squadre che sono in testa.
“Oggi era più importante guardare a noi stessi che alla Juve che era in campo prima della nostra partita, come ho detto ai ragazzi nella riunione pre gara: dovevamo concentraci sul nostro modo di giocare. Avevo sottolineato che tra campionato e Champions avevamo battuto 78 angoli facendo zero gol, avevo chiesto un gol su corner e sono stato accontentato”.
Otto cambi rispetto all’ultima partita: è un segno che nella sua squadra il gioco c’è a prescindere dei singoli?
“C’è un collettivo che ha un obiettivo comune, lavorare nelle due fasi in un certo modo, portando avanti il mio pensiero calcistico e cioè lavorando sempre con la palla. Questo ci sta aiutando a diventare maturi. Nel primo tempo abbiamo sbagliato troppo nella metà campo avversaria e non c’è stata lucidità sotto porta. Però abbiamo creato tanti presupposti positivi e dovevamo essere più cinici per andare a chiudere certe azioni”.
Come giudica la prestazione di suoi figlio Federico? Lo vedrebbe bene alla Roma?
“Quando va via papà può venire tranquillamente. È difficile davvero allenare un figlio. Lui comunque è maturato tanto e stasera ci ha creato tanti problemi. Facevo fatica a chiamarlo Di Francesco o Federico ai miei uomini. Attacca bene gli spazi e dovevamo essere bravi sia ad accompagnarlo sia a mollarlo quando partiva prima. In campo non si guarda in faccia a nessuno, lui faceva la sua partita e io la mia: secondo me ha fatto anche bene, Florenzi mi ha detto che è un “rompi scatole” alla fine della partita (ride, ndr). Federico è stato un avversario in questa partita, stasera saremo insieme: dopo la partita è tornato a essere mio figlio”.
Il lavoro migliore sembra che sia quello fatto sulla linea di difesa, che è molto alta nonostante un difensore come Fazio non sia velocissimo…
“Condivido pienamente, nasce tutto da dei concetti che stiamo portando avanti dall’inizio del campionato dove ci sono state difficoltà nell’apprendimento come è normale che sia”.
A questa squadra piace correre, sia in avanti sia all’indietro: la condizione fisica com’è? Strootman è forse un po’ indietro rispetto agli altri?
“Dal punto di vista fisico Kevin sta benissimo e lo dicono anche i numeri. Forse ha bisogno di un gol o di una giocata per trovare più fiducia. Io sono contento finora: il miglior lavoro per la linea difensiva lo stanno facendo centrocampisti e attaccanti. Lo stesso Edin Dzeko che corre in avanti a pressare gli uomini su ogni palla. Kevin è uno di quei leader che anche in allenamento mi aiuta a far passare certi concetti. Poi è chiaro che come tutti può migliorare, ma io sono contento di lui”.
A.S.ROMA - NAPOLI 0-1
Di Francesco: “Contento della voglia di riprendere la partita”
“Ci è mancato il guizzo finale. Forse abbiamo troppe assenze per poter cambiare la partita in corso. Però io sono contento del desiderio e della voglia di riprendere la partita, non abbiamo mollato fino alla fine e non abbiamo concesso tante occasioni”.
Così Eusebio Di Francesco ha commentato la sconfitta allo Stadio Olimpico contro il Napoli. Gli ospiti hanno tenuto il gioco in mano nei primi 45 minuti e sono passati in vantaggio grazie a Insigne, mentre nella ripresa la Roma ha tentato di trovare il pareggio senza fortuna. Tra le tante occasioni, un palo e una traversa hanno salvato Reina dalla rete del pareggio.
“Quella di questa sera è stata una partita in cui il Napoli ha fatto meglio nel primo tempo, mentre nel secondo siamo saliti come pressione e aggressione. Ho cambiato qualcosina, siamo tornai un po’ alle origini e questo ha permesso alla squadra di essere più aggressiva. Peccato per le situazioni che abbiamo creato, le pressioni le abbiamo fatte bene ma siamo mancati nel gol sul finale. Poi se guardiamo i dati, il Napoli solitamente ha un possesso palla altissimo mentre oggi ci siamo divisi questa statistica: questo vuol dire che la partita è stata equilibrata. Loro hanno fatto gol su una nostra ingenuità prendendo forza. Noi, invece, non siamo stati bravi nell’andare a riprendere la partita”.
Forze stasera c’è stata un pizzico convinzione in meno rispetto alle altre sfide?
“Avremmo voluto fare le cose in modo differente. Le partite si possono vincere anche all'ultimo e lo abbiamo visto contro l’Inter cosa ci è successo, dove abbiamo dominato per 70 minuti.
“Alla fine il Napoli concretamente non ha creato tantissimo, anche se ha avuto il pallino del gioco in mano: questo non mi piace. Le nostre manovre sono venute a mancare nel primo tempo mentre ce ne sono state di più nella ripresa”.
Troppi infortuni?
“Non li alleno sono io, vengono anche delle nazionali. Ma nel caso di Manolas credo che l’infortunio sia anche legato alla casualità: ha perso l’appoggio e si è fatto male a causa di un movimento anomalo”.
Fazio ha fato tanto anche in fase di possesso: perché non è stato schierato dal primo minuto?
“Non ha giocato dall’inizio perché si è allenato solo ieri con noi. Abbiamo tante partite e ha fatto tre voli per tornare dall’Ecuador. Lo abbiamo tutelato in vista della partita con il Chelsea: a questo si lega la scelta di non farlo giocare.”
È mancato alla squadra il colpo del singolo?
“Sono mancati rimpalli fortunosi, quando prendi cinque o sei pali in casa nel corso del Campionato forse un pizzico di sfortuna c’è. Però sono episodi che fanno parte della gare, a volte ti girano a favore a volte contro. Un pizzico di sfortuna c’è. Davanti c’è una squadra che ha qualcosa in più rispetto a noi per quanto riguarda l’abitudine di giocare insieme. Abbiamo avuto troppo rispetto del Napoli nel primo tempo e questo non lo volevo”.
È mancata la costanza a Perotti nel corso di tutta la partita?
“Tutto nasce dal fatto che cercavamo di giocare dal basso per non buttare palla, però sono mancati i movimenti degli intermedi per cercare spazio tra le linee. Se a Perotti dai una mezzala che fa la sovrapposizione lui fa uno contro uno ma se non gli dai questa possibilità fa fatica anche lui. Diego tornava da un infortunio e ha fatto anche troppo per quanto riguarda la gara.
Cosa si aspetta dalla gara di mercoledì contro il Chelsea? Anche Conte ha perso…
“Io guardo a casa mia sapendo che la sfida di mercoledì sarà delicata per il cammino in Champions League. Oggi ci stava non perderla, sarebbe stato importante. Guadiamo avanti con positività, stiamo crescendo: affrontavamo una squadra che ha distrutto gli avversari che ha incontrato in questa stagione e oggi non è successo”.
MILAN - A.S.ROMA 0-2
Di Francesco: “Vedo una crescita generale”
“Stiamo trovando gli automatismi giusti, vedo una crescita generale: oggi la squadra ha dimostrato che c’è”: Eusebio Di Francesco esprime tutta la sua soddisfazione negli spogliatoi di San Siro dopo il successo sul Milan.
“Qui è stata una prova importante anche dal punto di vista mentale, visto che era importante restare in partita e trovare equilibrio. In alcune fasi potevamo fare meglio ma siamo stati bravi ad accelerare al momento opportuno e a tenere palla poi”.
La Roma c’è?
“Sì, volevamo proseguire la corsa e restare attaccati alla testa della classifica. Il rinvio con la Samp non aiuta, abbiamo una partita in meno e dal punto di vista psicologico toglie qualcosa. prima di oggi poi si diceva che le nostre vittorie erano tutte facili. Oggi abbiamo mostrato che sappiamo vincere anche le gare difficili”.
Ci siete quindi anche per lo Scudetto?
“Siamo dietro gli altri e per ora ci teniamo volentieri dietro cercando di riguadagnare punti partita dopo partita. Ora dobbiamo pensare solo a lavorare e a restare con i piedi per terra. Nonostante le diverse assenze che avevamo, la squadra oggi ha risposto bene, considerando che tanti dei giocatori in campo hanno disputato tre gare in sette giorni, tra cui quella a Baku che ha comportato un viaggio di cinque ore”.
Pesa la gara rinviata con la Samp?
“Quella partita non disputata ci toglie qualcosa per qualche aspetto ma per altri forse ci ha fatto anche comodo perché abbiamo potuto concentrare le forze meglio in vista dell’Atletico visto che prima venivamo dal KO contro l’Inter. Ma, come detto, noi avremmo voluto giocarla: è un peccato vedersi sempre dietro in classifica, ma guardiamo avanti con ottimismo. Guardo alla crescita della squadra che ha capito che per compete bisogna essere corti e essere cinici quando serve”.
Un messaggio per Montella?
“Ci siamo scambiati i risultati, l'anno scorso è stato il contrario. Ma l’affetto per lui va oltre da come è andata oggi: Vincenzo è un amico vero e gli auguro ogni bene”.
QARABAG - A.S.ROMA 1-2
Di Francesco: “Ci siamo complicati la vita da soli”
“Avevamo la partita in mano e ci siamo complicati la vita da soli”: così Eusebio Di Francesco ha commentato la prova dei giallorossi vittoriosi in casa del Qarabag.
Il 2-1 finale, è stato frutto delle reti di Kostas Manolas ed Edin Dzeko per la Roma e di quella di Pedro Henrique per i padroni di casa, tutte nel primo tempo.
È maggiore la soddisfazione per la vittoria o il rammarico per la prova non molto convincente?
“Quando si vince non ci può essere rammarico. Dovevamo gestire meglio il doppio vantaggio, potevamo essere più concreti e gestire meglio il palleggio, ma ricordiamo che la Roma non vinceva da tanto tempo in trasferta in Champions e abbiamo avuto la capacità di portare a casa tre punti fondamentali. Eravamo in un ambiente non facile e l’unica occasione per il pareggio l’abbiamo concessa nei minuti finali. Se il Qarabag è arrivato al girone di Champions ci sarà un motivo”.
L’approccio è stato buono: è mancata la mentalità?
“La mentalità va costruita all’interno. In due partite abbiamo fatto quattro punti e non è mai facile vincere in Champions. Oggi l’abbiamo fatto, potevamo vincere in maniera differente ma guardiamo avanti. Faremo le nostre valutazioni tecnico tattiche”.
Defrel ha avuto un problema muscolare?
“Non avendo tante alternative esterne è un peccato. Purtroppo con viaggi e carichi di lavoro il rischio di farsi male c’è. Questo viaggio non è stato agevole, mi auguro di recuperare tante energie per la partita di domenica contro il Milan”.
A.S.ROMA - UDINESE 3-1
Di Francesco: “I ragazzi stanno assimilando bene il mio gioco”
“Dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo: i ragazzi stanno assimilando bene quello che propongo. Stanno acquisendo sempre più consapevolezza”.
È soddisfatto Eusebio Di Francesco al termine della vittoria per 3-1 contro l’Udinese allo Stadio Olimpico.
“Al di là della vittoria che dà maggiore consapevolezza alla squadra, quello che mi è piaciuto di più è l’ottima manovra che ha messo in pratica la squadra, sia nel primo tempo sia nella ripresa”, ha dichiarato l’allenatore al termine del match. “Le catene hanno lavorato benissimo, andando in taglio. Ho visto ottime giocate. Peccato per il gol preso a livello psicologico: abbiamo dimostrato di difendere bene in diverse situazioni. Forse meritavamo di fare qualche gol in più, ma non posso essere che soddisfatto oggi”.
Tre gol nel primo tempo, uno di Dzeko e due di El Shaarawy, e tante occasioni nella ripresa. L’unica rete dell’Udinese è arrivata al 90’ con Larsen.
“Mi piace la predisposizione al sacrificio della squadra, sono tutti pronti a lavorare nelle due fasi. Dobbiamo essere un collettivo e per farlo dobbiamo lavorare nelle due fasi in una determinata maniera. Peccato aver preso gol sulla profondità. La mia linea non ha mai concesso profondità in tutta la partita, tranne al 90’. Mi è dispiaciuto perché quella palla era molto leggibile”.
Come vive la pressione della piazza?
“Spesso c’è scetticismo, ma la cosa importante è il lavoro per un allenatore. I giocatori devono capire cosa chiede il suo tecnico. Io sono serenissimo, le difficoltà le affronto con grande serenità. Credo in quello che propongo e quando i ragazzi capiscono che traggono vantaggio facendo quello che chiedo, lo accettano e diventano disponibili: così è per tutti più facile.
Un giudizio su El Shaarawy?
“Per me è tra i titolari. Sono tutti importanti in questa squadra. Stephan in estate aveva un problemino ed è uno dei più bravi ad attaccare la profondità. Nel mio modo di giocare è un attaccante ideale”.
BENEVENTO - A.S.ROMA 0-4
Di Francesco: "Gonalons ha fatto una gran partita"
Sono soddisfatto di Gonalons, oggi era la sua prima gara e ha fato una grande partita, giocando sempre in verticale". L'elogio per il calciatore francese arriva direttamente da Eusebio Di Francesco, dopo la vittoria per 4-0 sul campo del Benevento. Il tecnico giallorosso ha sottolineato la pova dell'ex Lione, al suo esordio in giallorosso.
"Lavora sempre in maniera eccellente, gioca per la squadra e mai per se stesso", ha dichiarato l'allenatore della Roma alla fine del match". Abbiamo bisogno di questo tipo di giocatori. Stasera mi è piaciuta la quadra in generale, tranne qualche superficialità che ci ha fatto rischiare di riaprire la partita”.
Il copione dei gol è steso lo stesso nelle due frazioni di gioco: Dzeko e autogol di Lucioni nei primi 45 minuti, poi ancora il bosniaco con un gran tiro a giro e autorete di Venuti
“Sono contento della prestazione e della crescita del gioco: sapevo che per far assorbire certi meccanismi di gioco c’era bisogno di qualche vittoria che ci ha dato più consapevolezza. I ragazzi hanno giocato bene, anche se non sono soddisfatto pienamente perché non dobbiamo evitare di essere superficiali: abbiamo perso qualche pallone di troppo”.
Con il turnover fatto in queste ultime due partite la sua rosa sta dimostrando di essere valida in numero e qualità?
“La rosa e il turnover sono validi solo quando si vince. È fisiologico comunque, è improponibile fare tre partite di seguito in questo tipo di calcio. All’inizio ho chiesto a questa società di mettermi a disposizione una rosa con coppie per ogni ruolo, soprattutto per avere la possibilità di fare quello che stiamo mettendo in pratica in questo momento”.
Dzeko è stato bravo questa sera?
“Dzeko questa sera si è avvicinato di più alla porta. Non ha fatto bene solo stasera, però, anche con l’Inter ha segnato. Contro l’Atletico ha tirato fuori qualcosa di differente, ci sono partite con coefficiente difficoltà superiore in cui ci si deve sacrificare di più. Edin ha capito che quelle parole a fine partita erano dettate dalla frustrazione di aver toccato pochi palloni”.
Oggi benissimo le due catene di esterni.
“Nel mio pensiero di calcio c’è la voglia di portare terzini sempre al cross, attaccando alla porta. A sinistra lo abbiamo fatto con maggior qualità, ma anche a destra. Sono soddisfatto di tutte le catene, da una parte e dall’altra".
I suoi schemi sembrano andare a buon fine?
“Quelli che non giocavano in questo periodo hanno provato tante situazioni in allenamento e queste poi si sono verificate in partita. In una grande squadra un allenatore deve essere soprattutto bravo ad allenare chi non gioca”.
La sua squadra sta trovando finalmente la continuità che lei invocava?
“Quando giochi tante partite c’è il vantaggio di poter dare condizione fisica a tutti i giocatori. Noi nel precampionato siamo partiti subito con partite complicate e la squadra non aveva assimilato ancora al meglio quello che chiedo. Queste partite però danno forza, ma anche quella con l’Inter te la dà perché non meritavamo di perdere. Siamo forse la squadra che ha preso più pali in campionato, quando crei tanto vuol dire che nella testa dei giocatori qualcosa è entrata”.
Questa Roma può lottare per lo Scudetto?
“All’inizio doveva lottare, dopo due partite invece era quarto e quinto posto. Il campo dirà la sua, le chiacchiere se le portano via il vento. Dobbiamo fare partite concrete come questa, vincere e portare a casa i tre punti”.
A.S.ROMA - VERONA 3-0
Di Francesco: “Florenzi sarà per noi un valore aggiunto in tanti ruoli"
“Per noi sarà un valore aggiunto e vi assicuro che lo sarà in tanti i ruoli, non solo in quello che abbiamo visto oggi”.
È soddisfatto Eusebio Di Francesco e non solo per i tre punti guadagnati contro il Verona: stasera è tornato in campo Alessandro Florenzi e lo ha fatto alla grande, dopo il crociato rotto il 26 ottobre 2016 e due operazioni. Buon ritmo partita sulle gambe, giocate da applausi e, soprattutto, un assist decisivo per il gol del 2-0 di Dzeko.
“Florenzi avevo in mente di schierarlo già con la Samp, ma non abbiamo giocato, mentre la partita contro l’Atletico era più a rischio per l’avversario che avevamo davanti”, ha dichiarato il tecnico giallorosso al termine della gara dell’Olimpico. “Ho visto tanta personalità, è in crescita costante, ha ritrovato quelle sicurezze che dopo gli infortuni aveva perso”.
È stata una Roma bella e convincente quella che si è sbarazzata del Verona. Ad aprire le marcature è stato Nainggolan, al termine di una bella azione in verticale, poi di testa ha raddoppiato Dzeko, che si è ripetuto nella ripresa per il definitivo 3-0
“Queste partite vanno vinte, sono determinanti per ripartire in questo campionato. Dovevamo fare gol in più ma forse ce li siamo tenuti per la prossima partita. Peccato perché certe reti servivano anche per dare maggiore convinzione ad altri attaccanti come El Shaarawy e Cengiz che hanno lavorato tantissimo per squadra e meritavano il gol”.
Stasera si è visto subito l’approccio giusto dall’inizio: come state atleticamente?
“Dal punto di vista atletico si può solo migliorare. Oggi ho cambiato, inserendo cinque calciatori che di solito che non hanno giocato dal primo minuto ultimamente. Se vai in vantaggio di due o tre gol lo svolgimento della gara è poi facilitato, cosa che non è accaduta contro l’Inter. Sono soddisfatto della crescita di questa squadra e delle linee di passaggio che si sono viste. Si è creato tanto ed è quello che volevo sin dall’inizio”.
Ora non volete più fermarvi?
“Non possiamo pensare ad altro, c’è una partita dietro l’altra: la mia testa è già a Benevento, dobbiamo trovare la continuità di risultati. La classifica fa male perché mancano dei punti da poter conquistare (Sampdoria-Roma, ndr)”.
Dzeko ha giocato per la squadra stasera?
“Ha giocato per la squadra. Poteva fare due gol in più, ha avuto tante occasioni. Io sono molto sereno, però: ci siamo chiariti subito, è stato uno sfogo per la sua prestazione di martedì. A volte si parlano di cose che non ci sono. Ci sono partite in cui bisogna soffrire, il calcio è fatto anche di sofferenza. Ho visto squadre vincere contro grandi squadre stando attaccati sotto la traversa, noi invece con l’Atletico abbiamo fatto un ottimo primo tempo e sono soddisfatto di quello che hanno fatto i miei ragazzi”.
Stasera si è visto il tuo gioco?
“C’è stata crescita fisica e poi ho fatto giocare calciatori con caratteristiche differenti. Ho sacrificato per tante partite Defrel in gare non facili, in cui la profondità era difficile da trovare. Oggi la squadra ha invece forzato delle linee di passaggio che appartengono alla mia idea di gioco”.
Quanto è stato importante il rientro di Florenzi?
“Molto, ce lo teniamo stretto. Avevo in mente di schierarlo già con la Samp, ma non abbiamo giocato, mentre la partita contro l’Atletico era più a rischio per l’avversario che avevamo davanti. Ho visto tanta personalità, è in crescita costante, ha ritrovato quelle sicurezze che dopo gli infortuni aveva perso. Per noi sarà un valore aggiunto e vi assicuro che lo sarà in tutti i ruoli, non solo in quello che abbiamo visto oggi”.
Questa è una partita utile a rimuovere quell’alone di scetticismo che c’era attorno alla squadra?
“Fa parte del nostro lavoro e ci accompagnerà sempre, ai primi risultati negativi. Io voglio essere solo essere positivo, cerchiamo di creare entusiasmo attorno a questa squadra. Queste partite ci devono aiutare a portare la gente allo stadio, grazie al modo di giocare, la spensieratezza di far male agli avversari, la voglia di attaccare: questo ci deve contraddistinguere. È con questo modo di giocare che ci toglieremo le nostre soddisfazioni”.
Il gol di Nainggolan in inserimento è una risposta sul campo a quello che ha detto Dzeko l’altra sera?
“Il gol di Nainggolan parte da un concetto molto importante: la capacità di portare più uomini in attacco, con la palla veloce, lo abbiamo fatto ancora poco e ci stiamo lavorando. In questa partita siamo riusciti a essere più aggressivi, recuperando palla più avanti. In questo tipo di inserimenti Nainggolan è molto bravo, come lo sono Strootman e Pellegrini”.
Pellegrini quanto è importante nelle due fasi?
“È un giocatore che ho voluto fortemente alla Roma, perché era un capitale di questa squadra, con me è cresciuto costantemente e ha raggiunto alti livelli. Ha grandi potenzialità, ma deve continuare a lavorare con la grandissima umiltà che lo ha contraddistinto finora”.
Schick può partire titolare contro il Benevento?
“Non credo sia ancora pronto, si è allenato troppo poco con noi”.
A.S.ROMA - ATLETICO MADRID 0-0
Di Francesco: “Alisson è stato determinante”
Una bella Roma per 60 minuti, poi la forza fisica dell’Atletico si è fatta sentire. Ed è lì che è venuto fuori Alisson, autori di grandi parate nel corso dei 90 minuti. Per Di Francesco il portiere brasiliano è stato fondamentale nel punto conquistato questa sera all’Olimpico nell’esordio stagionale in Champions League.
“Alisson è stato determinante oggi e mi auguro che continui a esserlo anche in altre partite”, ha dichiarato il tecnico giallorosso al termine del match. “Le grandi squadre hanno anche grandi portieri e noi ce lo teniamo stretto”.
Sono state diverse le occasioni di passare in vantaggio per De Rossi e compagni, ma anche la squadra di Simeone ha avuto un ottimo Oblak tra i pali che nei primi 45 minuti ha bloccato un tiro potente di Nainggolan.
“Per 60 minuti la squadra ha giocato bene, poi siamo andati in grande sofferenza. Però la mentalità e il modo di giocare nel primo tempo ci sono stati. Non abbiamo buttato mai via via la palla, uscendo con facilità dal basso. A volte abbiamo rischiato pure troppo, in due o tre palle orizzontali rischiose abbiamo dato fiducia agli avversari: questi sono errori che non dobbiamo commettere, la qualità tecnica dei nostri giocatori deve farsi valere".
“Affrontavamo una squadra importante come l’Atletico, abbiamo avuto un po’ di fortuna sul finale: il portiere ha fatto le sue parate, mentre con l’Inter siamo stati sfortunati. Stasera c’è stato un ottimo primo tempo, nella ripresa siamo calati dal punto di vista fisico e nel possesso palla, c’è stata meno qualità. Sono stato costretto a cambiare sistema perché non riuscivamo a contenere le loro folate, ci serviva più equilibrio”.
“Con la tournée non c’è stata grande continuità di allenamenti e forse dobbiamo lavorare ancora di più a livello fisico”, ha concluso Di Francesco. “In campo i giocatori che hanno retto più la partita sono stati per esempio Perotti o Juan Jesus, tutti giocatori che sono con me dal ritiro di Pinzolo, si vede che dal punto di vista fisico hanno qualcosa in più. Poi la crescita si noterà durante l’annata, non è detto che sia per forza negativo non essere al meglio in questo momento. Però valuteremo il tutto e cercheremo di migliorare questa condizione fisica che secondo me è stata determinante”.
A.S. ROMA - INTER 1-3
Di Francesco: “Se c’era una squadra che meritava di vincere era la Roma”
“Se c’era una squadra che meritava meritare di vincere e di stare avanti era la Roma e basta”.
Eusebio Di Francesco ha commentato così la sconfitta per 3-1 allo Stadio Olimpico contro l’Inter. I giallorossi, passati in vantaggio nel primo tempo con Dzeko, si sono visti rimontare dagli ospiti che hanno conquistato i tre punti grazie alla doppietta di Icardi e alla rete di Vecino.
Ma la protagonista del campo, stasera, è stata senza dubbio la Roma.
“Dico che per 70 minuti ho visto una Roma non bella, ma bellissima: sotto tutti i punti di vista”, ha dichiarato il tecnico al termine della partita. “Brava ad aggredire e ad abbassarsi al momento giusto, brava a recuperare palla nella loro metà campo creando difficoltà. Non siamo stati cinici se consideriamo la mole di gioco creata. Ci sono stati sicuramente dei passi in avanti ed è un peccato per il risultato. Ovviamente si penserà soltanto alla sconfitta ora, ma io guardo la prestazione di squadra che è stata eccellente, togliendo gli ultimi 18 minuti”.
Come se la spiega questa partita?
“Palo dentro, palo fuori, ci vuole un pizzico di fortuna che l’Inter secondo me ha avuto: purtroppo c'è stato il demerito di non aver chiuso la partita prima e di aver fatto qualche errore nel primo gol subito. Peccato perché siamo stati una squadra quasi perfetta. Abbiamo tenuto la partita in mano, con un buon palleggio, un’attenta linea difensiva: siamo stati ingenui sull’1-1 che ha cambiato la gara. Il problema di fondo è che abbiamo avuto tante occasioni e non abbiamo fatto gol. Domenica tutti si sono lamentati perché abbiamo giocato male ma vinto, oggi invece abbiamo giocato bene ma non abbiamo vinto. Decidete qual è la cosa giusta, anche se queste sono solo discorsi che vengono portati via dal vento”.
Forse dal mercato servirà più un difensore che un attaccante?
“Stasera non è il momento di parlare di mercato. Fino al 70’ la linea difensiva, che avevo schierato con un centrale mancino come esterno di destra, se l’è cavata benissimo. Quello che non mi è piaciuto è che ci siamo disuniti, abbiamo perso l’equilibrio non potendoci giocare la partita fino alla fine. Non è stato un atteggiamento da grande squadra che dobbiamo avere in quei momenti della gara. Ma se analizziamo quello che hanno fatto in generale i difensori, tranne nell'1-1, per il resto si sono mossi veramente bene. Abbiamo messo tutto quello che dovevamo mettere in campo, non chiudendo la gara che meritavamo di chiudere prima”.
C’è stato un episodio dubbio per un rigore non assegnato a Perotti secondo lei?
“Io dico solo che se non dai rigore in quel caso non devi dare nemmeno angolo, l’assurdità è che è stato dato l’angolo. Era sull’1-0 per noi e certe cose determinano lo svolgimento delle gare”.
Cosa le ha detto Spalletti a fine gara?
“Luciano mi ha detto che se avessi fatto gol nelle occasioni dei tre pali avrei vinto la partita. Ha detto una sacrosanta verità. Ha però ragione la squadra che vince e che fa gol. Dobbiamo leccarci le ferite e ripartire da questi atteggiamenti, da come abbiamo tenuto la palla, da come abbiamo aggredito gli avversari”.
Quanto può crescere ancora questa squadra? Forse bisogna lavorare sul blackout che c’è stato negli ultimi minuti?
“Hanno messo tutto quello che dovevano mettere in campo. Come ho detto ai ragazzi, negli ultimi 15 minuti dovevamo avere la capacità di restare in equilibrio, ricreando delle situazioni pericolose. Prendendo il secondo gol, poi, l’Inter a livello di testa ha guadagnato tanto ed è stata brava a ripartire in contropiede per farci male”.
Atalanta - A.S. Roma 0-1
Di Francesco: “Abbiamo dimostrato una mentalità da grande squadra”
Una vittoria importantissima, per partire con il piede giusto: la Roma conquista i primi tre punti della stagione al match di esordio della Serie A 2017-18, sul difficile campo dell’Atalanta.
“Ho visto una squadra che aveva il desiderio di portare a casa i tre punti: questa è una mentalità da grande squadra. Spesso quelle che stanno davanti portano a casa vittorie sporche, questa è stata così. So che può ancora crescere questa squadra”, le parole di Eusebio Di Francesco al termine del match.
“Oggi avevo chiesto carattere rispetto all'ultima uscita nel precampionato. L’anno scorso qui hanno vinto in poche, la stessa Roma aveva perso. L’Atalanta riesce sempre a fare questo forcing impressionate, dovevamo essere più bravi nel palleggio e nel possesso palla. Capisco però che all’inizio la condizione non è al massimo e il fatto di non aver presto gol e di aver lavorato come ho chiesto io mi ha dato grandi soddisfazioni. Se palleggi meglio ti abbassi di meno, ma al di là dell’altezza della squadra io ho visto una formazione corta in tutte le situazioni con grande voglia di soffrire. Vi posso assicurare che la capacità di soffrire è il grande salto di qualità che può fare la squadra”.
Qualche errore l’ha fatta infuriare?
“Meglio che non facciamo rivedere le mie arrabbiature in panchina. Io credo che al novantesimo, con l’esperienza che abbiamo in campo, non si può battere una punizione e darla al loro portiere per farli ripartire. Ci serviva malizia e noi ce l’abbiamo grazie ai nostri giocatori di livello internazionale: hanno la possibilità di fare una giocata e di tenerla lì, cosa che fa la differenza. Non siamo stati bravi a gestire certi palloni. Però nel complesso abbiamo preso subito le loro misure, siamo stati bravi ad offenderli e a prenderli alti. Abbiamo dimostrato di non aver paura”.
La preoccupano le poche occasioni da gol create?
“Io credo che l’Atalanta abbia preso solo un palo nel secondo tempo, vuol dire che la squadra ha giocato bene. I nostri avversari ci hanno creato difficoltà negli errori commessi da noi, c’è stata poca qualità nella manovra, troppi errori tecnici. In questo senso noi possiamo fare meglio. Le occasioni in cui poteva sfruttare meglio la palla, poi, ci sono state. Sono sereno e perché oggi sono più bravo a difendere che ad attaccare. Da domani sarò anche più bravo ad attaccare”.
Ci è rimasto male per lo scetticismo che c’è stato in questa settimana?
“No, so il lavoro che faccio, ci momenti in cui si è incudine e in altri si è martello. Io ho una dote interiore: l’equilibrio. E spero che questa sia anche forza della mia squadra. Nel precampionato abbiamo fatto ottime cose e all’ultima partita ho fatto scelte per tutelare giocatori che dovevano scendere in campo oggi. Questo giudizio è stato orientato alla totalità, ma qui è cambiato allenatore, io ho un’altra mentalità, cerco di portare una squadra che ha sempre voglia di giocare. Dobbiamo migliorare, ma io voglio questo: una squadra aggressiva e corta, cosa che abbiamo fatto, tranne negli ultimi minuti in cui abbiamo sofferto e loro ci hanno messo all’angolino. Ma onestamente questo stadio ti crea sempre difficoltà negli ultimi 20 minuti, ti mettono nella tua metà campo e hanno questa capacità di spingere. Dovevamo essere più bravi a partire con qualità”.
Vi amo”: la lettera di Totti ai tifosi
By Francesco Totti, 28 mag 2017
Il commovente discorso del Capitano ai tifosi al termine di Roma-Genoa, la sua ultima partita in maglia giallorossa.
Grazie Roma, grazie a mamma e papà, grazie a mio fratello, ai miei parenti, ai miei amici.
Grazie a mia moglie e ai miei tre figli.
Ho voluto iniziare dalla fine, dai saluti, perché non so se riuscirò a leggere queste poche righe.
È impossibile raccontare ventotto anni di storia in poche frasi.
Mi piacerebbe farlo con una canzone o una poesia, ma io non sono capace di scriverle e ho cercato, in questi anni, di esprimermi attraverso i miei piedi, con i quali mi viene tutto più semplice, sin da bambino.
A proposito, sapete quale era il mio giocattolo preferito? Il pallone ovviamente! Lo è ancora.
Ma a un certo punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto e cosi il tempo ha deciso.
Maledetto tempo.
È lo stesso tempo che quel 17 giugno 2001 avremmo voluto passasse in fretta: non vedevamo l’ora di sentire l’arbitro fischiare tre volte.
Mi viene ancora la pelle d'oca a ripensarci.
Oggi questo tempo è venuto a bussare sulla mia spalla dicendomi: “Dobbiamo crescere, da domani sarai grande, levati i pantaloncini e gli scarpini, perché tu da oggi sei un uomo e non potrai più sentire l’odore dell'erba così da vicino, il sole in faccia mentre corri verso la porta avversaria, l'adrenalina che ti consuma e la soddisfazione di esultare”.
Mi sono chiesto in questi mesi perché mi stiano svegliando da questo sogno.
Avete presente quando siete bambini e state sognando qualcosa di bello… e vostra madre vi sveglia per andare a scuola mentre voi volete continuare a dormire…e provate a riprendere il filo di quella storia ma non ci si riesce mai…
Stavolta non era un sogno ma la realtà.
E adesso non posso più riprenderlo, il filo.
Io voglio dedicare questa lettera a tutti voi, ai bambini che hanno tifato per me, a quelli di ieri che ormai sono cresciuti e forse sono diventati padri e a quelli di oggi che magari gridano “Tottigol”.
Mi piace pensare che la mia carriera diventi per voi una favola da raccontare.
Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta.
La piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai.
Scusatemi se in questo periodo non ho rilasciato interviste e chiarito i miei pensieri, ma spegnere la luce non è facile.
Adesso ho paura. E non è la stessa che si prova di fronte alla porta quando devi segnare un calcio di rigore. Questa volta non posso vedere attraverso i buchi della rete cosa ci sarà "dopo".
Concedetemi un po' di paura. Questa volta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato. Con il vostro affetto riuscirò a voltare pagina e a buttarmi in una nuova avventura.
Ora è il momento di ringraziare tutti i compagni di squadra, i tecnici, i dirigenti, i presidenti, tutte le persone che hanno lavorato accanto a me in questi anni.
I tifosi e la Curva Sud, un riferimento per noi romani e romanisti.
Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore.
Siete e sarete sempre la mia vita: smetterò di emozionarvi con i piedi ma il mio cuore sarà sempre lì con voi.
Ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso, che sono un uomo.
Sono orgoglioso e felice di avervi dato ventotto anni di amore.
A.S.ROMA - JUVENTUS 3-1
Spalletti: “Tignosi e lucidi: abbiamo dimostrato il nostro valore”
Una Roma tignosa, lucida, che ha dimostrato tutto il suo valore. I tre gol in rimonta alla Juve regalano ai giallorossi il controsorpasso sul Napoli: una prestazione di livello contro la squadra capolista del campionato.
“Quando devi vincere le partite e hai un avversario forte come il Napoli dietro diventa difficile far fronte a certe complicazioni”, ha dichiarato il tecnico giallorosso al termine del match dell’Olimpico. “Abbiamo fatto una buona partita stasera, avevamo diverse defezioni: stasera abbiamo giocato da squadra tignosa, che delle volte ha dovuto cambiare qualcosa, sapendo soffrire con durezza. Siamo stati lucidi, con la testa nella partita per raggiungere l’unico obiettivo che ci interessava: vincere questa partita”.
Dopo il vantaggio di Lemina, la Roma ha trovato il pareggio con De Rossi, per poi sorpassare gli ospiti nella ripresa grazie alle conclusioni di El Shaarawy e Nainggolan. La festa dello Scudetto della Juve al momento è rimandata.
“Ce lo eravamo detti pima ella partita, non era solo importante la vittoria. Volevamo dimostrare le persone che siamo, far vedere che abbiamo la perseveranza nel ribaltare sempre le situazioni, che sappiamo lavorare credendo di poter raccogliere un obiettivo prima o poi. Anche se per ora non vale niente, ti rimane viva la possibilità di arrivare secondo dietro degli avversari che hanno dentro lo stomaco quell’animaletto che tutte le volte che ci giochi contro viene fuori e ti fa vedere che persone sono. Aver vino questa partita qui è un premio al valore delle nostre persone. Secondo me Banti stasera ha arbitrato in maniera importane. Ha utilizzato lo stesso metro di valutazione, facendo comprendere quale fosse il taglio del suo arbitraggio”.
Ci dà un giudizio sulla partita di Perotti?
Lui è un giocatore che ha bisogno di prendere palla sui piedi e ha bisogno di spazio per puntare l’avversario e quando gli chiedi di fare qualcosa di diverso non lo metti a suo agio. Ha fatto una partita buona ma di livello inferiore rispetto al suo livello, cosa che si è notata dalla faccia che aveva quando è uscito. Bisogna essere bravi prendersi delle responsabilità. Le sue qualità sono delineate, non lo metti a suo agio se lo mandi a giocare nello spazio tra centrocampo e difesa avversaria non lo metti a suo agio, se invece porta palla e prende velocità diventa un casino. Ha fatto meno di quello che sa fare ma la sua è stata una grande partita di impegno e sacrificio per la squadra. Mentre Salah la prende la palla tra le linee, sa girarsi e parte lungo dieci metri dietro al centrale opposto, anche a lui piace partire dall’esterno e rientrare sul sinistro perché ha visto che fa tanti gol: schierato avrebbe fatto fare forse molti più gol a Dzeko, ma vallo a schierare lì e poi vede la sua reazione (ride, ndr)”.
Vuole mandare un messaggio sul suo futuro ai tifosi?
“Queste due partite sono da vincere assolutamente e in questo momento è meglio avere una visuale lucida sena buttare polvere negli occhi parlando di futuro e di contratti, come ci siamo già detti nello spogliatoio. Quella polvere rischierebbe di farci vedere meno chiaro, serve la vista lucida sull’obiettivo delle ultime due partite. Nello spogliatoio si è parlato solo della partita di questa sera, come coprire le loro linee di passaggio, come difendere andando in avanti. Abbiamo faticato nella prima parte del match, non abbiamo dato palle pulite ai nostri attaccanti, ci hanno costretto ad alzare la palla, a buttarla e così che con il tridente composto da Perotti, Salah ed El Shaarawy non ne prendevamo una. I nostri professionisti sono stati bravi a sciogliere il bandolo della matassa stasera: non era facile”.
MILAN - A.S.ROMA 1-4
Spalletti: “Serviva una reazione: grandissima partita”
“La squadra ha fatto una grandissima partita”. La Roma torna in pista, si riprende il secondo posto vincendo 4-1 in trasferta contro il Milan. Era questa, secondo Luciano Spalletti, la reazione che ci voleva dopo il Derby.
“Non ci sono altre strade, quando fai questo lavoro qui non ti puoi nascondere”, ha dichiarato il tecnico giallorosso dopo il match del Meazza. “C’è da prendere sempre il toro per le corna. Serviva una reazione, perché le partite si perdono, tutti giorni si deve parlare con i calciatori. Non ci si può nascondere, altrimenti i calciatori e ne accorgono subito: bisogna parlare in maniera seria e corretta con persone altrettanto serie e corrette che si rendono conto di tutto. Abbiamo sofferto in qualche occasione, sotto la metà campo nostra abbiamo lasciato loro il palleggio, ma la squadra è rimasta compatta e corta”.
Si parla di Totti: c’è la delusione per il mancato ingresso in campo, c’era uno striscione degli avversari per un mito vivente. Poteva forse farlo entrare?
“Era possibile. A me sembrava però che la squadra avesse rincorso molto e io avevo messo El Shaarawy come giocatore offensivo, perché ci serviva di far gol e sul 2-0 non ero tranquillo. Ho visto partite in cui abbiamo preso in pochi minuti: la squadra era un po’ affaticata. Non so che dire, mi dispiace. Quando lo metto agli ultimi cinque minuti dite che lo prendo in giro ed è mancanza di rispetto, troviamoci d’accordo con tranquillità su quello che devo fare. La partita era ancora viva e loro tentavano di fare l’assalto con gli attaccanti. Se sono l’unico a vederla così forse avete ragione voi, ma ho preso le offese anche quando ha giocato cinque minuti. Quando sono venuto ho fatto un discorso: io non devo gestire la storia di Totti, io devo gestire il calciatore. La scorsa stagione lui è stato bravo a sfruttare i suoi momenti e ha finito benissimo, ma io non so come fare in questi casi. La mia società è lì che guarda e ha bisogno di rimanere viva per questa possibilità di restare secondi. Mi dispiace, la prossima volta ci starò più attento”.
Eri preoccupato per la tua squadra dopo la sconfitta nel Derby?
“Ero preoccupato, sì. A Roma si vive una grande passione che in alcuni momenti può creare difficoltà a gestirla: a mandare tutto all’aria ci vuole poco. Gli assalti che riceviamo sono di quelli forti, extra large e allora riuscire a fare ragionare i calciatori a volte non è facile. Come ho sempre detto, ho a che fare con una squadra che ha dentro degli uomini. Ci si parla in maniera chiara e non c’è da girarci intorno: dobbiamo vincere la partita anche perché altrimenti sarebbe quasi impossibile competere con il Napoli. Nell’ultima sfida abbiamo preso troppe ripartenze, quindi stasera ci siamo detti “lasciamoli entrare”, quando non ci restiamo a casa nostra per lasciare la linea difensiva a metà strada. Poi siamo stati bravi a recuperare molti palloni e siamo ripartiti bene, anche se sul 2-0 siamo stati un spreconi. Se non avesse fatto gol El Shaarawy stasera sarebbe diventata una partita difficilissima secondo me”.
A.S.ROMA - LAZIO 1-3
Spalletti: “Ora la Roma deve ritrovare le sue qualità”
“La Roma ora deve ritrovare le sue qualità, deve avere la solidità mentale. Serve la testa sul pezzo sulle scelte che facciamo, senza entrare in confusione. Ci è successo di perdere delle partite, ma ci siamo riorganizzati, siamo ripartiti e abbiamo fatto vedere le nostre qualità, che sono chiare dalla classifica che abbiamo”.
Così Luciano Spalletti ha analizzato la sconfitta per 3-1 contro la Lazio, nel Derby di ritorno di campionato. Dopo il vantaggio firmato da Keita, la Roma ha trovato il pareggio al termine dei primi 45 minuti con De Rossi su rigore. Nella ripresa, poi, gli uomini di Inzaghi hanno segnato le altre due reti con Basta e sempre con Keita.
“Sono gli episodi che hanno determinato questa brutta prestazione della Roma”, ha proseguito l’allenatore giallorosso. “Abbiamo cominciato bene e fatto la partita che avevamo in programma di mettere in pratica, ma loro alla prima volta in cui sono venuti giù hanno fatto gol. In due episodi poteva passare in vantaggio noi, ma dopo il loro vantaggio abbiamo subito il contraccolpo e abbiamo cominciato a pensare che non fosse la nostra partita, che non avessimo il destino dalla nostra parte. Abbiamo sbagliato qualche pallone in più e la partita è diventata aperta: non siamo più riusciti a essere la squadra che conosciamo”.
“Nella ripresa abbiamo deciso di cambiare (con Peres, ndr): Rudiger spingeva ma me lo trovavo sempre a metà strada, lì in alto: non riusciva a spingere fino in fondo e non tornava utile in fase difensiva. Ci siamo schierati quindi a tre perché loro nelle ripartenze diventavano pericolosi, ma alla seconda volta in cui sono venuti giù abbiamo preso gol con una deviazione”.
“Oggi bisogna ingoiare tutte le analisi che vengono fatte su di noi: abbiamo perso la lucidità, abbiamo fatto probabilmente delle scelte sbagliate in alcuni momenti. Noi abbiamo avuto più occasioni pulite per fare gol rispetto a loro, ma anziché pescare deviazioni abbiamo trovato le parate del portiere. Questo ha fatto la differenza. Ovviamente poi dopo la loro rete si è abbassata la nostra autostima e il disegno di calcio da proporre. La partita però si è incasinata per il contraccolpo”.
PESCARA - A.S.ROMA 1-4
Spalletti: “Una delle vittorie più importanti della stagione”
“Quella di oggi è stata una delle vittorie più importanti della stagione”.
Quattro gol al Pescara regalano alla Roma la vittoria e un margine di quattro punti sul Napoli terzo in classifica. Luciano Spalletti ha trovato tutte le risposte che cercava nel match dell’Adriatico.
“Avevamo bisogno dei tre punti e di trovare autostima e convinzione. I ragazzi hanno fatto una partita eccezionale”.
Strootman e Nainggolan nel primo tempo, doppietta di Salah nella ripresa, a pochi minuti dal termine la rete di Badeli che ha fissato il risultato sull1-4: la prestazione dei giallorossi è stata convincente dal primo all’ultimo minuto.
“Il secondo posto è un traguardo che questi calciatori meritano. È chiaro che mancano cinque partite, dobbiamo fare risultati importanti, abbiamo confronti di grandissimo livello con squadre di grandissima qualità. Il Napoli fa vedere di essere un avversario temibilissimo sotto tutti gli aspetti: l’importante è arrivare a certi impegni con la nostra forza, la nostra tranquillità e la consapevolezza dei mezzi che abbiamo, grazie ai quali possiamo giocarci qualsiasi risultato contro chiunque”.
Dopo l’eliminazione in Coppa Italia il Derby vi offre ancora più motivazioni?
“Sono quelle partite in cui non serve metterci il dito, i ragazzi riusciranno a trovare le motivazioni: sarà una partita importantissima”.
Dzeko si è arrabbiato per il cambio? Ci ha parlato? Perché l’ha cambiato?
“Sono entrato nello spogliatoio, ho salutato tutti e ci siamo baciati. Dalle immagini è sembrato un po’ arrabbiato. Il cambio c’è stato per questo: essendo l’unico centravanti che ho non voglio perderlo. Abbiamo il Derby, poi il Milan e la Juventus. Non posso giocare senza Dzeko perché è il mio centravanti da tutto l’anno. Volevo togliere anche altri, però ho dovuto sostituire Emerson e Paredes, altrimenti avrei cambiato anche ed El Shaarawy: ne ho pochi lì e ho bisogno di gol”.
La Roma è a più quattro dal Napoli, la vostra stagione è quasi perfetta: questo traguardo quanto può influenzare il suo futuro?
“Arrivare secondi è un risultato eccezionale. Di queste partite qui come contro il Pescara ho sempre paura. Hai tutto da perdere, mentre gli altri hanno tranquillità mentale e freschezza fisica. Diventa difficile, fanno tante ripartenze, ti illudi di essere padrone, vai troppo a mordere e pressare e ti fanno gol. Due o tre situazioni pericolose le abbiamo dovute subire. È uno dei risultati più importanti della stagione ed era fondamentale per noi.
BOLOGNA - A.S.ROMA 0-3
Spalletti: “I nostri sono stati perfetti”
“I ragazzi si sono comportati da professionisti: sono stati perfetti”. Luciano Spalletti ha commentato così la vittoria per 3-0 in casa del Bologna. I giallorossi, nella settimana dell’eliminazione dalla Coppa Italia, hanno reagito conquistando i tre punti grazie ai gol di Fazio, Salah e Dzeko.
“Dobbiamo fare i complimenti alla squadra, hanno assorbito bene questo contraccolpo, si sono allenati con il ghigno, nella maniera corretta e sono venuti a giocare questa partita in un momento particolare, con la temperatura che oggi ti spezzava in due le gambe”.
Ci credete ancora all’aggancio alla Juventus?
“Noi dobbiamo fare il meglio possibile, abbiamo un trittico molto difficile, delle partite che sulla carta possono sembrare più abbordabili e altre che dovremo lottarcele, ma dobbiamo sempre mettere in campo la nostra qualità e la nostra forza: bisognerà abituarci ad avere un rendimento costante”.
Oggi ogni volta che conquistavate palla riuscivate sempre a trovare vantaggio nel campo con grande personalità.
“Sono d’accordo, soprattutto a centrocampo. Con due esterni più forti in fase difensiva non dovevamo subire le ripartenze dei loro esterni offensivi che sono tutti di qualità. Era questo il rischio: bisognava gestire bene e fare la fase difensiva bene per dare un equilibrio alla squadra senza mai farci trovare in difficoltà. Eccetto due palloni con cui hanno scavalcato siamo stati perfetti, Rudiger e Jesus in quelle due posizioni hanno fatto una grande partita”.
Oggi c’è stata qualità e quantità: è segno del tuo grande lavoro in questa stagione straordinaria con poche pecche. Cosa devi fare di più per restare?
“Abbiamo sette partite che possono determinare la classifica e possono darti tutto. È chiaro che facendo bene in queste sette partite l’annata prenderebbe un sapore diverso, nonostante quelle sconfitte dolorose. A vederle in televisione hanno un peso, a portarle sulle spalle da allenatore ne hanno un altro, soprattutto quella arrivata in settimana. È chiaro che ci sono moltissimi lati positivi in questa stagione. Però dobbiamo fare benissimo queste ultime sette partite e tirare le somme. La cosa importante è vedere quanti punti abbiamo fatto nei confronti di Juventus, Milan, Inter, Napoli da quando sono arrivato qui. Molte cose sono state fatte bene, dobbiamo fare dei miglioramenti nel carattere, però”.
Nel Derby ha detto di non aver alzato forse abbastanza la tensione. Lo confermi?
“Li conosco bene i miei ragazzi, hanno giocato tante partite e la tensione si può abbassare in certi momenti. Bisogna continuare a credere di non essere stanchi e che si possa vincere, nonostante gli avversari. C’è da mantenere una testa lucida e forte sul pezzo: in una stagione come questa non è facile. Quindi dal punto di vista mio andava caricata ancora di più come partita quella di martedì scorso”.
A.S.ROMA - EMPOLI 2-0
Spalletti: “Vittoria importante in vista del Derby”
“Martedì sarà una sfida fondamentale per la nostra stagione. Stasera era importante vincere, se non avessimo conquistato i tre punti oggi, con che spirito saremmo arrivati a motivare i ragazzi per il Derby? La preparazione al match sarebbe stata più difficile”.
Tre punti fondamentali nella corsa alla vetta: grazie ai due gol di Dzeko, che con 33 reti stagionali è entrato nella storia della Roma, i giallorossi hanno trovato la giusta carica per prepararsi al ritorno della semifinale di Tim Cup contro la Lazio in programma martedì.
“Abbiamo fatto un primo tempo sotto il nostro solito livello”, ha dichiarato Spalletti al termine del match dell’Olimpico. “L’Empoli grazie alla velocità del gioco e alla qualità del palleggio ha fatto meglio di noi, però non parlerei di vittoria sporca ma di primo tempo in cui non abbiamo giocato bene. Nel secondo abbiamo fatto la partita e il risultato che ci vede vittoriosi non fa una piega”.
Cosa si augura per Napoli-Juve?
“Anzitutto dovevamo far bene noi vincendo, qualcosa abbiamo guadagnato di sicuro stasera. Domani mi guardo la sfida, sono squadre forti con calciatori e allenatori con giocate e sistemi di gioco importanti, poi si vedrà dopo il fischio finale come è andata”.
Dzeko ha detto che anche se vincete non è detto che Spalletti rimanga. Cosa ne pensa?
“Il rapporto con i calciatori è mio e non è vostro. Ora si tenta di dire che con questo argomento sul mio futuro rischia di mettere i bastoni tra le ruote alla squadra, ma non è affatto così. Se io ora facessi il bilancio pensando già all’anno prossimo metterei veramente i bastoni tra le ruote alla squadra rispetto a quello che ci siamo sempre detti tra noi. Voi non sapete cosa ho detto alla squadra la prima volta che sono entrato nello spogliatoio, non sapete cosa ho modificato durante il risultati fatti lo ascoso anno, non sapete cosa ho detto quest’anno sugli obiettivi in base alla forza e ai risultati della squadra. Voi non potete dire nulla e non potete trarre conclusioni. È una questione di coerenza: è ora il momento di tentare tutto, siamo usciti dall’Europa League in cui si poteva fare di più e bisogna pensare a ora, non c’è altro tempo. Io non penso al prossimo contratto, io ho detto ai ragazzi che siamo una squadra forte e loro lo sanno. Dico le cose vere, ho sempre detto che sono forti e che debbono ambire a vincere e che se non si vince è colpa nostra. E se non si vince io devo prendermi per primo le responsabilità. Ora siamo al dunque, abbiamo una partita fondamentale in cui loro sono in vantaggio, sono bravi e se la sono preparata bene: però martedì vediamo. Io ci arrivo parlando in questa maniera qui. Io ho detto loro che sono forti e devono vincere e se non vinciamo è giusto che io possa anche pensare di farmi da parte: perché loro hanno la qualità per vincere e si vede che io non ho lavorato a tal punto da prendere tutte le qualità dei miei ragazzi”.
Come sta la squadra a livello fisico?
“Secondo me si riuscirà a recuperare. Ho avuto Strootman fuori e martedì sarà della partita, Paredes che si sente in grande condizione e se non recupera De Rossi la partita di stasera a Leandro ha fatto bene per pensare di poter essere schierato, Bruno Peres più lo fai correre più sta bene, El Shaarawy ha corsa e disponibilità, Grenier ha fatto una grande partita, ha collegato i reparti grazie al palleggio coto e l’attacco alla profondità: nel secondo tempo la partita l’abbiamo messa a posto grazie al suo ingresso; Dzeko ha fatto due gol ed è con il morale alle stelle, bisogna recuperare Fazio, capire qualche affaticamento, però ci arriviamo bene”.
A.S.ROMA - SASSUOLO 3-1
Spalletti: “Oggi i ragazzi hanno reagito da campioni”
“Non era facile avere una reazione così, è stata da grandi calciatori, da campioni, da professionisti veri”.
Luciano Spalletti ha elogiato la prova dei suoi ragazzi contro il Sassuolo: i giallorossi hanno avuto la meglio sulla squadra allenata da Di Francesco rimontando l’iniziale svantaggio e fissando il risultato sul
3-1.
“Dopo la sfida contro il Lione rischiavamo di risvegliarci senza niente in mano e invece avevamo tutto: il valore della squadra. Se la squadra si riorganizza subito riesce a ritrovare senza dubbio le vittorie che possono riportarti a giocare quelle competizioni. La cosa fondamentale era che la squadra riproponesse il livello di calcio mostrato l’altra sera, in cui ha posto l’asticella alta: volevamo ripetere quel genere di prestazione”.
Tre gol, firmati da Paredes, Salah e Dzeko, per trovare la vittoria prima della pausa delle nazionali.
“Stasera i ragazzi si sono fatti trovare pronti, hanno avuto una reazione corretta. I pensieri si erano fatti tutti. I nostri avversari hanno una squadra con tanta velocità, che gioca l’uno contro uno sulle fasce. Dobbiamo dare il merito a questi ragazzi di aver rimesso a posto la situazione. Strootman è stato un gigante stasera, soprattutto considerando che ha giocato quel tipo di partita anche giovedì”.
“Quando si parla della Roma tutti dicono alla stessa maniera: la Roma deve vincere. Chiunque dice che a Roma c’è tutto per vincere. Oggi abbiamo rischiato molto, perché loro davanti hanno una velocità incredibile e nel primo tempo mi hanno impressionato. Contro il Sassuolo non avevamo mai vinto. Se perdi la partita stasera non diventano solo degli episodi andati male, ma diventa un periodo. Il mio contratto di cui si parla non conta niente, né per me, né per la Roma. Questo può diventare uno stimolo: se si vince bene, se non si vince è giusto andare”.
PALERMO - ROMA 0-3
Spalletti: “Abbiamo bisogno di tutta la rosa”
Non è stata una partita facile ma abbiamo calciatori che ci devono accompagnare nella maniera giusta verso la fine della stagione. Abbiamo bisogno di tutta la rosa”.
Così Luciano Spalletti ha commentato la vittoria di questa sera a Palermo, ottenuta cambiando sei calciatori su undici rispetto alla partita di giovedì sera a Lione.
I giallorossi hanno trovato il vantaggio al 22’ con Stephan El Shaarawy e il raddoppio al 76’ con Edin Dzeko, giunto a quota 20 gol in campionato e 30 in stagione. Il 3-0 è arrivato nel recupero con Bruno Peres.
“Dzeko ha fatto bene quando è entrato. Aveva ancora un po’ di tossine dall’ultima partita. È fisiologico che chi ha giocato giovedì non abbia recuperato del tutto”.
A un certo punto avrebbe voluto fare entrare Totti, cosa lo ha fermato?
“Mentre si scaldava ha avvertito un problema. Mi ha detto ’Sento un fastidio alla schiena’ e ha preferito non entrare”.
Tra primo e secondo tempo ha cambiato la disposizione del centrocampo. Paredes ha fatto un po’ di fatica a coprire il campo con la linea a quattro?
“Le intenzioni oggi erano di trovare tra le linee Salah ed El Shaarawy e far loro puntare i centrali difensivi, con i nostri esterni che portassero fuori i loro terzini. Si poteva fare anche meglio. Leo ha delle caratteristiche precise ma deve ancora far vedere in quali condizioni le esprima al meglio. Ha un piede come pochi ne hanno in giro. Quando c’è da difendere dovrebbe migliorare di qualche metro nel coprire le distanze”.
Grenier può diventare un sostituto di Nainggolan?
“È un po’ il suo ruolo quello di poter giocare tra le linee, a saltare addosso al mediano. Conosce bene i tempi del pressing ed è difficile che la palla la dia agli avversari. Riesce sempre a dare seguito ai palloni che gli passano dai piedi.”
La Roma ha sei punti in più della scorsa stagione. Si aspettava che anche la Juventus facesse registrare lo stesso incremento?
“Noi speriamo sempre che la Juventus cali prima o poi, ma è un obiettivo mobile, che si allontana sempre. Noi siamo contenti di quello che stiamo facendo. Come probabilmente lo è anche il Napoli. Loro sono fortissimi, ogni volta che sembrano in difficoltà tirano fuori tutta la forza della squadra vincente. Noi dobbiamo pensare a fare passo dopo passo senza guarda l’obiettivo finale. Il passo giusto ora ti mette in condizioni di fare bene anche nel passo successivo”.
Prima di questa sfida erano arrivate le dichiarazioni di James Pallotta.
“Le dichiarazioni del Presidente sono giuste. Sono io che gestisco la squadra e ne sono responsabile di cosa succede. Se tocca me va tutto bene, se toccasse i giocatori gli risponderei. Aggiungo che mi dispiace vedere il Palermo così in basso. Fuori dall’hotel c’erano tanti tifosi e non c’è stato un solo insulto, siamo stati accolti benissimo. Hanno uno stadio bello, con una copertura sarebbe perfetto e un pubblico eccezionale che ha applaudito alla fine della partita”.
ROMA - NAPOLI 1-2
Spalletti: “Questo periodo va affrontato con la giusta mentalità”
“Abbiamo un periodo di partite ancora importante e determinante, da affrontare con la giusta mentalità”.
Luciano Spalletti ha commentato così la sconfitta interna per 2-1 contro il Napoli.
“Nel finale di partita si è visto che la squadra ha avuto un comportamento totalmente diverso: io non ho nessun vantaggio a dire che i miei calciatori sono stanchi, per me quindi non è così e lo hanno fatto vedere negli ultimi minuti della sfida. Secondo me parlare di stanchezza peggiora la situazione, sono quindi discorsi nei quali non voglio essere coinvolto”.
La reazione nel rush finale del match ha portato al gol di Strootman che ha accorciato le distanze, ma i giallorossi non sono riusciti a trovare il pareggio anche grazie a un miracolo di Reina in controtempo sul tiro deviato di Perotti.
“Loro sono stati molto più bravi nella velocità e nel far girare palla nel primo tempo. Non siamo mai riusciti a incastrarci tra le loro linee e a innalzare i ritmi della partita affinché loro non ritrovassero le posizioni negli spazi in cui ci hanno fatto penare per riconquistare la palla. Quando gli altri sono bravi a girare la palla ti ammucchiano e ti tolgono la lucidità per fare i passaggi utili a liberare l’uomo. Nel primo tempo, quindi, i nostri avversari hanno meritato il vantaggio perché sono stati i più bravi, ma nel secondo è stata tutta un’altra partita e c’è stata anche un po’ di casualità”.
Sembrava che avessi trovato il sistema di gioco migliore per questa squadra, ma dopo una grande partita a Milano con la Lazio avete perso in modo netto e oggi per 60 minuti non si è vista la solita Roma. Cosa è successo?
“Mercoledì non abbiamo perso in modo netto, non abbiamo fatto benissimo e i nostri avversari sono stati bravi a sfruttare le loro qualità. Oggi nel primo tempo non siamo stati coraggiosi nel tentare qualche giocata volante o veloce, per trovare l’uomo fra le linee. E loro ci hanno creato difficoltà nel riconquistarla per tutto il primo tempo. Quando nella ripresa abbiamo fatto più uno contro uno, senza fare troppe coperture, si è allora vista una squadra con uno spirito diverso e che aveva una fluidità e una forza fisica differente”.
Salah in panchina è stata una scelta tattica?
“Sì, in base alle ultime due partite che aveva giocato ho deciso di dare più spazio a Perotti ed El Shaarawy. Tutta colpa mia se c’è stato qualcosa di sbagliato. E loro secondo me hanno fatto abbastanza bene, non sono stati aiutato dalla squadra perché non siamo stati corti e non siamo saliti abbastanza con la linea difensiva. I ragazzi hanno fatto quello che dovevano fare. A volte si incide di più, a volte meno. Il risultato non c’è stato ma l’impegno non è mancato”.
Forse manca un po’ di qualità in difesa quando le squadre vi vengono a prendere alte?
“Sì, oggi anche Fazio che ha più qualità ha trovato meno spazio per giocare. Loro ti vengono ad aggredire bene e ti portano tutta la squadra addosso. Spesso, a causa del loro pressing, non ci siamo riallungati per bene e abbassati con i trequartisti per metterli in difficoltà tra le linee. Abbiamo avuto difficoltà e abbiamo sempre giocato la palla male. Non siamo stati tranquilli, coraggiosi e precisi. Da questo punto di vista c’è da migliorare”.
Discorso Scudetto definitivamente chiuso?
“Lo scudetto dipenderà dalla Juventus, ma è un discorso tosto e molto duro. Quando esci sconfitto da questi scontri diretti si ribaltano il morale e l’entusiasmo. La squadra è forte, il Napoli è forte, noi siamo altrettanto forti e le partite problematiche sono ancora tante. C’è da giocare, ragionare nella maniera giusta, rendersi conto della situazione che si vive, affrontando i problemi in maniera professionale con coerenza e con competenza”.
NTER - ROMA 1-3
Spalletti: “Stasera la Roma ha vinto meritatamente”
“Stasera ha vinto la Roma meritatamente”. Spalletti non ha dubbi, la prestazione dei suoi è stata superiore a quella dell’Inter. Tre gol, di cui due bellissimi di Radja Nainggolan e uno su rigore di Perotti, hanno regalato ai giallorossi tre punti preziosissimi nella difficile trasferta di San Siro.
“Per tutta la settimana si è parlato di rigori a favore o contro. L’Inter è una grandissima squadra, dalla mentalità vincente. Ma ci sta di perdere una partita. La Roma ha fatto una buona gara e non ha rubato niente”.
“L’Inter gioca un buon calcio. La sfida che hanno perso contro la Juventus li ha visti mettere in difficoltà i bianconeri. Stasera mancava Miranda, poi. In alcuni momenti ci hanno messo un po’ in difficoltà. Che potesse giocare Perisic su tutta la fascia lo sapevamo anche perché Dzeko, che ci ha giocato insieme al Wolfsburg, ce lo ha detto. Juan Jesus non doveva spingere, come ho chiesto io, e ha fatto una partita straordinaria: in quel buco lì davanti doveva farci andare Nainggolan per far uscire Murillo, per lasciare più solo Dzeko in area di rigore. Questa è stata la tattica della nostra partita”.
L’Inter veniva da nove vittorie, voi avete dimostrato tanto equilibrio in difesa e tre gol per voi.
“È stata una bella partita, abbiamo meritato di passare in vantaggio e di fare il secondo gol. Non abbiamo gestito benissimo in alcuni momenti il possesso palla restituendola troppo velocemente, però oggi è stata una grande dimostrazione”.
Ci spiega la mossa di Juan Jesus?
“Non è una mossa, dovevo scegliere tra Juan Jesus e Mario Rui. Ma visto che Candreva è uno fisico e veloce e a Mario Rui ho fatto fare 90 minuti in Coppa, serviva più fase difensiva. Jesus ha anche spinto, ma gli ho chiesto solo di arrivare fino a un certo punto”.
Due grandi gol di Nainggolan: che altro dire?
“Lui è questo qui, riconosce nella partita di pallone il massimo del godimento della sua vita. Lui ha qualità da animale”.
Fazio ormai comanda la vostra difesa.
“Io l’ho seguito quando ero allo Zenit di San Pietroburgo. In questa stagione c’era solo il dubbio sul perché non avesse giocato. Ma Perotti, suo grandissimo amico, ci ha detto che stava bene fisicamente. Non abbiamo avuto dubbi: la conoscenza veniva da lontano, sia da parte del mio staff, sia da parte degli osservatori della Roma. Mostra forza e ha grande personalità. Potrebbe giocare anche mediano, non gli brucia affatto la palla quando deve impostare. Ha anche corsa, è gigante ma ha un passo lungo e arriva sempre sull’avversario”.
Possiamo dire che la svolta della Roma è la solidità mentale? Non tutti riescono ad abbinare bel gioco a risultato.
“Ci sono tante squadre che giocano un bel calcio in Italia, come l’Inter. Noi abbiamo pensato a strutturare meglio la fase difensiva in questa stagione anche perché a centrocampo non giriamo bene la palla come l’anno scorso. A volte velocizziamo troppo e scegliamo male, non abbiamo un possesso palla come quello dello scorso anno, ci succede di darla all’avversario”.
Ha insegnato lei a tirare i rigori così a Perotti?
“Dovete vedere quando si prende di punta con i nostri portieri ad allenarsi. Aspetta l’ultimo secondo. Fino a dieci centimetri dall’impatto dal pallone, non sa ancora dove tirare. E il portiere in quel caso non ci arriva più”.
A.S.ROMA - TORINO 4-1
Spalletti: “Non deve essrci altro pensiero: fare gol e vincere le partite”
La Roma continua a vincere a suon di gol: dopo la vittoria contro il Villarreal in Europa League anche in campionato è arrivato un poker, che ha regalato ai giallorossi i tre punti nella sfida contro il Torino.
“Deve essere sempre così”, ha dichiarato Spalletti al termine della sfida. “Le avversarie fanno da traino e rischiano di passarti avanti se abbassi l’attenzione. Non deve esserci altro pensiero: noi vogliamo passare belle serate con i nostri tifosi, facendo gol e vincendo le partite”.
A tre giorni dal viaggio in Spagna la Roma ha subito messo in campo tutta la cattiveria necessaria contro i granata, trovando immediatamente la rete al nono minuto con Dzeko, protagonista di una grande azione. Al 17’ è arrivato il raddoppio di Salah, mentre nella ripresa Paredes ha incantato il pubblico con un destro magistrale. Dopo il gol di Maxi Lopez che ha accorciato le distanze, Nainggolan ha fissato il risultato sul 4-1.
“Stasera i ragazzi sono stati bravi perché dopo la bella vittoria conseguita contro il Villarreal c’era il rischio di fare una in partita senza ritmo e di dare vantaggio al Torino. Siamo invece entrati in campo molto bene, abbiamo pressato dal primo minuto, facendo vedere le nostre qualità. Però dopo il 2-0 abbiamo abbassato un po’ il ritmo, forse dovevamo fare di più.”
Qual è l’aspetto in cui è cresciuta di più la squadra?
“Credo che la crescita sia visibile sotto tutti gli aspetti, per essere la Roma e andare a contendere a squadre del calibro dell’Inter, del Napoli, del Milan e della Lazio le posizioni in classifica, non puoi crescere sotto una solo qualità, ci vogliono miglioramenti forti sotto tutti gli aspetti e soprattutto devi riuscire a ritrovare giocatori forti come lo è stato Totti. Di leader come Totti in una squadra ce ne vogliono più di uno se vuoi mantenere quelle posizioni, perché le nostre avversarie ne hanno diverse”.
Dzeko ha un ruolino di marcia incredibile: è un valore aggiunto alla vostra stagione?
“Ora Dzeko si è messo in testa di essere un attaccante importante e questo aspetto ci dà molti vantaggi: sente la fiducia, dell’ambiente, dei compagni, che sono cresciuti come lui e acquistano a loro volta la fiducia. Oggi ne abbiamo cambiati quattro rispetto al Villarreal e questo vuol dire che abbiamo un gruppo in condizione, in cui vogliono far vedere tutti che sono giocatori di calcio. Edin è un calciatore importante e i giudizi della scorsa stagione li ha subiti. È un ragazzo eccezionale, vive lo spogliatoio, si allena bene, è presente ed è umile, ha garbo. Bisognava ritrovare la sua qualità, gli ho detto che mi fidavo di lui e ogni tanto l’ho anche stuzzicato, perché serve anche quello”.
C’è stata una dedica a Florenzi sulla maglia di oggi.
“Abbiamo messo il numerino 24 sulla maglia, perché lui stando con noi nello spogliatoio ci ha fatto capire di che pasta è fatto attraverso il calcio giocato e la qualità come persona”.
12.02.2017 CROTONE - A.S.ROMA 0-2
Spalletti: “Abbiamo fatto una partita matura”
Spalletti cercava una prova maturità dai suoi e senza dubbio l’ha trovata. La sfida contro il Crotone era fondamentale non solo per il Campionato, ma anche per preparare la squadra ai sedicesimi di Europa League in programma giovedì contro il Villarreal.
“Oggi abbiamo fatto una partita matura, in cui abbiamo controllato in generale il gioco: tutte cose importanti per prepararsi alla sfida che sta per arrivare contro il Villarreal. Abbiamo fatto il primo passo in maniera corretta e ora faremo altrettanto con quello successivo. Giovedì sarà difficilissima, su un campo complicato. Uscire dalla gara di Crotone con i tre punti era importante, anche per le similitudini ambientali che ci sono con gli spagnoli”.
Oggi avete controllato la partita sotto tutti gli aspetti.
“Il nostro obiettivo era quello di non far prendere coraggio ai nostri avversari, perché poi incerte situazioni il pubblico partecipa e loro hanno una squadra che gioca bene. Con il rigore sbagliato ci siamo messi un po’ in difficoltà ma poi la partita l’abbiamo presa in mano e l'abbiamo controllata”.
Paredes tiene forse un po’ troppo palla per sé ogni tanto?
“Io non gli ho dato una grossa mano perché non l’ho fatto giocare con continuità, però lui è un calciatore che deve convincersi di essere da grande squadra, anche se il minutaggio non lo agevola. Ha la possibilità di fare verticalizzazioni improvvise, queste palle morbide con le quali noi possiamo trovare lo sbocco”.
Nelle ultime sei partite una sola squadra vi ha fatto gol, la Samp: è il vostro nuovo marchio di fabbrica la solidità difensiva?
“La nostra è una squadra importante e si può anche modificare qualcosa rispetto a quello che facciamo ultimamente. Sicuramente mettere tre centrali forti per velocità e impatto ci ha agevolato. Rudiger, Manolas e Fazio sanno veramente il fatto loro. Abbiamo anche altri giocatori fuori dello stesso livello che possono sostituirli. Al momento andiamo avanti così, la differenza la fa la loro qualità”.
Salah sembra tornato in forma dopo la Coppa d’Africa.
“È un ottimo rientro, ha fatto vedere subito la sua qualità. Se hai la palla sui piedi ti punta, se lo mordi troppo ti scappa come in occasione del secondo gol. Sono qualità che vorrebbero avere tutte le squadre a disposizione e ora noi che le abbiamo ritrovate ce le teniamo strette”.
Nainggolan è uno dei centrocampisti più forti in Italia e probabilmente uno dei migliori anche in Europa?
“È di quel livello, è fortissimo, è un top player. Se continua a essere in condizione fisica e mentale così può darci veramente una mano importante. Attorno a lui si è voluto creare un caso in questi giorni, ha sempre detto che ci tiene alla Roma e vuole restare. È troppo bravo e troppo buono. Questi sono campioni sono sempre sotto i riflettori”.
07.02.2017 A.S.ROMA - FIORENTINA 4-0
Spalletti: “La squadra è tosta e ha reagito”
Quattro gol e partita dominata: contro la Fiorentina è arrivata la dimostrazione di forza che ci si aspettava dalla Roma.
“C’erano dubbi e insinuazioni sul nostro rendimento ultimamente”, ha dichiarato Luciano Spalletti al termine del match. “Rischia di diventare difficile reggere in certe situazioni. La squadra però è tosta e ha reagito. Abbiamo fatto una partita fisica e di carattere: dal trentesimo del primo tempo siamo andati a prenderli alti. Rudiger e Manolas nei cambi di posizione di marcatura sono andati con forza a dare aggressività alle nostre giocate, senza concedere il fianco. I miei l’hanno vinta anche dal punto di vista fisico la partita stasera”.
Nel poker è arrivata la doppietta di Edin Dzeko, che ha siglato la rete dell’1-0 e quella del definitivo 4-0, assieme alla prima rete di Fazio in Serie A e a quella di Radja.
“Stasera non importa dire niente a Dzeko perché il carro è pieno: sono tutti risaliti sopra. Quando invece sbaglia gol scendono tutti sotto. Stasera non bisogna dirgli niente perché con il carro pieno quelli che gli invieranno i commenti positivi non mancheranno”.
Prestazione straripante, sia dal punto di vista mentale, sia dal punto di vista fisico.
“Questa è la cosa più importante da mettere fuoco, senza dubbio. La squadra ha avuto la giusta reazione e ha pulito qualsiasi dubbio che fosse entrato qualche fattore a interrompere la forza della Roma. Con questa prestazione qui i nostri giocatori hanno dato adito a un pensiero corretto e cioè che la Roma è presente".
All’Olimpico 14 vittorie di fila e oggi i tre punti sono arrivati contro un avversario non semplice.
“Noi stiamo facendo un grande campionato, come il Napoli. La Juventus invece lo sta facendo grandissimo. Abbiamo l’obbligo di provarci fino in fondo. Nello sport ci sono periodi in cui si rischia di entrare in confusione o in difficoltà di risultati, ci sono 12 partire in 40 giorni. Nel Superbowl abbiamo visto cosa può succedere. Qundo gli altri si abbassano bisogna farsi trovare pronti, sempre”.
“Noi dobbiamo far le cose in maniera professionale e corretta. Da domattina ci si allena, si fa vedere alla squadra l'applicazione e la determinazione dimostrate in ogni duello stasera. Per poi giocare domenica cercando di essere uguale a stasera”.
Come si riesce a prendere il meglio da un giocatore come Radja quando gli si chiede di fare il trequartista che è un ruolo non suo?
“Se a Radja proponi la situazione di poter fare più gol ci va con la convinzione giusta lì davanti, perché alla rete si dà sempre maggior risalto. Penso sia stato facile passargli certi messaggi: quando a un giocatore si dice di tornare indietro e di faticare di più non è così semplice. Radja ha forza, fa questi controlli a entrare senza farsi risucchiare dal mediano. E poi diventa difficile prenderlo. Ha anche l’ultimo passaggio tra le sue possibilità. Ovviamente qualche volta se la prende comoda e rimane lì davanti, ma ha le potenzialità, polmoni e gambe per far recuperi come ha dimostrato questa sera. Può essere l’uomo in più della squadra in certe situazioni”.
22.01.2017 ROMA - CAGLIARI 1-0
La Roma continua a vincere, restando a un punto dalla Juventus capolista: anche contro il Cagliari è arrivata una vittoria per 1-0, fondamentale per il cammino dei giallorossi e Luciano Spalletti al termine della gara ha invitato i suoi ragazzi a mantenere lo stesso ritmo, alla massima concentrazione.
“Ci sono diverse squadre che hanno tempo di recuperare in classifica”, ha dichiarato il tecnico toscano dopo la sfida dell'Olimpico. “C’è l’Inter che sta venendo su forte, il Milan è una squadra che gioca un bel calcio, mentre il Napoli ha vinto una partita difficilissima. Ci sono ancora tante partite, il cammino è lungo e bisogna essere bravi a mantenere la testa salda sul pezzo e portare a casa ai risultati come questo. Partite del genere sembrano alla portata, però quando ti scontri con certi avversari le difficoltà le trovi sempre”.
La vittoria contro i sardi è arrivata grazie a una rete di Edin Dzeko segnata al minuto 55, dopo una serie di tentativi andati a vuoto nei primi 45 minuti.
“All’inizio non abbiamo fatto una partita brillantissima, non trovavamo le misure a causa della loro intensità a centrocampo, abbiamo apportato le modifiche ma non siamo stati gli stessi. La squadra però è sempre stata in equilibrio, non ha fatto confusione, non si è fatta prendere dal panico e le situazioni le ha create. Si vedeva che stando un po’ più calmi il vantaggio sarebbe arrivato”.
Per il bosniaco si tratta della ventesima rete in questa stagione, la numero 14 in Serie A.
“L’ho visto bene e ha fatto una buona partita anche giovedì. È un giocatore che per noi diventa fondamentale, quando le squadre si chiudono lui è l’unico finalizzatore di testa, mentre gli altri che gli girano introno non hanno la dote della fisicità: quando sei con quattro e cinque difensori in area un attaccante se non riesce ad anticipare l’avversario può solo far leva sulla forza”.
C’è stato un pelo di stanchezza negli ultimi 16 metri?
“Noi abbiamo attaccato, però non siamo tati cattivi negli ultimi 16 metri: mancavano un po’ di uomini per chiudere l’azione. Quella è anche una scelta fatta per evitare le ripartenze degli avversari, che giocavano con due uomini a metà strada in grado di ribaltare l‘azione. In due o tre tentativi la nostra difesa è stata brava a prendere le misure e a tenerli a distanza. La partita, però, l’abbiamo fatta noi e abbiamo vinto meritatamente”.
Nel primo tempo facevate fatica a trovare gli spazi?
“Facevamo tanti cambi di gioco e quando perdevamo alla non eravamo in numero sufficiente per fare un contropressing. In alcune azioni ci hanno fatto girare nei primi 45 minuti. Ho tentato di far spingere Rudiger mettendoci a quattro a destra, ma alla fine eravamo più a rischio contropiede. Poi nel secondo tempo abbiamo fatto una buona partita, i tre centrali di difesa non hanno mai concesso niente, sono stati bravi a pulire ogni situazione. Avevo diversi giocatori che avevano la partita di giovedì sulle gambe, ma siamo stati calmi e abbiamo portato a casa un risultato importante. Anche perché il Cagliari stava facendo bene fino a quel momento”.
Fazio ha preso il passo giusto, sempre molto puntuale. Sa anche iniziare l’azione: è un valore aggiunto della tua Roma?
“È il centrale, gioca sempre, ha tempi di uscita, ha un buon palleggio: guida la linea difensiva. Lui era un mediano all’inizio della carriera. Sa giocare la palla pulita, sotto l’aspetto della sostanza non ti fa mancare niente. Non possiamo fare a meno di Fazio in questo momento”.
La Juve però continua a vincere…
“Noi dobbiamo guardare a noi stessi, dobbiamo far risultato e cercare sempre la vittoria. Poi si vedrà, la Juventus è forte e lo sanno tutti. Quando si dice che la Roma è attrezzata per lottare bisogna dimostrarlo. Stiamo facendo bene e dobbiamo andare avanti così, aumentando il ritmo rispetto al primo tempo di oggi. Poi i conti si faranno all’ultimo”.
15.01.2017 UDINESE - A.S.ROMA 0-1
Spalletti: “Grande vittoria: è stata meritata”
Seconda trasferta del 2017 e altri tre punti conquistati dalla Roma. Luciano Spalletti ha analizzato l’1-0 esterno contro l’Udinese, che ha visto i suoi uscire meritatamente dal campo con i tre punti.
“È stata una grande vittoria, meritata”, ha dichiarato l’allenatore toscano al termine della sfida della Dacia Arena. “Anche oggi i ragazzi sono stati tosti, la partita l’hanno cominciata bene e hanno subito dettato la legge di quello che vuole portare il risultato a casa con forza. Nella ripresa non abbiamo ragionato da squadra matura e questo è l’unico punto negativo”.
Una vittoria diversa rispetto a Genova: forse quello che accomuna le due partite sono le occasioni fallite?
“Nelle partite diventa fondamentale avere una continuità di atteggiamento durante la gara, poi se ti capitano due o tre occasioni – che noi abbiamo grazie alla qualità dei nostro giocatori – e le sbagli tutte, gli avversari ne traggono beneficio: fanno qualcosa in più e prendono coraggio. Gli equilibri cambiano. Un punto da analizzare bene è legato a quei momenti del secondo tempo in cui non abbiamo gestito bene la palla, siamo andati troppo di fretta e invece potevamo creare più difficoltà alla loro riconquista, dato che Delneri aveva messo in campo tanti gli attaccanti. In quel frangente dovevamo sfruttare le nostre qualità per avere un possesso più continuo”.
Anche oggi un grande Strootman.
“Sì, però secondo me bisogna riportare più tutto al comportamento di squadra. Oggi ho visto un grande Fazio, un grande Jesus, un grande Szczesny, ho visto Peres ed Emerson fare la fascia con continuità, la squadra l’ho vista giocar bene a lunghi tratti. Dobbiamo, però, ragionare più da squadra matura in alcuni momenti”.
Avete concesso solo tiri da lontano, vuol dire che c’è una grande organizzazione in fase difensiva?
“Abbiamo trovato degli equilibri con questi tre centrali forti fisicamente a noi ci vuole tutta la forza che hanno perché anche oggi incontravamo tutti calciatori disposti a ricevere la palla lanciata. Però bisogna che i nostri difensori partecipino di più al fraseggio del gioco. Soprattutto i due “braccetti”, che erano Manolas e Jesus, devono stanare il centrocampista avversario con il possesso e con le iniziative giuste. Restando in tre bassi non si crea la superiorità nella metà campo avversaria”.
08.01.2017 GENOA - A.S.ROMA 0-1
Spalletti: "Dobbiamo mantenere la forza mentale evidenziata oggi"
Dobbiamo mantenere il livello che abbiamo raggiunto ora, la forza mentale che abbiamo evidenziato oggi”. Luciano Spalletti elogia così i suoi ragazzi dopo l’importantissima vittoria contro il Genoa allo Stadio Luigi Ferraris. I tre punti sono arrivati grazie all’autogol di Izzo, arrivato in una partita in cui i giallorossi hanno più volte provato a superare il portiere avversario.
“Oggi la squadra fatto una grandissima partita”, ha dichiarato il tecnico dell’AS Roma. “Soprattutto sotto l’aspetto caratteriale, per personalità e impatto fisico: tutte quelle cose che avevamo descritto come piccoli difetti oggi sono state trasformate in qualità per vincere la partita. Vanno fatti i complimenti alla squadra”.
Fazio anche oggi è stato un perno fondamentale della difesa: è segno della crescita collettiva del gruppo?
“Oggi hanno fatto bene tutti, lui non è la prima partita che fa a questi livelli, ha confermato le sue prestazioni. Quello che è stato fondamentale è vedere tutta la squadra lottare, essere lì a bordocampo è stato un piacere. C’è stata la completezza delle caratteristiche necessarie in una partita”.
È questo lo spirito giusto per andare avanti?
“Per quello che si è creato si doveva chiudere la partita prima o trovare l’equilibrio giusto senza dare troppi cambi agli avversari. Avevamo troppi calciatori in forse e ho aspettato a fare i cambi: Nainggolan, Peres ed Emerson non erano al meglio e c’erano tre ammoniti. Ho indugiato un po’ e i ragazzi forse dovevano fare qualche metro più in su, ma loro sono stati bravi a reggere botta”.
Ha chiesto alla squadra di combattere sullo stesso piano del Genoa, cioè sull’impatto fisico?
“All’inizio l’impatto è stato di grandissimo livello: la squadra è entrata in campo cazzutissima e ha fatto quello che era necessario fare in una partita contro il Genoa, che contro le grandi squadre è andata sempre a lottare sui rimbalzi, sui contrasti aerei. Davanti abbiamo fatto bene, anche se non abbiamo sfruttato al massimo delle situazioni pericolose. A Nainggolan ho chiesto di fare il trequartista e di buttarsi anche sulla fascia destra. Emerson e Peres hanno fatto una buona partita. Strootman è tornato a quei livelli che sono solo di un grande giocatore come lui: ha attaccato tutti, ha accorciato. Noi abbiamo pagato la sua assenza per un periodo, ma oggi le cose sono andate bene e io sono molto contento”.
12.12.2016 A.S.ROMA - MILAN 1-0
Spalletti: “Siamo stati bravi a portarla a casa”
Luciano Spalletti è soddisfatto dei tre punti e di come la Roma, pur non giocando in maniera perfetta, ha saputo portare a casa la partita.
“Siamo stati bravi a portarla a casa: abbiamo infatti fatto una partita meno bella del solito, ma la quadratura della squadra si è vista” ha detto il tecnico a fine gara.
Spalletti, che stasera ha raggiunto il traguardo delle 150 gare vinte da allenatore della Roma tra campionato e coppe, ha sottolineato come nel secondo tempo la squadra sia andata meglio grazie sopratutto alla crescita di alcuni giocatori chiave: “nella ripresa con De Rossi, Strootman e Nainggolan che sono cresciuti in maniera esponenziale il centrocampo è cresciuto e così l’ago della bilancia si è spostato dalla nostra parte”.
Nainggolan ha detto che partite del genere lo scorso anno non si sarebbero vinte: concorda?
“Se si riferisce alla caparbietà avuta e alla disponibilità a fare una partita muscolare, è sicuramente vero. Stasera abbiamo trovato un Milan forte ed è stato difficile, ciò che si dice del suo allenatore è vero: ormai il Milan è al tavolo delle grandi e bisognerà aspettarselo lì alla fine del campionato. E' partito un po' in sordina con nomi di minor blasone ma le qualità ci sono. ”.
Ora la Juve, come si prepara la Roma?
“Vogliamo vincere anche sabato come tutte le partite, oggi non abbiamo preso gol per la seconda partita consecutiva. Dobbiamo recuperare lo sforzo di stasera, vedere come sta Bruno Peres e prepararla bene. Con al Juve se concedi mezza occasione loro ti fanno due gol. Oggi abbiamo concesso poco, eccetto nell’episodio del rigore, che era netto ma è stato bravo Lapadula a cercarlo. Nel finale ci è mancata lucidità ma ci eravamo creati occasioni importanti anche prima”.
Con chi ce l’aveva all’intervallo?
“Ero un po’ arrabbiato perché Peres si era fatto male e alcuni protestavano a causa della perdita di tempo. Mi avevano troncato un giocatore, non è che Peres si è fatto male da solo…”.
Cosa c’è che ancora non va?
"Abbiamo fatto tanti metri con le squadre che si sono allungate spesso: ci vorrebbe invece un palleggio più prolungato e invece siamo andati a tentare di far male e l'abbiamo ripersa, c'è stata meno qualità. Contro la Juventus sabato invece ci vuole tutto, ritmo alto soprattutto: non si deve concedere a loro il pallino del gioco, altrimenti i bianconeri sono bravi a fare loro la gara. Quando si ha gamba si fa la partita, se devi recuperare invece devi concedere il pallino come accaduto stasera in certi frangenti. Ad ogni modo la Roma è stata bene in campo, può darsi che i ritmi non siano stati alti. Ma non abbiamo mai concesso grandi spazio”.
Temete la Juve?
“Temiamo tutti, anche quelli indisponibili e anche i tifosi temono la gara, perché la Juve è una grandissima squadra”.
4.12.2016 LAZIO - A.S.ROMA 0-2
Spalletti: “Grande vittoria, ora dobbiamo guardare più in là del Raccordo”
Luciano Spalletti è soddisfatto per il Derby vinto ma vuole che ora la sua squadra, a cui riconosce di aver ottenuto un gran risultato, guardi avanti, oltre la meritata gioia per la vittoria nella stracittadina.
“Il derby ti dà una carica emotiva importante, abbiamo vinto una grande partita stasera, ma noi abbiamo altre mire, dobbiamo infatti già dedicarci alla prossima gara con il Milan” ha detto il tecnico a fine gara. “Noi dobbiamo guardare più in là del Grande Raccordo Anulare. Chi vuole rimanere dentro il recinto, ci rimanga. Noi vogliamo andare a vedere cosa c’è oltre”.
La Roma voleva vincere e ha vinto questo derby…
“Stasera i ragazzi hanno messo dentro il match altri ingredienti importanti rispetto al solito che a noi fanno comodo. Ora dobbiamo vedere se diamo seguito a questo, ma questo è un inizio di completamento di qualità che dobbiamo avere e che sono bene accette oggi. E’ vero che la partita non è stata bellissima e che entrambe le squadre avrebbero potuto fare di più, ma nella ripresa abbiamo giocato bene secondo il disegno di gara che ci eravamo prefissati”.
La vittoria è arrivata, ma all’inizio la Roma era partita un po’ timida, concorda?
“Sì, ad inizio gara non ci siamo incastrati benissimo all'inizio, perché Biglia ha fatto giocare poco Perotti negli spazi, per cui avevo detto a Radja di compensare questa situazione. Quando poi Radja ha trovato la posizione, abbiamo fatto meglio ed è stato più facile per noi”.
Avete utilizzato un modulo diverso dal solito per assenza di Salah difendendo a 5?
“In fase di possesso palla siamo andati a cinque, ma in fase di non possesso palla abbiamo invece sempre difeso a 4. Ci si metteva d'accordo su chi andava a chiudere sul terzino, a sinistra per esempio ci andava Peres e Rüdiger andava a giocare su Keita e diventava il quarto di destra. Peres è stato molto offensivo come posizione, ma devo dire che Emerson ha fatto una partita straordinaria”.
27.11.2016 A.S.ROMA - PESCARA 3-2
Spalletti: “E’ bene portare a casa delle vittorie con mestiere”
Luciano Spalletti è contento che la Roma abbia portato a casa i tre punti con il Pescara grazie anche ad un po’ di esperienza, anche se sottolinea che i suoi ragazzi devono essere più attenti e dare meno opportunità agli avversari di rendersi pericolosi.
“Abbiamo concesso troppo, ma è anche bene che si riesca a portare ogni tanto a casa delle partite con mestiere, senza aver fatto benissimo come oggi, ma sfruttando un po’ l’esperienza” ha detto il tecnico giallorosso a fine gara.
Spalletti è quindi soddisfatto dei tre punti che a suo parere sono stati giustamente guadagnati sul campo: “Bisogna vincere in questo sport: quindi alla fine conta quello. E oggi alla fine la gara l’abbiamo vinta e anche meritatamente”.
Vittoria arrivata ma con sofferenza…
“E’ vero, ma noi come squadra siamo in una fase di cambiamento. Non ci interessa infatti essere belli, ma essere vincenti. E io ripeto che stasera la squadra ha portato a casa una bella vittoria, appunto per come è arrivata. A Roma si può perdere e il Pescara oggi ha giocato in tranquillità: loro infatti hanno fatto giocate che sono state la diretta conseguenza del fatto che sono scesi in campo senza molta pressione addosso. E poi ovviamente sono stati bravi a farci due gol”.
Dzeko ha detto che giocando come oggi non si vince il derby: concorda?
“Io dico che non esistono partite scontate e che non bisogna solo vedere i gol e gli assist in un match. Guardate ad esempio oggi il Genoa con la Juventus: i liguri hanno vinto i contrasti, gli 1 contro 1, mettendo in mostra una grande determinazione. Su questo dobbiamo migliorare. Stasera abbiamo concesso troppo ma alla fine devo dire che nel complesso la squadra ha fatto vedere delle cose buone”.
Come migliorare in vista del derby?
“Si cerca di pensare un po’ a tutto prima di questa partita. Dobbiamo lavorare su quello che c’è da migliorare e al contempo mantenere ciò che c’è da mantenere in modo da arrivare all’equilibrio migliore. Dobbiamo approfittare quando l'avversario è stordito: oggi avevamo un margine di due gol ma loro poi possono comunque crearti problemi. Il Pescara anche contro la Juventus aveva fatto bene per i primi 45 minuti, potevano anche passare in vantaggio a Torino. Tornando a noi, sul 2-0 si dovrebbe avere la forza mentale di dire che la partita va addormentata e invece noi vogliamo sempre essere bellissimi e così andiamo spesso avanti e perdiamo un po' di ordine e allora lì gli avversari ti possono creare problemi. Facciamo tanti gol ma ne sbagliamo anche tanti: ripeto, dobbiamo lavorare per trovare l'equilibrio migliore”.
Szczesny ha fatto grandi parate nella ripresa, quando eravate in difficoltà: facendo così con la Lazio sarà difficile…
“Diventa difficile contro chiunque, se si concedono queste ripartenze. Se non c’era la parata di Szczesny, Pepe avrebbe segnato. Un paio di interventi importanti l’ha fatti però anche il portiere avversario. Contento comunque che la vittoria sia arrivata anche in questo modo, come ho detto.”
A.S.ROMA - VIKTORIA PLZEN 4-1
Bilderbuch-Tor: Roma-Star packt den Rabona aus
https://www.bluewin.ch/de/sport/fussball/teleclub-artikel/2016/11/bilderbuch-tor--roma-star-packt-den-rabona-aus.html
Spalletti: “Dzeko sul primo gol ha fatto vedere di cosa è capace”
Spalletti ha speso parole di elogio per Dzeko autore di una tripletta nel 4-1 contro il Viktoria Plzen all’Olimpico, sottolineando che l’attaccante bosniaco può migliorare ancora sotto l'aspetto della cattiveria.
Spalletti: “Dzeko sul primo gol ha fatto vedere di cosa è capace”
Spalletti ha speso parole di elogio per Dzeko autore di una tripletta nel 4-1 contro il Viktoria Plzen all’Olimpico, sottolineando che l’attaccante bosniaco può migliorare ancora sotto l'aspetto della cattiveria.
“Stasera sul primo gol Edin ha fatto vedere di cosa è capace, ha fatto vedere le sue grandi qualità” ha detto il tecnico a fine gara “ma deve diventare ancora più cattivo, perché sul terzo gol invece di tirare una 'bomba' l'ha ‘zucconata’, ossia ha colpito la palla non in maniera pulita ma l’ha picchiata sul terreno. Deve quindi continuare a giocare così come sta facendo ora, anche se in alcune situazioni può ancora migliorare sotto il piano della cattiveria”.
Questo Dzeko è probabilmente il migliore di sempre: il posto fisso lo ha aiutato?
“Un po' si, sull'aspetto del confronto verbale è tignoso, ti dice quello che pensa. Poi magari si innervosisce. Ci sono diversi passaggi da sottolineare per spiegare dove è arrivato ora. Il primo è quando lo scorso anno, sbagliando, ho tolto lui fischiato per mettere Totti che invece è stato osannato dal pubblico, mentre quest'anno gli ho dato una mano mettendoli entrambi insieme contro la Samp e lì hanno subito fatto bene. Da quel giorno lì non l'ho più tolto e già da lì c'è stata una certa disponibilità nei suoi confronti da parte del pubblico e infatti lo hanno accettato anche concedendogli qualche errore. Poi Totti gli ha fatto fare altri gol e lui ha preso convinzione. Un altro passaggio fondamentale è stato quando De Rossi lo ha difeso dopo un gol ed Edin con questo gesto si è sentito di un compagno così autorevole si è sentito di più a casa sua. Altro episodio importante nella sua crescita è arrivato a Sassuolo quando ha chiesto di tirare il rigore e glielo hanno concesso e da lì ha preso un po' in mano la responsabilità di essere un giocatore forte. Insomma, tutte queste qui lo hanno aiutato ma poi ovviamente il resto lo fa la sua qualità”.
Soddisfatto del risultato importante stasera, nonostante non sia stato così semplice?
“In Europa non è mai facile vincere, contro nessuno: guardate ieri in Champions il Bayern Monaco che ha perso contro il Rostov, non è facile giocare su certi campi. Anche per noi non è stato semplice portare a casa i tre punti stasera, anche se abbiamo vinto alla fine 4-1: se Alisson non avesse fatto quella parata sul 2-1 la partita non sarebbe stata così facile da portare a casa. Le partite bisogna sudarsele tutte, ma devo dire che stasera abbiamo giocato bene”.
Salah può allenarsi alla freddezza sotto porta?
“Momo in allenamento non sbaglia certi gol, anche se nelle sedute al campo è difficile ricreare l'emozione dell'uno contro uno. Non si fida del suo destro: i mancini si fidano solo del loro piede, mentre di solito i destri provano anche a tirare con il mancino. La difesa? Fazio e Rediger hanno fatto una grande partita, ogni tanto si sale poco col centrocampo per soffocare la tecnica di palla”.
Il suo contratto è in scadenza, non è arrivato il momento di programmare il futuro per la Roma?
“La società l'ha sempre fatto anche senza di me come è giusto che sia. Se non sono bravo a far invertire la mentalità o a far mettere qualcosa in più a questi ragazzi nei momenti in cui si va al di sotto delle nostre potenzialità non andiamo da nessuna parte. La squadra comunque è partecipe ed è composta da bravissimi ragazzi: devo dire che non ho mai allenato una squadra di bravi ragazzi come questa, una squadra unita e facile da vivere nel lavoro settimanale. Analizzando i dati vediamo che facciamo più metri degli altri ma negli strappi siamo inferiori agli altri, dove arriviamo in ritardo. Dobbiamo quindi tenere ritmi più alti in alcuni momenti di gara”.
06.11.2016 A.S.ROMA - BOLOGNA 3-0
Spalletti: “Nel secondo tempo siamo stati spumeggianti”
Luciano Spalletti elogia il finale di gara dei suoi ragazzi nella vittoria contro il Bologna sottolineando come, visto l’impegno in Europa league di soli tre giorni fa a Vienna, si sarebbe aspettato un calo nella seconda frazione di gioco.
“E’ stato meglio il secondo tempo. Stranamente, perché mi aspettavo un calo visto la partita che abbiamo giocato il giovedì sera e invece abbiamo fatto un po’ male all’inizio ma poi, quando abbiamo ingranato la marcia, nella ripresa siamo stati spumeggianti. Io credo che oggi bisogna fare i complimenti a questi ragazzi per la prestazione”
State facendo bene di fronte a questa situazione di emergenza…
“La società ha allestito una squadra competitiva, poi abbiamo avuto tanti infortuni ma nello stesso tempo i giocatori che fino a quel momento avevano trovato poco spazio si sono fatti trovare pronti. In queste situazioni di emergenza, bisogna sapersi anche adattare e lo abbiamo fatto. Nainggolan ad esempio ha fatto il terzino destro nel finale con una qualità e una forza importanti. Certo, trovare un po’ di equilibrio non sarebbe male”.
Unico neo della serata qualche sbavatura in difesa?
“Probabilmente si, ma anche Fazio non stava bene e un po’ di difficoltà quindi c’era. A Bruno Peres avevo chiesto un aiuto in questo senso. Ma insomma, non abbiamo concesso molto, a parte il primo quarto d’ora in cui ci siamo un po’ addormentati”.
Siete a detta di molti l'anti-Juve: concorda?
“Non lo so se siamo l’anti-Juve, ma so solo che dall’ultima sosta del campionato abbiamo preso punti a tutti, segno che hanno difficoltà anche gli altri. Abbiamo fatto questo anche adattandoci a questa situazione di emergenza e facendo anche giocare chi, come Rudiger oggi, si sapeva che nel corso della gara sarebbe dovuto essere sostituito. Se metti tutti fuori ruolo qualche piccolo difetto di solito viene fuori, ma invece noi alla Roma abbiamo a che fare con grandi professionisti che hanno mostrato grande abnegazione”.
E’ un peccato che arriva la sosta?
“No, è un bene che si sarà una pausa. Ci consentirà di recuperare qualcuno. Stasera ho rischiato di cambiare Paredes dopo che era appena entrato, visto che ha sentito di nuovo un ‘pizzico’ al ginocchio e nel tutelarsi si è fatto male alla caviglia”.
Come rimediare all'assenza di Salah a gennaio?
“Ho El Shaarawy che ha sempre fatto bene, Iturbe che è un gran calciatore e che però deve prendere confidenza con il gioco, anche se finora io l'ho fatto giocare poco e non può essere subito pronto a fare quello che fanno gli altri che giocano con più continuità”.
30.10.2016 EMPOLI - A.S.ROMA 0-0
Spalletti: “Abbiamo vinto partite molto più difficili dal punto di vista delle occasioni”
Tante occasioni da gol ma il risultato finale tra Empoli e Roma è stato di 0-0. Al termine della partita Luciano Spalletti ha puntato l’attenzione sulle scelte fatte dai suoi nei momenti decisivi nell'area avversaria.
“Abbiamo sempre cercato di fare la partita e di vincerla, ma quando capitano alcune palle in aerea in cui bisogna segnare oppure passarla bene e non riusciamo a tirare bene o a trovare l’uomo libero…”, ha dichiarato il tecnico. “Abbiamo vinto partite molto più difficili dal punto di vista delle occasioni avute. Oggi abbiamo avute tantissime di possibilità. Quando invece siamo riusciti a concludere il portiere è stato bravo”.
Il portiere Lukasz Skorupski, giallorosso in prestito all’Empoli, è stato un fattore in questo 0-0, con diversi interventi decisivi.
“Lukasz ha fatto una buona gara. È un buon portiere, riconosciuto per essere tale. Abbiamo provato in diversi modi. Lui ci ha messo del suo, ma anche noi ci abbiamo messo un po’ del nostro”.
La Roma è andata bene all’inizio, ha messo grande pressione sul finale ma in mezzo è mancato qualcosa.
“Loro hanno fatto una partita tatticamente ineccepibile, sempre ordinati. Il campo non ci ha aiutati, era difficile stare in piedi, il che non ci ha permesso di fare giocate veloci. Due o tre cose le abbiamo sbagliate e si fa tutto più difficile e si rischiano anche le ripartenze”.
Come giudica la prova di Paredes? Sembra molto cresciuto.
“Ha fatto bene è in un buon momento e l’ho scelto per questo. Sa verticalizzare, ha piede ha forza fisica. Ce lo aspettavamo così, all’inizio doveva solo riprendere confidenza con la nuova realtà ma ora sta facendo bene”.
Come mai la decisione di schierare Rudiger ed Emerson invertiti?
“Perché tatticamente ci faceva comodo così. Con i tre centrali volevo solo far girare palla, non spingere. Loro sono bravi a lasciare i tre attaccanti sulla via di mezzo. Rudiger non aveva i 90 minuti quindi non avrebbe potuto spingere. Emerson in avanti quando si trova palla sul suo piede ci ha fatto vedere un apio di cannonate e due passaggi sul secondo palo. Loro sono ordinati e noi non siamo stati bravi a tagliargli dietro la difesa, o a imbucare”.
26.10.2016 SASSUOLO - A.S.ROMA 1-3
Spalletti: “Ci siamo sbloccati dopo il gol di Dzeko”
Spalletti è soddisfatto per la prova complessiva dei suoi, che però si sono espressi meglio solo nella ripresa dopo il pareggio di Dzeko.
“ll Sassuolo stava facendo la gara che ci aspettavamo, ma abbiamo preso gol troppo velocemente. Poi ci siamo rimessi in moto un po' a fatica, ma nel totale devo dire che abbiamo giocato una buona partita” ha detto il tecnico a fine gara. “Nel secondo tempo, dopo il bel gol di Edin, la squadra si è sbloccata e si vedeva che poteva segnare di nuovo dopo il pari”.
La nota dolente, che smorza la gioia per l’importante successo, è legata all’infortunio di Florenzi nel finale: “Ale non mi lasciava la mano dal dolore che aveva quando è uscito dal campo. Siamo tutti dispiaciuti, questo incidente annulla la gioia della partita, non ci voleva dopo una buona gara”.
Come ha fatto a trasformare così Dzeko?
“Edin fa venire un po’ di rabbia in alcuni momenti, in altri ti alzi e puoi solo applaudirlo. Fa delle cose abbinando forza, qualità, estro, tecnica, sensibilità”.
Il Sassuolo difendeva in ampiezza e diventavano determinanti le palle ricevute dai suoi giocatori tra le linee…
“La ricerca del gioco offensivo o è tra le linee o dietro la linea difensiva, sono le zone dove si riesce a fare male. Nainggolan è stato bravo a non farsi risucchiare dai mediani avversari, a volte ha ritardato l'azione ma ha fatto bene: Radja l'ho visto come piace a me oggi. Mi sembra che stia tornando il giocatore di cui abbiamo bisogno”.
Potremo vedere Vermaelen terzino sinistro?
“Vermaelen no, lo metterei in difficoltà. Rudiger invece si può adattare, ha forza fisica e impeto nell’andare sulle palle alte e in copertura. Vermaelen, se proprio bisogna trovargli un altro ruolo, lo vedo meglio da mediano”.
Juve-Napoli di sabato dirà qualcosa di importante?
“Il risultato dirà qualcosa relativamente al prossimo turno, perché è una gara importante, però ancora è presto per fare valutazioni più generali”.
23.10.2016 A.S.ROMA - PALERMO 4-1
Spalletti: “Oggi era importante dare seguito alle vittorie in campionato”
Luciano Spalletti è soddisfatto del successo all’Olimpico con il Palermo non solo perché è stata un’occasione per accorciare sulla testa della classifica, ma soprattutto perché era necessario per lui e i suoi uomini dare una continuità alla precedenti vittorie in campionato.
“È stata una bella vittoria: abbiamo sfruttato l'occasione per guadagnare qualche punto sulla vetta della classifica ed era importante dare seguito alle vittorie in campionato” ha detto il tecnico a fine gara.
Sono arrivati 4 gol da 4 giocatori diversi…
“Io interpreto i gol diversamente da voi: il fatto che siamo andati in rete con giocatori diversi è però una cosa che mi piace ed è un dato che dà importanza al valore del collettivo”.
E’ la Roma l’anti-Juve o è prematuro per dirlo?
“E’ presto per affermarlo ora, perché le squadre in questo momento devono ancora trovare la quadratura del cerchio e poi gli impegni delle nazionali hanno dato delle difficoltà a qualche club. Bisogna quindi ora essere bravi a vivere il momento e a costruirci sopra dei risultati. Come sta facendo il Milan che ieri ha fatto un bel risultato con una ottima prestazione: non sono giovani come si dice, hanno le carte in tavola, a partire dal suo allenatore, per dire la loro in campionato”.
Grande prestazione di squadra stasera, concorda?
“Nel secondo tempo abbiamo fatto bene, in alcune fasi però si poteva fare meglio, sfruttando meglio qualche fase di gioco, anche se sono arrivati tre gol che sono stati belli. La nostra base è superiore a quanto fatto vedere fino a questo momento. I giocatori devono far vedere qualcosa in più, anche se per noi è necessario vincere e questo crea un po' di tensione a volte in alcuni ragazzi. Qui manca la vittoria da tanto tempo e per questo questa tensione a volte si sente e si subisce un po’. Emerson Palmieri? Lui è un buon giocatore e quando potrà giocare con continuità mostrerà ancora di più il suo valore: secondo me non ancora lo abbiamo visto nella sua completa forza. Oggi, soprattutto nella ripresa, ha fatto bene”.
Con Fazio e Paredes ha trovato 2 titolari?
“Loro due hanno giocato spesso e sono due titolari, anche se, come ho già detto, noi abbiamo 23 titolari. Noi tra le tante gare e gli infortuni abbiamo questa necessità di dovere avere più uomini a disposizione. Ad esempio mercoledì’ andiamo a giocare contro un avversario difficilissimo, il Sassuolo, e anche lì dovremo fare la partita e fare risultato e quindi dovremo rimettere in campo una squadra di qualità e forza”.
15.10.2016 NAPOLI - A.S.ROMA 1-3
Luciano Spalletti è soddisfatto del 3-1 ottenuto dalla sua Roma al San Paolo anche se ammette che i suoi ragazzi possono ancora migliorare nella prestazione.
“E’ stata una buona partita e buona vittoria” ha detto il tecnico giallorosso nelle interviste post gara “ma poi c’è anche qualcosa da fare meglio. I ragazzi hanno comunque fatto delle buone giocate e dei gol importanti contro una grandissima squadra”.
Il messaggio è forte: la Roma c’è…
“I dubbi sono vostri, a Roma di solito non va bene mai niente. Ovviamente come ho detto si deve lavorare meglio perché si è visto che la squadra ha sofferto, seppur in maniera encomiabile: c’era infatti la possibilità di tenere palla più alti, anziché in area di rigore”.
Con questo Dzeko avete trovato la quadratura del 4-2-3-1?
“Edin ha fatto due gol, anche se sotto l’aspetto della cattiveria, del veleno, deve ancora fare meglio. Ognuno può pensarla come gli pare, ma nel primo tempo ha avuto 2-3 occasioni in cui poteva fare ancora più male. Dzeko è un giocatore eccezionale, ma per le qualità che ha non le sfrutta ancora fino in fondo. Lo ringraziamo comunque per altri 2 gol fatti”
Qualche merito avrà anche lei…
“A me non importa niente dei meriti, la partita va riempita di gioco. A voi piace chi fa gol, non ve ne importa nulla chi manda in porta il goleador. Un gol va bene e gli altri 92’ che si fa? Se la squadra non riesce a sopperire alla mancanza dei contrasti, mancano dei numeri”.
In fase di non possesso non sempre siete bravi, concorda?
“E’ così, anche se abbiamo individualità forti che potremmo sfruttare meglio: ad esempio la palla di Salah a Dzeko che era lunga ma poteva essere fatto meglio. A volte perdiamo palle incredibili, ma anche in difesa possiamo fare meglio. Fazio comunque è un gran giocatore, Manolas ha fatto di nuovo bene, ma per me recuperare Ruediger e Vermaelen è tanta roba per il futuro”.
02.10.2016 A.S.ROMA - INTER 2-1
De Rossi: “La reazione dopo il pareggio è stata incredibile”
Al termine della partita vinta domenica sera contro l’Inter, Daniele De Rossi ha espresso tutta la sua soddisfazione per la prova della squadra, in particolare per l’atteggiamento dopo il gol subito.
“Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo ma la reazione al pareggio è stata incredibile”, ha dichiarato il centrocampista giallorosso. “Questo è sintomatico di una squadra che si sta ritrovando definitivamente. Ora c’è la pausa per la Nazionale, si stacca un po’ ma quando torneremo ci sarà un’altra difficilissima: la strada deve essere questa”.
“Siamo stati bravi, siamo partiti forte e abbiamo avuto oltre al gol tante occasioni. Abbiamo concesso qualcosa ma siamo rimasti più compatti del solito”.
Dopo il gol di Dzeko abbiamo visto un’esultanza rabbiosa.
“Quando si segna contro l’Inter siamo sempre tutti molto felici. Viviamo lo spogliatoio sette giorni su sette e quando segna un ragazzo che ha subito critiche o che ha vissuto qualche momento sfortunato, io personalmente sono più contento”.
La partita è stata bella, ma forse avete corso pericolo di troppo?
“Sì, abbiamo rischiato, troppo rispetto all’essere la squadra perfetta che vogliamo diventare. Le squadre che vincono i campionati rischiano di meno, anche se con l’Inter qualcosina si può concedere, soprattutto se si propone così tanto in fase offensiva. In generale alcuni dati sono importanti: si era detto che la squadra contro la Sampdoria avesse corso di più nella ripresa ma i numeri che abbiamo dicono il contrario. È sintomo che bisogna stare meglio in campo, essere più attenti tatticamente e che si deve avere più rabbia nei contrasti e anche in ogni passaggio: dipende molto dalla nostra testa”.
Sentito il calore dei tifosi oggi? Anche la Curva Sud in parte si è riempita.
“Ringraziamo tutti i tifosi che sono venuti oggi allo stadio, sono stati bravissimi. Non si può dividere tra tifosi di Serie A e di Serie B. La Curva Sud si riempie ma non è la stessa cosa. L’obiettivo è riportare quelli che la riempivano prima e che vengono sempre in trasferta. Poi non deve essere un alibi quello che non ci sia la curva, anche perché le abbiamo vinte tutte in casa. Quello che ho sempre sognato è di giocare davanti a uno stadio con la Curva Sud. Questa situazione deve essere risolta al più presto, anche noi giocatori dobbiamo fare qualcosa in più e parlarne di più. La situazione che stanno vivendo i tifosi della Roma e anche quelli della Lazio non è giusta. Baldissoni ha proposto di andare a giocare in un altro comune: ben venga, perché siamo per le cose giuste, e questa a mio avviso non è giusta”.
A.S.ROMA - ASTRA 4-0
Totti: “Abbiamo dato una bella risposta”
“Era importante far vedere a tutti che squadra siamo”: così Francesco Totti ha voluto esprimere la propria soddisfazione al termine di Roma-Astra Giurgiu 4-0.
“Abbiamo dato una bella risposta e speriamo di continuare così”, ha dichiarato il Capitano al termine della partita. “Ho fatto una buona partita ma l’importante era fare un buon risultato con una grande prestazione e penso che oggi ci siamo riusciti”.
Totti, schierato dal primo minuto da Luciano Spalletti, è rimasto in campo per tutta la durata della partita, come era già avvenuto in campionato contro il Crotone.
“Mi sento bene fisicamente: i 90 minuti li reggo abbastanza bene. Nel primo tempo scherzavo con il fisioterapista: neanche a 25 anni stavo così”.
Domenica sera la Roma è attesa dalla sfida all'Olimpico con l’Inter, sconfitta oggi in casa dello Sparta Praga nel suo impegno di Europa League.
“Noi dobbiamo pensare a noi stessi. La miglior risposta era giocare bene e vincere: abbiamo fatto entrambe le cose. Era quello che voleva la gente e anche quello che chiedeva l’allenatore. Volevamo dimostrare di essere gruppo unito con voglia di fare bene”.
21.09.2016 A.S.ROMA - CROTONE 4-0
Spalletti: “E’ stata una grande vittoria scaturita da una bellissima prestazione”
Luciano Spalletti è contento per la vittoria e la prestazione della sua Roma contro il Crotone nel quinto turno di Serie A.
“Stasera è stata una bella vittoria perché scaturita da una bellissima prestazione” ha infatti affermato il tecnico giallorosso a fine gara. “Ci voleva, perché c’era delusione per il risultato di Firenze visto che anche lì la nostra prestazione era stata buona”.
Le è piaciuta la concretezza sottoporta di Dzeko?
“Sì, nella gara di oggi si è visto questo cambiamento nell’essere più velenosi in fase conclusiva”.
La scelta di Totti in campo?
“L’ho messo perché la partita me l’aspettavo difficile con gli avversari dietro a difendere e ripartire in contropiede e mi serviva un giocatore come lui capace di scardinare questa situazione con le sue giocate. Totti riesce a determinare giocate importanti anche quando gli arrivano palloni banali. Vorrei che questo la squadra acquisisse da lui, ossia la sua qualità nell'anticipare sempre le giocate, quando gli altri son posizionati bene”.
La Roma però ha rischiato un po’ in alcuni frangenti della gara…
“E’ successo un po’ sullo 0-0, dove forzavamo le giocate e abbiamo rischiato di restare imbottigliati in questa situazione. E poi nel finale di partita, a risultato acquisito. All’inizio abbiamo fatto passare quei 10 minuti di gioco dove loro hanno dato tutto sotto l'aspetto fisico: dobbiamo essere più bravi a gestire questo aspetto, perché a volte in questo frangente si lasciano degli spazi e si perde l'equilibrio. Le squadre come il Crotone hanno corsa e ribaltano bene le azioni. Abbiamo un po' rischiato poi anche sul finire di gara, quando le distanze si sono un po' ampliate perché eravamo certi del risultato, ma questo anche non va bene. Siamo stati bravi in generale nella prestazione, questo è sicuro, ma dobbiamo concedere di meno”.
Cosa serve per prolungare il rapporto di Spalletti con la Roma? Risultati o continuità?
“Solo i risultati. In tutti i lavori, chi non fa risultati va a casa. Vale anche per me. Alla Roma non ci si può permettere di arrivare sesti o settimi. O si va per la strada maestra oppure a casa, tutti. Inoltre qui a Roma, dove il pubblico è abituato a vedere grandi campioni, bisogna anche fare giustamente vedere un calcio godibile”.
18.09.2016 FIORENTINA - A.S.ROMA 1-0
Strootman: “Sconfitta immeritata, ma dobbiamo migliorare"
Kevin Strootman non ha dubbi: è stata una sconfitta immeritata quella riportata dalla Roma al Franchi contro la Fiorentina, ma la squadra deve ancora fare passi avanti.
“Abbiamo iniziato bene la partita, comandando il gioco”, ha dichiarato l'olanese a fine gara. “Abbiamo fatto bene nel primo tempo, poi nel secondo abbiamo perso troppi palloni, anche se alla fine dei conti in questa partita meritavamo almeno un punto, o forse tre. Oggi abbiamo giocato come squadra e di questo sono contento, ma dobbiamo migliorare ancora tanto, io per primo”.
Gli uomini di Spalletti hanno incassato il gol all'83', con il tiro di Badelj dalla distazna che ha colpito il palo ed è finito alle spalle di Szczesny. Nemmeno tre minuti prima, Nainggolan non era stato altrettanto fortunato con un potente destro in area di rigore respinto dal legno.
“Abbiamo fatto bene nei primi 45 minuti, dove abbiamo avuto due occasioni importanti anche: una secondo me era rigore su Dzeko, mentre nell'altra lo stesso Edin ha purtroppo tirato alto. Ma in fin dei conti loro non hanno avuto occasioni nella prima frazione. Nel secondo tempo non abbiamo giocato bene come nel primo, ma non abbiamo lo stesso subito tante occasioni, a parte un tiro del loro terzino sinistro e quello poi dello che ha portato al loro gol. Purtroppo non abbiamo portato a casa dei punti”.
Cosa è mancato nel secondo tempo?
“Abbiamo perso tanti palloni, sbagliato passaggi facili. Abbiamo lavorato tanto la scorsa settimana per fare meglio su questo punto”.
Nel secondo tempo eravate troppo stanchi fisicamente?
“No. Abbiamo perso tanti palloni e così è stato più difficile recuperare a centrocampo e riprendere il controllo della palla. Come detto, noi dovevamo fare meglio: dovevamo vincere e invece adesso ci ritroviamo con zero punti”.
Il tuo carisma aiuta la squadra: cosa manca secondo te alla Roma per fare salto di qualità?
“Devo migliorare ancora tanto. Nel secondo tempo ho sbagliato 3 passaggi facili, ad esempio. Voglio aiutare la squadra. A mio parere quella di oggi è stata la nostra miglior partita del campionato. Dobbiamo lavorare bene, ascoltare il Mister ed essere pronti per la prossima partita perché il campionato è lungo. Dobbiamo recuperare la fiducia e vincere le partite”.
11.09.2016 A.S.ROMA - SAMPDORIA 3-2
Spalletti: “Vittoria meritata ma black-out di gioco da evitare”
Per Luciano Spalletti, nonostante il passaggio a vuoto nel finale di primo tempo, la Roma ha meritato il successo sulla Sampdoria grazie ad un secondo tempo importante.
L’allenatore giallorosso ha sottolineato che il black out di 20 minuti nella prima frazione è da evitare ma che nell’analisi globale della partita la Roma ha giocato meglio dei suoi avversari per 70 minuti, meritando così di portare a casa i 3 punti finali.
“Mi dispiace per Giampaolo, perché la Samp ha giocato bene ma la Roma alla fine ha meritato” ha detto Spalletti a fine gara. “La mia lettura è semplice: per 25′ abbiamo fatto la Roma, poi negli ultimi 20′ del primo tempo siamo calati nella personalità e quindi loro sono passati giustamente in vantaggio. Nella ripresa, poi, abbiamo giocato bene e abbiamo meritato giocando in sintesi meglio dei nostri avversari per 70 minuti contro 20”.
Ogni tanto ci sono dei black out, Spalletti: come se lo spiega?
“Ci sono dei black out che poi sono messi a posto dal capitano. Io di Totti ne voglio 4-5 in squadra, se non lo faccio giocare se la prendono con me, ma il mio obiettivo è farne nascere un altro come lui. C’è da trovare un equilibrio in questa squadra, che si può raggiungere attraverso l’entusiasmo pubblico, come visto nel finale di oggi, e attraverso l’avere in squadra altri Totti, come già detto. Non basta solo un grande calciatore ma ce ne voglio più di uno per gareggiare ad alti livelli. Io voglio riuscire a trovare altri Totti nella squadra: voglio fare crescere altri giocatori come lui nella nostra rosa, ne abbiamo bisogno”.
Che piacere è avere uno che gioca così come Totti a 40 anni?
“E’ chiaro che è un piacere, fino ad ora è stato difficile farlo giocare per me ma l’unica partita dove lo potevo farlo scendere in campo era con l’Udinese, perché con il Cagliari non era disponibile e contro il Porto nelle due gare l’inferiorità numerica ha condizionato la gara e le mie scelte. Per me Totti gioca anche il prossimo anno: se si allena e gioca come ora può farlo. Io Francesco non l’ho mai visto allenarsi con questo entusiasmo. Lui è attaccato a questa maglia e ai suoi tifosi”.
Gli darà più spazio?
“Dipende dal tipo di partita, si può far giocare anche di più. Queste sono state sempre le mie intenzioni, lui ha fatto vedere l'anno scorso di meritare più spazio e oggi ci ha fatto rimontare nel finale di campionato, ma se siamo la Roma e dobbiamo essere costretti sempre a usare Totti per avere la personalità questo non va bene. Vedrete che anche se si cambieranno altri allenatori e ne arriveranno di migliori e di più bravi, se non si trovano altri giocatori di questo spessore e questo carisma è difficile competere al meglio. Oggi nel primo tempo abbiamo sbagliato cose che non si possono sbagliare e nel secondo invece potevamo triturare tutti”.
Era rigore quello su Dzeko?
“Chi dice che non era rigore è di parte. Il difensore gli prende la gamba, gliela sposta di 20 centimetri ed è quindi rigore netto: chi dice che non è rigore è quindi, ripeto, di parte. Lo stesso Edin mi ha detto di aver preso il colpo”.
Sembra un po’ l’azione contro il Porto in cui riceve una botta e rimane in piedi…
“Ne sono successe diverse di queste occasioni lui dove è rimasto in piedi, quindi, se si va a dire simulatore ad uno come Dzeko, che è uno dei giocatori più corretti che esistono, mi sembra il colmo. Poi vi fa vedere lui stesso se volete dove ha preso la tacchettata”.
28.08.2016 CAGLIARI - A.S.ROMA 2-2
Spalletti: “Dobbiamo trovare equilibrio mentale”
Dopo il 2-2 subito in rimonta al Sant’Elia dal Cagliari Luciano Spalletti ritiene che la sua Roma deve andare alla ricerca di un maggiore equilibrio mentale.
Il tecnico giallorosso infatti ha sottolineato come i suoi ragazzi avrebbero dovuto gestire la partita in maniera diversa.
“La partita di stasera dice che dobbiamo trovare equilibrio mentale” ha detto Spalletti nelle interviste post match. “Dobbiamo infatti porre maggiore attenzione nella nostra testa nel raggiungere i nostri obiettivi. Potevamo gestire una gara del genere ma alle prime difficoltà non abbiamo retto”.
Era questa una partita determinante per evitare ricadute del genere?
“Sul finire di gara abbiamo fatto due avanzate con le quali potevamo vincere, il Cagliari aveva raggiunto la parità e c'è mancato il centimetro per andare di nuovo avanti. Lì abbiamo fatto le cose bene, ma quello che abbiamo fatto sul 2-1 per noi è invece difficile da spiegare: abbiamo riconquistato 10 palle senza provare giocate facili. Se non hai la personalità di fare le cose semplici, quelle difficili lo sono di sicuro ancora di più. Ma l'allenatore ha sicuramente più colpe”.
Questa è una squadra con giocatori di livello internazionale ma con la maglia della Roma però a molti viene il piedino: perché non c’è mai una crescita?
“Per quello che mi riguarda sono poche queste situazioni a cui fate riferimento. Dobbiamo lavorarci su. A volte c’è mancanza di carattere”.
Una decisione delicata sulla fascia da capitano, come l’ha spiegata?
“Si spiega bene, abbiamo un’etica tra di noi e siamo un gruppo unito. Anche lo stesso De Rossi è d’accordo ad avere un regolamento a cui tutti devono attenersi. E’ tutto sotto controllo. Se vale solo per questa sera questa cosa? Dipenderà da quelle che saranno le sanzioni che verranno fuori. Daniele è il più dispiaciuto di tutti, ma è convinto della bontà di questo regolamento”.
La Roma se non gioca benissimo non riesce a vincere. E’ difficile essere brutti ma efficaci?
“Sì, questo sembra molto difficile per noi, perchè abbiamo visto già lo scorso anno che in alcuni casi abbiamo rischiato di pareggiare gare già vinte. Ci compiaciamo troppo a volte e non capisco come mai. Bisogna lavorare meglio su questo, il nostro DNA è quello di tenere alta la qualità”.
Le scorie del Porto ci sono ancora?
“La sconfitta con il Porto non deve essere una scusa. Chi si spegne dopo una sola sconfitta è difficile che possa arrivare a raggiungere obiettivi importanti. Se uno non reagisce ha finito di giocare già prima di smettere la carriera. A tratti siamo andati bene, a tratti male. Dobbiamo tornare a casa con questo risultato perché abbiamo meritato di pareggiare”.
Il gol di Strootman, quanto vale per voi?
“Vale molto, abbiamo ritrovato un grande giocatore. In quella situazione è stato bravo anche Dzeko”.
23.08.2016 A.S.ROMA - PORTO 0-3
Spalletti: “Risultato duro da digerire, ora dobbiamo pensare solo a lavorare”
Il tecnico giallorosso sostiene che la sconfitta interna contro il Porto nei preliminari di CL sarà dura da digerire e che l’unica ricetta per riuscire a superarla sarà il lavoro.
Il tecnico della Roma infatti crede che il periodo che aspetta i suoi ragazzi non sarà facile, ritenendo che lui e i suoi giocatori dovranno essere bravi a isolarsi dall’esterno, fare gruppo e mettere la testa solo sul lavoro.
“E’ un risultato duro da digerire questo con il Porto” ha detto Spalletti a fine gara. “Ci aspetta un periodo difficile dove tutti metteranno il dito dentro questa sconfitta e noi dovremmo essere bravi a chiudere le orecchie, tapparci il naso, chiudere gli occhi e pensare solo a lavorare. Lavorare e andare avanti”.
Cosa è successo questa sera?
“Abbiamo perso una gara importante che ci crea delle difficoltà importanti nel ricreare un ordine nel nostro percorso. Ripeto, è un risultato difficile da digerire per come è arrivato e per le fatiche fatte per giungere a disputare queste partite”.
Ci aspettavamo una Roma determinata e invece non ci è parsa tale: concorda?
“Noi abbiamo sbagliato nella gestione della palla all’inizio della gara. Era quello che invece mi premeva, ma non ci siamo riusciti. Loro sono poi stati bravi ad andare subito in vantaggio. Noi quando ci stavamo riorganizzando siamo rimasti di nuovo in dieci e allora lì si è fatto molto difficile per noi…”.
Come giudica i tre rossi in due gare?
“Sono ingenuità. Lo scorso anno, da quando sono arrivato, non abbiamo mai finito in dieci una gara, ma ora ci è successo in due partite nel giro di una settimane. Non riesco a capire come mai. Si poteva sicuramente essere più calmi a gestire quelle situazioni”.
Non abbiamo visto una squadra compatta: concorda?
“Noi siamo arrivati non al meglio della condizione alla gara di oggi, per via soprattutto degli infortuni. Io ovviamente mi ero fatto un disegno per gestire la partita e per quello ho scelto De Rossi come centrale, lui ci sa stare bene in quel ruolo. Però abbiamo sbagliato nella gestione della palla, perdendo dei palloni non a causa della loro pressione ma a causa di alcune nostre leggerezze. Loro dopo il gol hanno preso anche più coraggio e tranquillità, mentre noi ci siamo innervositi. Poi è arrivata anche l’espulsione e quindi si è fatta davvero difficile. Certo, in due gare di fila, in gare così importanti, siamo rimasti due volte in dieci e questo non va bene”.
C’è qualcosa che cambierebbe nella impostazione di questa stagione?
“No, non cambierei niente, perché, a parte l’inizio di gara di oggi, le cose erano andate sempre bene. Non vedo quello che si vuole andare a cercare… stasera abbiamo sbagliato l’inizio di partita e loro ci hanno creato delle difficoltà psicologiche sui nostri errori. Poi, dopo aver preso gol, nonostante l’inferiorità numerica, anche in 9 abbiamo creato delle opportunità per pareggiare. Per cui, ripeto, non cambierei niente a parte l’inizio di gara di oggi. Ora bisognerà digerire questo risultato e ci aspetta quindi un periodo difficile come ho detto: bisognerà pensare solo a lavorare”.
160817 PORTO - A.S.ROMA 1-1
Spalletti: “Sapevo di avere una squadra forte e stasera ne ho avuto la conferma”
Luciano Spalletti è soddisfatto della prova fornita dalla Roma nel pareggio conquistato all’Estadio do Dragao contro il Porto nell’andata dei playoff di Champions League.
Il tecnico giallorosso ha avuto conferme positive dalla forza della sua squadra e ha elogiato il modo in cui i suoi ragazzi hanno giocato la gara soprattutto fino all’espulsione di Vermalen. L’unico rammarico è legato ai troppi cartellini presi nella prima parte di partita che poi hanno evidentemente condizionato il resto del match e alla mancata tendenza a gestire maggiormente il pallone.
“Sapevo di avere una squadra forte e stasera ne ho avuto la conferma” ha affermato Spalletti a fine partita. “Sono molto contento della prestazione dei miei calciatori, vederli in campo è stato un piacere. Peccato per quei cartellini che potevamo evitare nei primi 30 minuti”.
“Se devo analizzare poi la partita da tecnico” ha proseguito l’allenatore “devo dire che dopo essere passati in vantaggio verso la fine del primo tempo abbiamo perso troppi palloni andando a forzare invece di gestire la partita. Potevamo aspettare che loro uscissero fuori, visto che erano in svantaggio e noi sfruttare gli spazi, invece abbiamo forzato delle situazioni, cosa che una squadra esperta come la nostra non può fare”.
Spalletti comunque ha ribadito a più riprese la soddisfazione per la prova di gruppo espressa dai suoi uomini: “Abbiamo fatto davvero un buon inizio di partita, abbiamo lottato e abbiamo saputo subire in uno stadio così caldo. La squadra mi è piaciuta tantissimo”.
Dal lato fisico si aspettava una squadra più preparata?
“Sotto questo aspetto, vedendola da fuori, può sembrare che abbiamo accusato un problema fisico nella ripresa. Ma in realtà abbiamo perso palle troppo facili per la qualità che abbiamo e poi abbiamo concesso la gestione del gioco, permettendo loro di fare la partita. Abbiamo sprecato energie nel dover rincorrere l’avversario, cosa che ti crea sempre difficoltà fisiche e mentali”.
Come ha visto la reazione della squadra dopo essere rimasti in dieci?
“Nello spogliatoio abbiamo dovuto riordinare le idee alla fine nel primo tempo dopo l’espulsione di Vermaelen. Qualche appunto l'ho dovuto fare, ma sono cose normali. Devo dire che tutti si sono comportati bene, anche gli attaccanti. Dzeko ha fatto una grandissima partita così come Salah: nel secondo tempo si sono infatti messi a disposizione anche in fase difensiva. Siamo stati compatti”.
Risultato positivo, ma quali sono le cose che non hanno funzionato?
“Noi abbiamo tentato di fare la partita, loro dopo l'1-0 si sono chiusi a metà campo e quindi per noi non c'erano spazi. Noi avremmo dovuto tenere di più la palla e abbiano invece verticalizzato troppo, perdendo troppi possessi e dando campo a loro. Il Porto ha dei giocatori forti in rosa, hanno trequartisti di qualità e quindi siamo finiti a fare il loro gioco”.
L'errore di Vermaelen sull’espulsione?
“L’esperienza di Vermaelen mi dice che non deve prendere il primo di giallo, il secondo invece ci stava. Lui il primo fallo non deve farlo. Sul secondo invece l'attaccante stava andando in porta e doveva quindi rischiare qualcosa, come ha fatto. Per quello che abbiamo espresso nel primo tempo, non ci possiamo ritrovare con i due centrali ammoniti in 30 minuti”.
11.01.2015 A.S.ROMA - LAZIO 2-2
Le parole del tecnico giallorosso al termine della sfida contro la Lazio:“Quando pareggi 2-2 è meglio essere sotto di due gol e poi pareggiare, rispetto al contrario. Vuol dire che la rimonta c’è stata e che i ragazzi hanno fatto un secondo tempo di alto livello. Essere in svantaggio non è mai facile. Nel primo tempo abbiamo regalato loro molti palloni interessanti, ma anche nella ripresa. Tutte le loro azioni pericolose sono nate da nostri regali. Pjanic nel secondo tempo ha giocato più alto e abbiamo trovato diverse soluzioni, anche con Totti più presente in area, facendo un gran secondo tempo. Nel primo tempo non credo di aver fatto errori: per giocare partite di alto livello ho bisogno di giocatori al 100% della condizione e Ljajic non poteva giocare 90 minuti e nel secondo tempo, stringendo i tempi, ha fatto un grande ingresso in campo, come Strootman. All’intervallo ho detto ai ragazzi che la partita non era finita e lo abbiamo dimostrato.
Nella ripresa l’andamento del match ha chiesto al Capitano di essere più in area: con Pjanic che giocava più avanzato, dietro di lui, non era necessario che Francesco venisse incontro come fa di solito. In questo modo siamo riusciti a far arretrare la difesa della Lazio.
Conoscevamo la potenzialità offensiva della Lazio, la cosa che conta è essere tornati con lo spirito gusto nel secondo tempo e aver fatto trenta minuti di alto livello. Non è che abbiamo avuto episodi favorevoli o fortuna: siamo riusciti a trovare belle soluzioni offensive a sinistra, con cross e molta più presenza in area.
Destro? Mattia è un grande giocatore e presto saremo impegnati ogni tre giorni, ci saranno spazi per tutti. Il Capitano? Lo sappiamo, ha dei colpi di genio proprio perché è un genio e questa sera lo ha dimostrato sul campo.
Per il momento siamo tornati primi a pari punti con la Juve, poi vedremo questa sera: il quarto giocherà contro il primo in classifica, noi guardiamo avanti e una vittoria del Napoli sarebbe meglio”.